L’analisi degli APE mostra la rotta dell’efficientamento energetico

I dati del 2021 relativi agli APE (Attestati di Prestazione Energetica) confermano la netta prevalenza degli interventi nel settore residenziale che è però caratterizzato dalla netta prevalenza di attestati rilasciati per immobili appartenenti alle peggiori classi energetiche
La situazione degli APE in Italia

Uno degli aspetti più interessanti dell’ultimo Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici, redatto da ENEA e CTI, riguarda l’analisi degli Attestati di Prestazione Energetica presentati l’anno scorso in base alla loro destinazione d’uso, un lavoro dal quale scaturiscono una serie di considerazioni significative.

Innanzitutto la suddivisione tra destinazione d’uso residenziale e non residenziale degli immobili censiti dagli APE emessi nel 2021 è rispettivamente dell’87,6% e 12,4%, peraltro simile a quella risultante dai dati del 2020. L’andamento per classe energetica del settore residenziale mostra una concentrazione degli attestati che aumenta in corrispondenza del peggioramento della classe energetica, con oltre il 75% del totale relativo alle classi E, F e G.

Discorso completamente diverso per il settore non residenziale che è complessivamente caratterizzato da percentuali più alte di APE certificati nelle classi energetiche migliori (A4-B) e intermedie (C-E). Ad accomunare i due settori c’è invece la sostanziale stabilità della distribuzione delle classi energetiche tra le analisi sui dati 2020 e quelle 2021, con la piccola eccezione di un incremento anno su anno estremamente ridotto della percentuale di APE relativa alle classi energetiche migliori (A4-B).

Classificazione d'uso e attestato di prestazione energetica
Classificazione delle destinazioni d’uso da D.P.R. 412/1993 e numero di APE emessi nel 2021 afferenti a ogni destinazione d’uso

Oltre un milione di APE

L’analisi per destinazione d’uso è stata ulteriormente approfondita in base alle categorie cui appartengono gli immobili interessati. Su oltre un milione di APE emessi l’anno scorso (1.081.456), la larga maggioranza riguarda il settore residenziale e la categoria E.1, ovvero Abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo (924.991).

Molto più articolata la situazione per categorie riguardante il settore non residenziale. In quest’ambito i risultati 2021 confermano la prevalenza di APE redatti per Attività commerciali (E.5, 61.808), Uffici (E.2, 31.996) e Attività industriali e artigianali (E.8, 26.266). A seguire, ma con numeri molto più ridotti, ci sono gli APE emessi per Edifici adibiti ad attività ricreative, associative o di culto (E.4, 6.360), Attività scolastiche (E.7, 1.819), Attività sportive (E.6, 1.244) e Ospedali, cliniche e case di cura (E.3, 993).

APE: la distribuzione nel residenziale e non
Distribuzione percentuale degli APE per classe energetica per il settore residenziale e per quello non residenziale

Incidenza dell’efficienza energetica

Ragionando invece per efficienza energetica, gli Ospedali e le attività sanitarie, le Attività ricreative e gli Alberghi sono le categorie che presentano le più elevate percentuali di immobili collocati nelle classi energetiche migliori (A4-B), comprese tra il 26% e il 30%.

Più nel dettaglio, il dato relativo alle classi energetiche migliori registra nella categoria degli Ospedali e attività sanitarie un aumento di circa il 4,5% rispetto ai dati 2020. Le Attività ricreative, invece, risultano mediamente stabili, mentre gli alberghi registrano un risultato inverso con una più cospicua diminuzione degli APE nelle classi energetiche A4-B (-3%).

Ed ancora, per le Attività sportive, gli Edifici scolastici e gli Uffici, la percentuale di attestazioni riguardante le classi energetiche intermedie (C-E) è compresa tra il 45% e il 60%, seguita da quella relativa alle meno efficienti (F-G), compresa tra il 23% e il 37% e dalla percentuale delle classi energetiche più efficienti (A4-B), compresa tra il 14% e il 20%.

Edifici scolastici più efficienti

In questo gruppo, gli Edifici scolastici sono gli unici a presentare un incremento, rispetto ai dati 2020, delle classi A4-B (+2%) e una diminuzione dei casi ricadenti nelle classi energetiche rimanenti. Gli Uffici rimangono mediamente stabili, mentre le Attività sportive presentano un decremento delle classi energetiche più efficienti (-3%), in favore di quelle peggiori.

Infine, gli Edifici scolastici, gli Ospedali e le Attività sportive rappresentano le categorie dove è maggiore la quota di APE rilasciati per riqualificazioni energetiche, ristrutturazioni importanti e nuove costruzioni, con valori compresi tra il 20% e il 33%. Gli Alberghi presentano invece una percentuale di riqualificazioni energetiche, ristrutturazioni importanti e nuove costruzioni pari a circa il 17%.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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