L’allarme delle associazioni per i rincari energetici

Federazione ANIE: a rischio la produzione dell’industria nazionale elettrotecnica ed elettronica. Confartigianato: per le micro e piccole imprese 21,1 miliardi di maggiori costi a causa del rincari energetici
rincari energetici: problemi per industrie e famiglie

L’inverno non è mai stato così incombente come quest’anno, con i rincari energetici che rischiano di portare il prezzo delle bollette a livelli insostenibili sia per le famiglie, sia per le imprese. Ma l’inverno, andando oltre l’aspetto climatico, per molte aziende è in realtà già iniziato… Ed è proprio quello di cui ci avvisano varie associazioni di categoria.

Per l’industria nazionale elettrotecnica ed elettronica parla Federazione ANIE che lancia un allarme per il forte rallentamento che potrebbe subire la produzione nei prossimi mesi a causa dell’impennata del prezzo del gas ed in generale delle fonti energetiche. Con il conseguente rischio di uno shock economico generale per il continente visto che stiamo parlando della seconda manifattura d’Europa, che solo in Italia pesa per 76 miliardi di fatturato e 500 mila addetti.

Tetto europeo al prezzo del gas

E così il presidente di ANIE, Filippo Girardi, chiede un intervento deciso del governo “per ottenere un tetto europeo al prezzo del gas, il disaccoppiamento del costo del gas da quello dell’energia, che solo per il 40% è prodotta con il gas, e infine la sospensione temporanea delle tasse europee per la decarbonizzazione”.

Ed ancora, ANIE auspica nell’immediato regole chiare relative al rischio di razionamenti in futuro, nonché garanzie a tutela delle imprese energivore e gassivore, oltre che delle filiere strategiche. A questi temi si lega poi la necessità di un meccanismo per disaccoppiare il gas dal costo della elettricità prodotta da altre fonti di produzione, su cui ANIE lavorerà ad una proposta di sistema con Confindustria.

Priorità alle rinnovabili

“L’accelerazione sulle energie rinnovabili – sottolinea Girardi – deve divenire prioritaria: ogni chilowattora di elettricità che l’Italia genera da energia solare, eolica, idroelettrica, da biomasse dal geotermico o dall’idrogeno verde ci rende meno dipendenti dal gas russo. Occorre quindi operare attentamente e urgentemente per semplificare le annose procedure autorizzative e incentivare autoconsumo e comunità energetiche, dando corso agli investimenti messi in campo da Bruxelles con l’iniziativa RePowerEU”.

aumento del costo gas

Da ANIE a Confartigianato, che a sua volta esprime forte preoccupazione per le micro e piccole imprese che da settembre 2021 ad oggi “hanno pagato per l’energia elettrica 21,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Una batosta senza precedenti che rischia di ingigantirsi ulteriormente: se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno, i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno nel 2022 a 42,2 miliardi in più rispetto al 2021”.

Rincari energetici: tra settembre 2021 e agosto 2022

Nel dettaglio, la rilevazione di Confartigianato mette in evidenza che gli aumenti del prezzo dell’energia per le piccole aziende con consumi fino a 2000 MWh si sono appunto tradotti in un maggiore costo, tra settembre 2021 e agosto 2022, di 21,1 miliardi di euro rispetto ai dodici mesi precedenti, pari al 5,4% del valore aggiunto creato dalle MPI (micro piccole imprese).

A livello territoriale, sono nove le regioni in cui il boom dei costi dell’elettricità per le MPI supera il miliardo di euro. I maggiori oneri, 4,3 miliardi, li hanno subiti gli imprenditori della Lombardia, seguiti da quelli del Veneto con 2,1 miliardi, dell’Emilia-Romagna (1,9 miliardi), del Lazio (1,7 miliardi), della Campania (1,6 miliardi), del Piemonte (1,6 miliardi), della Toscana (1,6 miliardi), della Sicilia (1,2 miliardi) e della Puglia (1,1 miliardi).

Più rincari rispetto alla media europea

I settori più colpiti dai rincari energetico sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare. “In Italia – rileva Confartigianato – la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è decisamente più elevata rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: a luglio 2022, infatti, nel nostro Paese il prezzo dell’elettricità è cresciuto dell’85,3% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia”.

Una situazione insostenibile che richiede interventi immediati. “Vanno subito confermate e potenziate le misure già attuate da questo governo – ha affermato il presidente di Confartigianato, Marco Granelli -. Si tratta dell’azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, della proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gassivore. Inoltre, va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico”.

Inoltre, per Confartigianato è necessario “un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare comunità energetiche e per incrementare l’autoproduzione”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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