Il fattore efficienza energetica impatta sempre di più sul mercato immobiliare

I dati contenuti nel Rapporto annuale sull’efficienza energetica di ENEA indicano un miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici italiani che però restano in gran parte poco efficienti
RAEE 2022 di Enea: l’importanza del fattore efficienza energetica

Puntuale nel mese di dicembre, il Rapporto annuale sull’efficienza energetica messo a punto da ENEA rappresenta ormai uno dei documenti più importanti per illustrare il percorso fin qui compiuto nella transizione energetica del nostro Paese. E non a caso, oltre che il presidente dell’Ente, Gilberto Dialuce, all’evento di presentazione dell’undicesima edizione ha partecipato anche il nuovo ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

Efficienza energetica degli edifici

Un’indagine molto estesa ed accurata, che nel caso dell’efficienza energetica degli edifici si basa soprattutto sull’andamento nel 2021 delle presentazioni degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) e delle transazioni immobiliari (accompagnato da un interessante sondaggio presso i venditori). Il tutto preceduto da un’importante considerazione generale.

“Nei paesi UE – sottolinea ENEA – gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra legate all’energia. Il settore edilizio risulta quindi strategico per conseguire gli obiettivi in materia di energia e clima inclusi nel Green Deal europeo, impegno sottoscritto con l’obiettivo di avviare l’UE sulla strada per la neutralità climatica entro il 2050”.

Analisi delle transazioni immobiliari

Per quanto riguarda le transazioni immobiliari, il quadro generale sul tema dell’efficienza energetica emerge dall’analisi dei dati relativi al 2021 che sono stati raccolti FIAIP (la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) e quindi elaborati da ENEA in collaborazione con I-Com (l’Istituto per la Competitività).

La visione d’insieme è quella di un mercato ancora caratterizzato prevalentemente da transazioni relative a immobili di scarsa qualità energetica e in cui gli edifici collocati invece nelle classi più performanti (A e B) sono principalmente di nuova costruzione (il 77% delle transazioni), mentre quelli ristrutturati registrano un lieve aumento (32% delle transazioni in classe A e B) dopo la caduta registrata nel 2020.

Analisi delle transazioni immobiliari

Le risposte degli agenti immobiliari

Secondo gli agenti immobiliari intervistati nel corso della rilevazione, l’APE rappresenta uno strumento utile per modificare le scelte di mercato. In particolare, il 59% del campione lo reputa “capace di orientare le scelte di chi acquista un immobile residenziale esistente verso edifici di maggiore qualità energetica”. Inoltre, il 78% degli agenti si dice favorevole ad introdurre nei listini immobiliari la voce “ristrutturato green” per fornire una quotazione degli immobili riqualificati anche dal punto di vista energetico.

Tra le principali barriere all’acquisto di immobili con elevate prestazioni energetiche resta il fattore finanziario legato alla disponibilità di spesa (28,7% del campione). C’è poi la scarsa capacità fin qui mostrata dal mercato di riflettere adeguatamente il valore aggiunto associato all’efficienza energetica, un fattore che viene indicato dagli agenti immobiliari come il maggiore “alibi” del sistema creditizio per giustificare la scarsità di prodotti di finanziamento che possano supportare la riqualificazione energetica degli immobili.

Barriere che frenano acquisti immobili classe efficienza elevata

Pandemia ed efficienza energetica

La rilevazione mostra come l’impatto sul mercato immobiliare del tema dell’efficienza energetica non è mutato sostanzialmente durante la pandemia, pur essendo consolidatasi la sua importanza come elemento di scelta. Infatti, il 61,7% degli agenti immobiliari non ha riscontrato uno scostamento significativo rispetto al passato nell’attenzione dedicata alle caratteristiche energetiche degli edifici compravenduti, mentre il 23,2% ha rilevato una maggiore attenzione al tema dell’efficienza energetica.

Infine, una buona parte del campione intervistato (circa il 40%) ritiene che le agevolazioni del Superbonus abbiano già influenzato il mercato immobiliare in termini di domanda e offerta di edifici a prestazioni energetiche elevate, immobili da ristrutturare e prezzi. Di contro, soltanto una piccolissima percentuale (4%) ritiene che tali misure non avranno alcun impatto nel futuro.

L’analisi degli APE per l’anno 2021

L’altro strumento utilizzato nel rapporto per fare il punto sull’efficienza energetica degli edifici è il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE), ovvero lo strumento nazionale istituito nel 2015 per raccogliere gli APE emessi da Regioni e Province Autonome. Grazie ad esso è possibile effettuare valutazioni sul patrimonio edilizio nazionale e monitorare lo stato di fatto delle prestazioni energetiche degli edifici residenziali e non residenziali.

In riferimento agli APE presenti nel SIAPE ed emessi nel 2021, gli immobili mostrano, a livello generale, un leggero miglioramento delle prestazioni energetiche. Si tratta però di un dato complessivo che va approfondito perché sintesi delle molteplici tendenze, a volte divergenti, relative ai singoli segmenti del settore immobiliare.

Salgono le classi energetiche migliori

Nel dettaglio, la percentuale degli APE presenti nel SIAPE ed emessi nel 2021 con le classi energetiche migliori (da A4 a B) raggiunge quasi l’11%, con un incremento di circa il 2,5% rispetto all’anno precedente. Si registra invece una decrescita percentuale degli APE relativi alle classi peggiori (F e G), mentre le classi energetiche intermedie (C ed E) rimangono stabili.

Attestati di prestazione energetica per classi e destinazione d'uso

Analizzando le singole destinazioni d’uso, però, il miglioramento dell’efficienza energetica diventa meno uniforme. Alberghi (E.1), Attività Sportive (E.6) e Scolastiche (E.7) sono in controtendenza con una riduzione tra il 3% e il 5% del numero di immobili collocati in classe energetica A4-B, in favore di quelli in classe energetica C-E e F-G. Tutte le altre destinazioni d’uso – fra cui Uffici (E.2), Attività Commerciali (E.5) e Industriali (E.8) – evidenziano l’incremento delle prestazioni energetiche con particolare riferimento alle Attività Sanitarie (E.3, +5,5% di casi in classe energetica A4-B).

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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