I 10 consigli all’UE per ridurre la dipendenza dal gas russo

L’Agenzia Internazionale per l’Energia ha stilato una sorta di vademecum con l’obiettivo di arrivare entro un anno ad un taglio di oltre un terzo, circa 50 miliardi di metri cubi, dell’import di gas russo
Come ridurre la dipendenza dal gas russo

Non è certo un’immagine poetica, di cui invece si avrebbe bisogno in questi giorni brutali, quella dell’economia europea che considera le forniture di gas russo come un autentico cappio al collo. Ma purtroppo appare sempre più chiara la nuda realtà: il legame energetico con Mosca rappresenta un enorme rischio economico/sociale oltre che militare.

Duplice rischio da evitare

Un rischio economico/sociale perché il venir meno della fornitura non può esser compensato in breve termine con fonti alternative. Militare, perché i sostanziosi assegni che le nazioni dell’Unione europea staccano alla Russia finiscono per alimentare anche le sue spese per gli armamenti, se non addirittura a finanziare una guerra come l’attuale in Ucraina.

Tutto ciò ha creato nelle varie cancellerie del Vecchio continente una sorta di imperativo categorico: recidere il prima possibile il cordone ombelicale energetico che ci lega alla Russia. Facile a dirsi ma ovviamente non facile a farsi, anche se non mancano i “consigli” per riuscire a centrare l’obiettivo con le minori difficoltà possibili.

Import del gas russo

La dipendenza dal gas russo – fonte IEA

Effetti nel giro di un anno

Fra questi suggerimenti c’è anche quello autorevole dell’IEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, che ha redatto una sorta di vademecum per l’Unione europea con l’indicazione di 10 misure la cui attuazione consentirebbe di ridurre le importazioni di gas russo per oltre un terzo nel giro di un anno, con la possibilità di arrivare persino a dei tagli superiori.

L’IEA ricorda innanzitutto che nel 2021 l’Unione europea ha importato una media di oltre 380 milioni di metri cubi al giorno di gas dalla Russia, ovvero circa 140 miliardi di metri cubi per l’anno nel suo complesso. Inoltre, circa 15 miliardi di metri cubi sono stati consegnati sotto forma di gas naturale liquefatto (GNL). Dunque, un totale di 155 miliardi di metri cubi dalla Russia che rappresenta circa il 45% delle importazioni di gas dell’Unione europea e quasi il 40% del suo consumo totale di gas.

In armonia con gli obiettivi climatici

L’Agenzia sottolinea quindi come la diminuzione di oltre 50 miliardi di metri cubi entro un anno dell’import di gas dalla Russia potrebbe avvenire in coerenza “con le ambizioni climatiche dell’UE e del Green Deal europeo, oltre che rispettando la tabella di marcia IEA per emissioni nette zero entro il 2050, una tabella nella quale l’UE elimina totalmente la necessità di importazioni di gas russo prima del 2030”.

Nel documento ognuno dei dieci punti è accompagnato dall’indicazione dell’effetto provocato dalla sua adozione. Questa, dunque, la “ricetta” per l’Europa stilata dall’Agenzia Internazionale per l’Energia:

10 punti per ridurre import di gas russo

1) Non firmare nuovi contratti di fornitura di gas con la Russia. Impatto: consente una maggiore diversificazione dell’offerta quest’anno e oltre

2) Sostituire le forniture russe con gas da fonti alternative. Impatto: aumenta la fornitura di gas non russa di circa 30 miliardi di metri cubi entro un anno

3) Introdurre obblighi minimi di stoccaggio del gas. Impatto: migliora la resilienza del sistema del gas entro il prossimo inverno

4) Accelerare l’implementazione di nuovi progetti eolici e solari. Impatto: Riduce l’uso di gas di 6 miliardi di metri cubi in un anno

5) Massimizzare la produzione di energia da bioenergia e nucleare. Impatto: riduce il consumo di gas di 13 miliardi di metri cubi in un anno

6) Adottare misure fiscali a breve termine sui profitti imprevisti per proteggere i consumatori vulnerabili all’elettricità dai prezzi elevati. Impatto: taglia le bollette energetiche anche quando i prezzi del gas rimangono elevati

7) Accelerare la sostituzione delle caldaie a gas con le pompe di calore. Impatto: riduce il consumo di gas per ulteriori 2 miliardi di metri cubi entro un anno

8) Accelerare i miglioramenti dell’efficienza energetica negli edifici e nell’industria. Impatto: riduce il consumo di gas di quasi 2 miliardi di metri cubi in un anno

9) Incoraggiare una riduzione temporanea del termostato di 1 °C da parte dei consumatori. Impatto: riduce il consumo di gas di circa 10 miliardi di metri cubi in un anno

10) Intensificare gli sforzi per diversificare e decarbonizzare le fonti del sistema elettrico. Impatto: allenta i forti legami tra l’approvvigionamento di gas e la sicurezza dell’elettricità in Europa

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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