Gli italiani apprezzano sempre di più l’efficienza energetica delle case

Nel rapporto annuale di ENEA emerge il crescente interesse per l’acquisto di immobili con bassi consumi energetici, seppur in un contesto nazionale ancora dominato da edifici con scarsa efficienza
Efficienza energetica degli edifici, il Rapporto Enea 2023

A che punto è l’Italia nell’attuazione delle politiche di efficienza energetica, alla luce della nuova Direttiva sull’efficienza energetica e della EPBD IV (Energy Performance of Buildings Directive) nota come Direttiva Case Green? Quanto hanno consentito di risparmiare gli interventi di riqualificazione supportati dagli incentivi fiscali?

Tante domande a cui il Rapporto sull’efficienza energetica 2023, redatto da ENEA, offre un notevole carico di informazioni relative alla transizione green del nostro Paese, con un’attenzione particolare a quanto accade nel settore immobiliare.

Leva virtuosa per ridurre le emissioni

Per quanto riguarda l’edilizia si parte dalla considerazione che “incrementare il livello di efficienza nel settore civile, responsabile del 43% del consumo finale di energia e del 17,5% delle emissioni dirette di CO2 del nostro Paese, è certamente una delle leve più virtuose per la riduzione delle emissioni, anche alla luce del fatto che la maggior parte del parco immobiliare è stato costruito prima del 1990, secondo normative che non garantiscono né i livelli di sicurezza e connettività richiesti agli edifici moderni né tantomeno una prestazione energetica realmente sostenibile”.

Dunque, per garantire che il settore immobiliare nazionale possa fornire il suo rilevante contributo alla transizione in atto, dando risposte immediate alla crisi energetica e all’emergenza climatica, risulta necessaria una grande ondata di interventi e di ristrutturazioni sia per quanto attiene gli edifici privati che per quelli pubblici.

In sintonia con la Renovation Wave

Il report redatto da ENEA spiega come gli interventi sugli edifici andranno condotti, secondo la filosofia europea della Renovation Wave, “anche attraverso l’introduzione di soluzioni e tecnologie che li rendano elementi attivi del sistema energetico, nel rispetto e salvaguardia di eventuali vincoli (anche storici) degli immobili”.

Grazie a questa grande opera di efficientamento, il risultato atteso sul patrimonio edilizio italiano “è quello di ridurre significativamente i consumi e i relativi costi, incrementare l’autosufficienza, contrastare il fenomeno della povertà energetica e migliorare la qualità della vita in termini di comfort, salute e benessere”.

Il lavoro di ENEA, I-Com e FIAIP

Una delle parti più interessanti del rapporto è quella che rapporta le dinamiche del mercato immobiliare all’andamento dell’efficientamento energetico. Parametri i quali, oltre che da ENEA, vengono monitorati annualmente da I-Com (l’Istituto per la Competitività) e FIAIP (la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali).

Percentuale delle transazioni immobiliari per tipologia

Ebbene, l’analisi restituisce anche per il 2022 un settore edilizio chiaramente caratterizzato da immobili di scarsa qualità energetica e in cui gli edifici nelle classi più performanti (A e B) sono principalmente di nuova costruzione (70%), mentre quelli ristrutturati registrano una lenta ma costante crescita (35%), dopo il calo registrato tra il 2019 e il 2020.

Le risposte degli agenti immobiliari

Molto significative sono le risposte degli agenti immobiliari intervistati nel corso della rilevazione. Risposte che indicano come l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è ritenuto sempre più uno strumento capace di orientare chi acquista un immobile residenziale già esistente verso la scelta di edifici di maggiore qualità energetica (59%), reputati capaci di offrire un comfort generale migliore.

Tra le principali barriere al processo di efficientamento energetico resta il fattore finanziario legato alla disponibilità di spesa (per il 37% del campione, in crescita rispetto al 2021).

Le criticità emerse nella crescita dell'efficienza energetica degli edifici

E la scarsa capacità del mercato di riflettere adeguatamente il valore aggiunto, associato all’efficienza energetica, spiega la maggiore difficoltà del sistema creditizio ad offrire prodotti di finanziamento che possano supportare la riqualificazione energetica degli immobili (43%).

L’apporto positivo del Superbonus all’efficienza energetica

Ed ancora, una buona parte degli agenti immobiliari interpellati ritiene che le agevolazioni legate al Superbonus abbiano avuto un’influenza non trascurabile sul mercato immobiliare nel corso del 2022, comportando un aumento, sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta, di immobili ad elevate prestazioni energetiche.

Infine, la rilevazione mostra come i forti aumenti dei prezzi dell’energia per i consumatori finali nel 2022 siano considerati un freno per il mercato a causa degli effetti indiretti degli aumenti dei costi.

Di contro, soltanto poco più del 26% del campione ritiene i rincari dei prezzi un’opportunità per stimolare la domanda di edifici energeticamente performanti.

L’importanza del SIAPE

Altro pilastro su cui si basa il resoconto annuale di ENEA è il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE). Si tratta dello strumento che ospita il database energetico nazionale nel quale affluiscono gli APE emessi da Regioni e Province Autonome. Attraverso il relativo portale le informazioni possono così essere indagate in forma aggregata, permettendo di effettuare valutazioni sul patrimonio edilizio nazionale e di monitorare lo stato di fatto delle prestazioni energetiche degli edifici residenziali e non residenziali.

La base dati del SIAPE è stata oggetto di un incremento continuo che ha portato alla costituzione di un campione di oltre 4,5 milioni di APE a fine 2022. Di pari passo è cresciuta la rappresentatività territoriale del SIAPE, con l’ulteriore collegamento ai sistemi regionali di Toscana e Basilicata che ha portato a un totale di 17 regioni e 2 province autonome.

Settore residenziale e non residenziale

Un primo dato di cui tener conto, in riferimento agli APE presenti nel SIAPE ed emessi nel 2022, è che la distribuzione degli immobili certificati tra settore residenziale e non residenziale rimane approssimativamente la stessa dell’anno precedente. Nel dettaglio, l’87,6% delle certificazioni riguarda il residenziale mentre il restante 12,4% è relativo al non residenziale.

Per quanto invece riguarda la suddivisione per tipologia di attività all’interno del settore non residenziale, a prevalere sono sempre le attività commerciali (il 43,0% del totale), seguite dagli uffici (25,2%) e dalle attività industriali (19,4%). Tre tipologie che messe insieme rappresentano quasi il 90% degli APE certificati nel non residenziale.

Efficienza energetica degli edifici: sale la percentuale degli immobili efficienti

Andando a vedere l’andamento delle prestazioni energetiche degli immobili certificati sul SIAPE, si riscontra un buon miglioramento tra il 2021 e il 2022. Infatti, c’è un incremento di circa il 4,5% dei casi ricadenti nelle classi energetiche migliori, comprese tra A4 e B, saliti al 15,4% del totale. Di contro, le classi energetiche peggiori (F e G) scendono al 51,3%, mentre quelle intermedie (da C a E) rimangono sostanzialmente stabili.

Distribuzione classi efficienza energetica
Distribuzione percentuale per classe energetica e destinazione d’uso degli APE

Più difficile invece individuare delle tendenze altrettanto evidenti considerando il miglioramento delle prestazioni energetiche in relazione alle singole destinazioni d’uso. In particolare, migliorano gli immobili residenziali (E.1), gli uffici (E.2), le attività sanitarie (E.3) e le attività sportive (E.6).

Negli altri casi troviamo una situazione piuttosto stabile rispetto al 2021, ad esclusione delle attività scolastiche (E.7) e quelle industriali (E.8) dove purtroppo la percentuale di classi energetiche F e G cresce di circa il 2,5%.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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