Trasformazione digitale, transizione energetica, mobilità sostenibile, città intelligenti: i cavi in PVC hanno molto a che fare con queste traiettorie di sviluppo globali. Questi componenti “invisibili”, spesso ritenuti appannaggio di un mercato ormai maturo, hanno invece grandi opportunità di riscatto nell’evoluzione green & digital delle tecnologie.
Proprio in occasione della terza conferenza di PVC4Cables, nei giorni scorsi a Bologna, si è parlato del potenziale legate alla riqualificazione del parco immobiliare e alla smart home. Così come della possibile innovazione derivante da fibre ottiche e cavi in PVC per le telecomunicazioni.
Si parte dalla sostenibilità di fili e cavi. Esistono infatti formulazioni che consentono di produrre cavi in PVC con emissioni molto ridotte di fumi acidi in caso di incendio. Il lavoro di ricerca e i test condotti negli ultimi anni hanno anche permesso ai cavi in PVC di raggiungere la Classe Bca secondo il Regolamento sui Prodotti da Costruzione (CPR – Regolamento (UE) n. 305/11).
Per quanto riguarda la tossicità delle emissioni di gas, invece, uno studio comparativo tra cavi in PVC e cavi senza alogeni dimostra che la tossicità dei fumi di quasi tutti i materiali è praticamente identica, entro il margine di errore. Le plastiche moderne, durante gli incendi, producono generalmente gli stessi tipi e livelli di composti organici volatili cancerogeni dei prodotti in legno. Inoltre, sebbene la corrosività dei fumi (o acidità) possa avere una certa rilevanza per danni alle cose, non c’è alcuna correlazione con la sicurezza della vita umana e con la tossicità dei fumi.
Per supportare lo sviluppo green del settore, ecco l’avvento della Metodologia Additive Sustainability Footprint (ASF) e del VinylPlus Product Label, insieme ai VinylPlus Supplier Certificates, sviluppati dall’associazione per supportare la sostenibilità dei produttori di additivi. Nello specifico, la metodologia ASF consente di valutare e promuovere attivamente l’uso sostenibile di additivi per PVC durante l’intero ciclo di vita del prodotto. Mentre il Product Label e i Supplier Certificates aiuteranno le aziende a contribuire alla transizione ecologica attraverso prodotti certificati e tracciabili.
Il riciclo è un altro elemento chiave per la sostenibilità dei cavi in PVC. Per esempio, grazie agli schemi di raccolta e riciclo di VinylPlus, dal 2000 sono state riciclate 1,5 milioni di tonnellate di PVC proveniente da cavi. Un risparmio complessivo di quasi 3 milioni di tonnellate di emissioni di CO₂. Non mancano tuttavia le criticità. Negli ultimi anni il riciclo di questo materiale è stato frenato dalla pandemia e dalla Brexit, che ha ridotto l’export di prodotti in Gran Bretagna per il riciclo. Inoltre, anche se i cavi in PVC prodotti oggi in Europa non contengono SVHC (sostanze chimiche estremamente preoccupanti), le incertezze e i vincoli normativi in relazione alla potenziale presenza di legacy additives in vecchi cavi hanno rappresentato un forte disincentivo per i riciclatori. La promozione dei cavi senza SVHC prodotti in Europa da molti anni è dunque fondamentale per invertire questa tendenza.
Il corretto riciclo dei cavi in PVC porterebbe benefici significativi anche in termini economici. L’analisi costi-benefici 2022 condotta da Althesys conferma il beneficio netto del riciclo, in termini anche di costi, in Francia, Germania e Italia. Confrontando riciclo e discarica, i vantaggi risultano maggiori in tutti i Paesi e per tutti i tipi di cavi. Nel caso dell’incenerimento, l’aumento dei prezzi di energia elettrica e gas ha ridotto i benefici netti del riciclo (comunque ancora positivi), in particolare per i Paesi con prezzi dell’energia più elevati come il nostro. Tuttavia, la possibile inclusione dell’incenerimento nel sistema ETS potrebbe migliorare i benefici netti del riciclo rispetto all’incenerimento dei cavi in PVC.
