La nuova Direttiva europea sull’efficienza energetica è legge

Il testo della nuova Direttiva sull’efficienza energetica, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea, vincola gli Stati membri dell’UE a recepire le sue indicazioni, a cominciare dall’obiettivo di un taglio dell’11,7% dei consumi finali di energia entro il 2030
Approvata la Nuova Direttiva sull'efficienza energetica

Con un po’ di leggerezza, che non guasta, si può dire che mentre in Italia si polemizza sulle leggi legate alla transizione energetica – vedi il caso del Superbonus -, in Europa non ci fanno caso e continuano a varare nuovi provvedimenti legislativi, magari accompagnandoli con un sorrisetto malevolo pensando alle ulteriori e immancabili discussioni che susciteranno nel Belpaese… In tal senso, l’ultima notizia proveniente da Bruxelles ci racconta della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea della nuova Direttiva sull’efficienza energetica (2023/1791) che va a modificare il precedente regolamento UE (2023/955), giudicato in vari punti ormai obsoleto. Un nuovo testo – che in realtà già figurava nel pacchetto Fit for 55 presentato due anni fa dalla Commissione europea – con il quale si vuole rendere l’efficienza energetica una priorità in tutti i settori.

Come si è modificato il regolamento

Per effettuare la modifica al regolamento si è ricorsi alla cosiddetta “rifusione”, attraverso la quale si procede all’adozione di un nuovo atto legislativo che comprende le disposizioni di uno o più atti precedenti, integrandole però con le modificazioni sostanziali che si intendono apportare. Nuova Direttiva che entrerà in vigore il prossimo 10 ottobre 2023, ovvero trascorsi venti giorni dalla citata pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea.

Una volta entrata in vigore la nuova Direttiva sull’efficienza energetica, gli Stati membri dell’Unione Europea avranno l’obbligo di recepirne le indicazioni all’interno dei vari ordinamenti nazionali. Un compito significativo considerato che le nuove norme prevedono una riduzione dell’11,7% entro il 2030 del consumo finale di energia all’interno dell’Unione.

Consumi di energia finale e primaria

Ciò si traduce, per la fine di questo decennio, in un limite massimo al consumo di energia finale dell’UE pari a 763 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 993 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio per il consumo primario. Al riguardo va precisato che per consumo di energia finale si intende l’energia consumata dagli utilizzatori finali, mentre l’energia primaria comprende anche ciò che viene utilizzato per la produzione e la fornitura di energia.

puntare sull'efficienza energetica

Un limite, quello relativo al consumo finale, che sarà vincolante per gli Stati membri a livello collettivo, mentre il target per il consumo di energia primaria sarà indicativo, con la previsione di alcuni meccanismi di flessibilità nel conseguimento degli obiettivi.

Nuova Direttiva sull’efficienza energetica: piani nazionali entro il 2024

Come detto, tutti gli Stati membri dovranno contribuire al conseguimento dell’obiettivo generale fissato dall’UE. In particolare, “stabiliranno contributi nazionali indicativi e traiettorie per il conseguimento dell’obiettivo nei rispettivi piani nazionali integrati per l’energia e il clima (PNIEC)”. Piani nazionali la cui versione definitiva andrà varata entro il 2024.

A quel punto, per il calcolo dei contributi nazionali all’obiettivo complessivo dell’Unione verrà applicata un’apposita formula che si basa, tra l’altro, sull’intensità energetica, sul PIL pro capite, sullo sviluppo delle energie rinnovabili e sul potenziale di risparmio energetico. In questo modo la Commissione europea calcolerà se tutti i contributi raggiungono l’obiettivo prefissato dell’11,7% e, in caso contrario, apporterà le opportune correzioni ai piani nazionali insoddisfacenti.

Step annuali per il risparmio energetico

La nuova Direttiva sull’efficienza energetica indica anche degli step annuali da rispettare nel risparmio energetico per il consumo di energia finale. Risparmio che dovrà aumentare gradualmente dal 2024 al 2030, con gli Stati membri tenuti a garantire in media “un nuovo risparmio annuale dell’1,49% sul consumo di energia finale nel corso di tale periodo, raggiungendo gradualmente l’1,9% il 31 dicembre 2030”.

Infine, nel testo si precisa che gli Stati membri potranno contabilizzare nel calcolo ai fini del conseguimento dell’obiettivo “il risparmio energetico realizzato mediante misure politiche nell’ambito della direttiva attuale e della direttiva riveduta sulla prestazione energetica nell’edilizia, le misure derivanti dal sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (per gli impianti, per l’edilizia e i trasporti) e le misure di emergenza in materia di energia”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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