Con il Bonus sull’acquisto delle case green si recupera metà dell’IVA versata

Un emendamento alla recente legge di Bilancio reintroduce una norma che prevede un recupero fiscale per l’acquisto di immobili appartenenti alle classi energetiche migliori, A e B. Vediamo come funziona il Bonus acquisto Casa Green 2023
Bonus acquisto casa green: recupero 50% iva su immobili A e B

Fra i tanti Bonus che vanno e che vengono, per il cittadino c’è sempre il rischio di perdersi qualcosa. In quel caso i rimpianti possono essere davvero grandi, specie se il non usufruire di un’agevolazione a cui si avrebbe diritto comporta una perdita di migliaia, se non decine di migliaia di euro. E fra i Bonus in vigore che possono avere un corrispettivo economico così rilevante figura anche un importante recupero fiscale legato all’acquisto di un immobile destinazione residenziale. L’agevolazione in questione viene definita come Bonus sull’acquisto delle case green ed in realtà non si tratta di una novità bensì della riproposizione di una norma che era stata in vigore nel biennio 2016/2017. A riportarla in vita c’è stato un emendamento alla legge di Bilancio 2023 che ha ricevuto il definitivo via libera alla fine dell’anno scorso.

Acquisto entro il 31 dicembre 2023

Che cos’è il Bonus acquisto Casa Green 2023? Cominciamo dal testo della norma, così come riportato nel comma 76 dell’Art.1 della legge di Bilancio: “Ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, si detrae dall’imposta lorda, fino alla concorrenza del suo ammontare, il 50 per cento dell’importo corrisposto per il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto in relazione all’acquisto, effettuato entro il 31 dicembre 2023, di unità immobiliari a destinazione residenziale, di classe energetica A o B ai sensi della normativa vigente, cedute da organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) immobiliari o dalle imprese che le hanno costruite”.

Tradotto dal linguaggio legislativo a quello comune, questo significa che per l’acquisto di un immobile a destinazione residenziale effettuato durante l’anno in corso è possibile usufruire di una detrazione nella dichiarazione IRPEF pari al 50% della spesa sostenuta per l’IVA. C’è però una condizione che guarda alla transizione energetica ed è relativa alla tipologia dell’immobile acquistato: soltanto la sua appartenenza alle classi di efficienza energetica migliori, A o B, rende possibile l’ottenimento del Bonus acquisto Casa Green.

Come funziona il Bonus acquisto Casa green

Per quanto riguarda le modalità esatte del recupero fiscale, il testo della norma specifica che “la detrazione di cui al primo periodo è pari al 50 per cento dell’imposta sul valore aggiunto dovuta sul corrispettivo di acquisto ed è ripartita in dieci quote costanti nel periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e nei nove periodi d’imposta successivi”. Dunque, il rientro per la metà dell’onere IVA sostenuto avviene nell’arco di un decennio.

Va poi evidenziato che la norma si caratterizza anche per una sorta di “silenzio/assenso”. Infatti, il riportato comma 76 non parla, come condizione per usufruire dell’agevolazione, dell’utilizzo come abitazione principale dell’immobile che viene acquistato; dunque, ne consegue che il Bonus acquisto casa green spetta anche a coloro che comprano una seconda casa a destinazione residenziale, ovviamente nel rispetto delle classi di efficienza energetica richieste.

Cumulabilità con altri Bonus

Altro aspetto importante del Bonus sull’acquisto delle case green è la sua cumulabilità con le altre principali agevolazioni immobiliari, il che significa, ad esempio, che l’acquirente dell’immobile può richiederlo e contemporaneamente far eseguire dei lavori che gli danno il diritto di ottenere l’Ecobonus piuttosto che il Sismabonus o il Bonus Casa.

In relazione al vincolo delle classi di efficienza energetica, queste attualmente sono 10, vale a dire A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F e G. La ratio della norma è ovviamente quella di rendere maggiormente “appetibile” l’acquisto di immobili energeticamente virtuosi in un Paese dove ben più della metà del patrimonio immobiliare nazionale, il 60,4%, appartiene alle classi peggiori, G ed F come evidenziato dall’ultimo rapporto sull’efficienza energetica redatto da ENEA. Una percentuale che sale addirittura al 77,6% degli edifici italiani aggiungendo gli immobili appartenenti alla classe E. Un patrimonio immobiliare che dovrà essere necessariamente riqualificato in vista delle scadenze previste dalla bozza della nuova Direttiva Case Green.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram