Certificazioni energetiche degli edifici: una fotografia dell’Italia

Il Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2023 redatto da ENEA e CTI indica una crescita percentuale delle classi energetiche più virtuose ma la maggioranza degli immobili italiani continua ad appartenere alle classi peggiori
Certificazioni energetiche: da ENEA una fotografia degli edifici italiani

La certificazione energetica è uno strumento utile a valutare le prestazioni energetiche degli edifici, soprattutto considerato che da anni si parla della necessità di aumentare l’efficienza, così da ridurre le emissioni e l’impatto sull’ambiente del comparto. Monitorare nel tempo gli Attestati di Prestazione Energetica è un modo per avere indicazioni sull’efficienza globale del parco immobiliare italiano.

Più di trecento pagine che messe insieme compongono la fotografia del patrimonio immobiliare italiano. E diciamo subito che l’immagine generata dall’edizione 2023 del Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici non è purtroppo delle migliori. Infatti, dallo studio redatto da ENEA e CTI emerge chiaramente che, seppur con degli innegabili progressi, la strada da fare sul fronte dell’efficientamento energetico è ancora lunghissima.

Cresce l’efficienza energetica degli edifici, ma serve di più

Innanzitutto, il confronto tra 2021 e 2022 – quest’ultimo l’anno di cui si occupa l’ultima edizione del rapporto – mostra un buon miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili oggetto della certificazione energetica (APE). Infatti, la percentuale di immobili collocati nelle classi peggiori, la F e la G, diminuisce in favore delle classi più virtuose A4-B (+3,7%).

Distribuzione degli APE per classe energetica

Ma si tratta, come detto, di passi in avanti troppo timidi, come conferma la distribuzione per classe energetica delle certificazioni degli edifici emesse nel 2022, con oltre la metà dei casi che continua ad essere caratterizzata da prestazioni energetiche carenti. In particolare, il 54,1% degli edifici è collocato nelle classi F e G contro il 57,8% del 2021.

Oltre un milione 300mila nuovi APE

Ed ancora, l’anno scorso sono state emesse un milione 322.683 certificazioni energetiche (1 milione 271.437 nel 2021). Inoltre, ENEA precisa che le analisi presentate nel Rapporto si basano sulle informazioni provenienti dagli APE emessi da 17 regioni e 2 province autonome (oltre il 95% degli Enti Locali intervistati).

Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, la quota più consistente di APE è stata emessa dalla Lombardia (20,5%), seguita da Lazio (9,6%), Veneto (8,4%) ed Emilia-Romagna (8,3%). Fra le regioni meridionali la maggior quota di certificazioni è relativa alla Campania (7%), seguita dalla Sicilia (6,9%) e dalla Puglia (5,5%).

L’importanza del SIAPE

Nel Rapporto si sottolinea l’importanza del “pressoché completo quadro delle Regioni e Province Autonome collegate al Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE) e di conseguenza la sempre maggiore affidabilità, precisione e predittività delle analisi e delle statistiche basate sui dati in esso confluiti”.

Tutto ciò, unito alla maggior attenzione posta dai certificatori energetici al miglioramento della qualità degli APE, “contribuirà in modo significativo sia ad offrire una panoramica molto dettagliata dello stato complessivo del patrimonio immobiliare nazionale, sia a migliorare la comprensione, l’impegno e la partecipazione attiva dei cittadini nel necessario percorso virtuoso verso il miglioramento della prestazione energetica degli edifici e la riduzione di consumi e delle emissioni di gas ad effetto serra”.

Che cos’è il SIAPE e a cosa serve

Il SIAPE (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica) è una piattaforma informatica per la raccolta degli APE a livello nazionale, così da favorire un monitoraggio sempre più esteso delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio. Lo scopo del portale è anche quello di favorire la diffusione delle informazioni a tutta la filiera della riqualificazione energetica relative agli edifici italiani. Il sistema è nato nel 2016 e negli anni successivi si è poi proceduto al trasferimento di dati e documenti dai precedenti catasti regionali.

SIAPE - Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica
Schermata SIAPE: classe energetica gli immobili in Italia

Perché è stato redatto un Attestato di Prestazione energetica?

Gli estensori del Rapporto evidenziano l’importanza dell’analisi della motivazione per cui è stato redatto l’APE, poiché rappresenta una delle informazioni chiave nell’interpretazione dei risultati, in quanto legata a eventuali interventi migliorativi, come l’efficientamento energetico, che potrebbero aver interessato l’immobile. Inoltre, “la lettura dei dati rispetto alla motivazione può essere un supporto alla stima del numero di nuovi edifici costruiti e permettere, così, una valutazione più approfondita delle prestazioni energetiche caratteristiche”.

Emerge così che nel 2022 il 3,2% degli APE è stato emesso per nuove costruzioni, in linea con i dati del 2021. I passaggi di proprietà e le locazioni subiscono invece una lieve diminuzione, ma continuano a rappresentare di gran lunga le motivazioni dominanti con oltre l’80% del campione analizzato.

La variazione più significativa riguarda l’aumento della percentuale nelle riqualificazioni energetiche e delle ristrutturazioni importanti che rappresentano rispettivamente il 5,7% e il 4,1% degli APE emessi nel 2022, con un aumento di circa l’1,5% rispetto al 2021 per entrambe le categorie.

Certificazioni energetiche: risultati per residenziale e non residenziale

Guardando alla distribuzione degli immobili censiti dagli APE emessi nel 2022 tra il settore residenziale e quello non residenziale emerge la netta maggioranza del primo: rispettivamente 87,5% e 12,5%, una ripartizione peraltro simile a quella del 2021 e ai risultati del censimento ISTAT 2011.

Certificazioni energetiche: i risultati per il residenziale e non

Non stupisce quindi che l’andamento per classe energetica degli APE relativi al settore residenziale emessi nel 2022 ricalchi quello del campione totale, con una distribuzione dei casi che, con l’eccezione della classe A4, aumenta in corrispondenza del peggioramento della classe energetica.

Il settore non residenziale è invece complessivamente caratterizzato da una percentuale di APE certificati nelle classi energetiche migliori (A4-B) più elevata (12%), con una maggiore concentrazione nella classe B, nonché da una maggiore presenza di casi nelle classi energetiche intermedie (C-E). Infine, entrambi i settori mostrano un incremento della percentuale di APE nelle classi energetiche più efficienti (A4-B) rispetto ai risultati basati sulle certificazioni emesse nel 2021: +5,1% per il settore residenziale e +1,5% per il non residenziale.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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