Il problema dell’esaurimento delle risorse non rinnovabili, si affianca alle altre problematiche ambientali che, nel tempo, hanno portato alla ricerca di nuove soluzioni per rendere “l’uomo” più green. Per questo si insiste molto per la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, anche in ambito domestico. L’Unione Europea ha fissato obiettivi per quest’anno e per il 2025, accolti e adattati da ogni paese membro. L’energia rinnovabile è inesauribile e pulita, in quanto non vengono emesse sostanze inquinanti per la sua produzione. Esistono diverse fonti di energia pulita, tra cui quella solare, eolica, geotermica, marina e le biomasse. La scelta dipende chiaramente dal contesto e dal fabbisogno da soddisfare. In ambito domestico è necessario valutare i costi e i benefici di ogni soluzione.
L’Italia è tra i primi paesi europei per produzione di energia elettrica verde e ha già raggiunto il target fissato dall’UE per il 2020. Secondo un rapporto del GSE, nel 2018 le energie rinnovabili nel nostro Paese hanno coperto circa il 34% dei consumi elettrici. Per favorire ancor di più la diffusione delle rinnovabili, anche quest’anno si confermano alcuni incentivi per l’installazione degli impianti. Ad esempio, per il fotovoltaico si può ricorrere al bonus ristrutturazioni che arriva al 50% delle spese sostenute, mentre la sostituzione della vecchia caldaia con una pompa di calore permette di beneficiare dell’Ecobonus o del Conto Termico. Le prospettive per le rinnovabili sono positive, il 2019 ha registrato una notevole crescita sull’anno precedente e si dovrebbero raggiungere senza difficoltà gli obiettivi fissati per il 2030.
Dopo l’idroelettrico, il sole è la principale fonte di energia rinnovabile utilizzata per produrre elettricità in Italia. Soprattutto in ambito domestico, l’energia solare è quella più diffusa e conosciuta, anche grazie agli incentivi messi a disposizione negli anni. La tecnologia si è evoluta e sul mercato ci sono pannelli sempre più performanti, ormai disponibili in modelli molto sottili, flessibili, integrati con i componenti architettonici e anche trasparenti. Ma una delle principali novità riguarda la combinazione del fotovoltaico con i sistemi di accumulo e le postazioni di ricarica delle auto elettriche. Accumulare energia, permette di svincolarne l’uso dal momento della produzione, favorendo sempre di più la vita “off-grid” delle nostre case. Per questo si parla di prosumer e si prospetta un graduale – ma forte – cambiamento nella rete elettrica nazionale, con l’avvento delle smart-grid.
Il termine biomasse si utilizza per indicare materiali di origine organica, utilizzati come combustibili per la produzione di energia. Le biomasse accumulano l’energia del sole e la trasformano attraverso il processo di fotosintesi e per essere una fonte rinnovabile, è chiaro che il ritmo con cui vengono utilizzate queste risorse, non deve superare quello di crescita dei vegetali. Rientrano in questa categoria le stufe a pellet, ma anche altre tipologie di caldaie alimentate a biomassa. Queste macchine possono essere combinate anche con altri impianti, ad esempio ad un’altra caldaia o ad un impianto solare termico per la produzione di acqua calda.
Un modo per sfruttare l’energia geotermica è quello di installare una pompa di calore che, grazie ad apposite sonde, sfrutta l’energia contenuta nel terreno per riscaldare e raffrescare casa. Le sonde geotermiche possono scendere nel terreno in verticale, anche fino a profondità di 100/150 metri, oppure in orizzontale, a circa 1-2 metri dalla superficie. Un possibile vincolo per la sua installazione, quindi, potrebbe essere la disponibilità di spazio per la realizzazione del circuito geotermico. In alternativa, ci sono pompe di calore anche ad aria e ad acqua. Una volta installata una pompa di calore, è possibile anche valutare un sistema ibrido, ovvero che combina una pompa di calore e una caldaia a condensazione, con lo scopo di ottenere la massima efficienza da entrambi i dispositivi.
Il vento aziona un generatore eolico che, muovendosi, produce energia che viene trasformata in corrente alternata da un inverter e immagazzinata in apposite batterie. Installare un impianto di questo tipo è semplice e non troppo oneroso, ma la convenienza dipende dal dove viene fatto. È fondamentale valutare le caratteristiche del vento nella zona. Consultando l’Atlante Eolico è possibile scoprire quali sono le zone con una ventosità adeguata a far funzionare le turbine. Gli impianti possono avere diverse taglie, ma generalmente quelli domestici arrivano fino a 20 kW. Possono essere installati in giardino, ma anche sul tetto o sui terrazzi, in quanto le dimensioni sono abbastanza contenute.