Building digitale: un ecosistema di opportunità

Building digitale in uno scenario IoT: il nuovo libro bianco di Anie analizza le potenzialità degli edifici connessi in ottica di riqualificazione, comfort, sicurezza e sostenibilità
Building digitale in uno scenario IoT: il nuovo libro bianco Anie

Il building digitale crea valore e ci rende tutti protagonisti di un processo di ammodernamento tecnologico che fa bene all’edilizia, alle persone e all’ambiente. Lo abbiamo sperimentato “intensamente” nei mesi di emergenza sanitaria: le soluzioni 4.0 hanno permesso di accorciare le distanze, interconnettere oggetti ed esseri umani e abilitare servizi essenziali.

Come coniugare l’evoluzione degli edifici connessi con un patrimonio immobiliare obsoleto, in un’attualità socio-economica decisamente provata? Riflessioni e possibili risposte vengono dal libro bianco di Anie “Building Digitale in uno scenario IoT”. Un’approfondita analisi di tecnologie, applicazioni e servizi, associata alle prospettive di crescita per la filiera dell’edilizia. Tutto, in una logica IoT orientata alla data economy per il benessere e la sicurezza delle persone.

Perché un libro bianco sul building digitale

Obiettivi di questo primo risultato del gruppo di lavoro Digital Building, supportare le imprese nel cambio di paradigma delle risorse IoT e alimentare il confronto con istituzioni e cittadini.

“Il tema degli edifici connessi assume con questa pubblicazione, e in questo periodo storico, un significato simbolico – esordisce Filippo Girardi, vice presidente ANIE con delega al Building, durante la videoconferenza di presentazione del libro bianco -. Lo riteniamo un lavoro aperto, in costante divenire. Dobbiamo impegnarci a seguire il dinamismo delle tecnologie, aggiornando di volta in volta la nostra analisi delle soluzioni che consentono ai cittadini di vivere meglio. Una visione corale per un futuro migliore, efficiente e intelligente”.

Non solo efficienza, con diversi scenari IoT

Altra premessa chiave, il ruolo delle tecnologie digitali. Se finora le politiche incentivanti legate al mercato delle costruzioni hanno puntato molto sull’efficientamento energetico degli edifici, è ora di pensare a sistemi integrati dalle molteplici finalità. Qualche esempio? E-learning, smart working, protezione dei dati, telemedicina, mobilità elettrica… tanti e diversi settori possono beneficiare del grande cervello IoT. “Siamo convinti che qualunque strategia a favore dell’edilizia, per essere oggi efficace, debba tenere in considerazione la fondamentale importanza delle tecnologie che permettano da un lato il massimo risparmio energetico, dall’altro nuove opportunità di servizi alle persone”, aggiunge Girardi.

Particolare evidenza viene data alla smart home, che ospita diversi servizi integrati per ottimizzare le prestazioni e garantire sicurezza e comfort alle persone

Ma le tecnologie del building 4.0 non possono essere esclusiva delle nuove costruzioni. L’ultimo censimento Istat conta 14,5 milioni di edifici in Italia, il 25% dei quali costruito tra 1946 e 1950 e il 15% addirittura prima del 1919. Un patrimonio datato ma ricco di storia, un valore inestimabile che “merita” di essere recuperato anche attraverso la trasformazione digitale.

I 6 capitoli del building digitale italiano

Primo punto a favore degli smart building, il mondo è già connesso. Lo confermano le previsioni al 2023 del Cisco Annual Internet Report 2020:

  • circa due terzi della popolazione globale avrà accesso a internet;
  • i dispositivi connessi saranno 29,3 miliardi;
  • il mercato dei dispositivi mobili varrà 13,1 miliardi, di cui 1,5 miliardi legati al 5G;
  • verranno scaricate oltre 300 milioni di applicazioni.

Seguono 6 capitoli utili a identificare il “quid” della logica digitale per il sistema-edificio e i suoi vantaggi per operatori e utenti.

Evoluzione del concetto di applicazione IoT

IoT: significato e opportunità

Rispetto al “predecessore” M2M (Machine-to-Machine), l’Internet delle Cose vanta una prospettiva orizzontale e omnicomprensiva. Dai cosiddetti “Data Silos”, serbatoi di dati poveri di informazione, passiamo alla possibilità di memorizzare una mole di dati permanenti. Un “Data Lake” interconnesso, che va oltre l’effettiva applicazione che lo ha raccolto o utilizzato.

Altro punto chiave è la grande varietà di punti di aggancio degli oggetti alla rete. Nel concetto di gateway si compie la fusione tra il mondo fisico di sensori e macchine (Operational Technology) e quello IT del dato. Due ambiti tradizionalmente distinti e difficilmente interoperabili. Le informazioni approdano poi al livello della visualizzazione: piattaforme IoT che consentono a utenti e stakeholder di monitorare gli impianti e prendere decisioni. Diversamente dai sistemi tradizionali, queste applicazioni risultano “smaterializzate” in contesti di cloud computing. Qui troviamo i requisiti fondamentali di scalabilità, interoperabilità, ubiquità e sicurezza degli ecosistemi IoT.

Per sua natura, insomma, l’IoT è estremamente versatile. Le sue applicazioni vanno dagli edifici digitali alla casa connessa, da Industria 4.0 alla smart city, fino alla grande sfida della rete elettrica.

Data economy e significato dei dati

La quantità dei dati generati in tali applicazioni digitali è enorme e aumenta in modo esponenziale. Il passaggio da un prodotto fisico a un sistema connesso, che combina sensori, software e interfaccia utente, crea uno spostamento del valore che le aziende non possono più ignorare.

I principali attori della data economy

Il flusso dei dati crea nuovi modelli di business, infrastrutture, politiche ed economie. Il passaggio dalla sharing economy (economia della condivisione) al nuovo concetto di outcome economy (economia del risultato) richiede infatti ai protagonisti della filiera uno sforzo notevole ma necessario. Basti pensare che il valore di questo mercato in Europa valeva 285 miliardi di euro e rappresentava l’1,94% del Pil già nel 2015 (European Commission: Building a European data economy). Ma la ricerca stimava una crescita fino a 739 miliardi di euro nel 2020, con un balzo al 4% del Pil europeo.

Elementi di architetture IoT nell’edificio

Spostandoci concretamente alla digitalizzazione, i diversi sottosistemi tecnologici possono essere integrati tramite un BMS (Building Management System). Qui, una o più interfacce consentono di gestire tutte le funzioni di BEMS (Building Energy Management System) e BACS (Building Automation Control System), comunque regolabili anche a livello locale.

Il lato più interessante sta nell’app economy: smartphone e tablet permettono oggi di gestire da remoto tutte le funzionalità integrate dei nostri edifici, abilitando una potenziale serie di servizi su misura per migliorare comfort, sicurezza e risparmio energetico.

Building: chi genera i dati e a chi interessano

Nello scenario evolutivo degli smart building, il mondo delle costruzioni risulta ancora troppo poco orientato alla trasformazione digitale. Cresce tuttavia la sensibilità a tecnologie come il BIM (Building Information Modelling) e la modellizzazione dei dati in ciascuna fase del progetto.

Oltre il BIM, si fa strada anche il concetto di Digital Twin. Ovvero una rappresentazione real-time dei sistemi e sottosistemi che compongono l’edificio, del loro stato e di come il loro funzionamento sia influenzato dal comportamento degli occupanti. La crescente richiesta di integrazione, la capacità di acquisire, processare e gestire le informazioni e la proposta di piattaforme IoT innovative, costituiranno la base di una nuova catena di valore per tutto il mercato dell’edilizia.

Building digitale: dal BIM al digital twin

Cybersecurity e privacy in un mondo digitale

In un contesto decisamente intangibile come quello digitale, è fondamentale la consapevolezza dei rischi legati alla cybersecurity e alla protezione dei dati.

La sicurezza del dato è uno degli aspetti più complessi da gestire, in quanto coinvolge diversi elementi:

  • identità del dispositivo;
  • integrità del software;
  • robustezza del canale di comunicazione;
  • confidenzialità del dato.

Resta poi il controverso tema del regolamento GDPR, ovvero di come il dato raccolto venga poi manipolato ed esposto. La chiave, anche qui, è una visione olistica dei requisiti di sicurezza, da pianificare nel minimo dettaglio già sulla “carta” progettuale.

Il mercato di riferimento del building

In chiusura, torniamo al perché puntare sulla trasformazione degli edifici. L’emergenza Covid-19 non ha fatto che accelerare la transizione verso una economia digitale, evidenziando le criticità degli ambienti non connessi rispetto a quelli smart. Ma il processo era avviato: l’Osservatorio IoT del Politecnico di Milano, infatti, ha rilevato nel 2019 un mercato in crescita del 24% rispetto all’anno precedente.

Sebbene il settore delle costruzioni fatichi a sposare l’idea digitale, gli smart building possono (e devono) diventare protagonisti della ripartenza italiana. Secondo uno studio 2018 del Boston Consulting Group le piattaforme digitali si candidano a tagliare quasi il 20% del costo totale dell’intero ciclo di vita di un progetto edile. Per il settore non residenziale, i risparmi variano dal 13% al 21% nelle fasi di progettazione e costruzione, e dal 10% al 17% nella successiva gestione. Percentuali che si tradurrebbero in investimenti nel settore digitale, aumento dell’occupazione e maggiore qualità nelle opere.

Promuovere la visione 4.0

Building digitale e data economy alzano così l’asticella delle sfide del mondo edile italiano, mentre si iniziano ad avvertire i pesanti effetti della pandemia. “Il libro bianco vuole inaugurare un confronto costruttivo e stimolante sulle dinamiche già in atto – spiega Roberto Siagri, coordinatore del gruppo Anie Digital Building -. Il paradigma degli edifici 4.0 richiede ecosistemi di tecnologie, competenze e professioni integrate. Un’opportunità unica per riqualificare i nostri edifici e rendere la nostra esistenza più sicura, sostenibile e moderna”.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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