Amianto e rinnovabili: un’occasione per essere più green

La rimozione dell’amianto è l’occasione per realizzare nuove coperture e integrare gli impianti fotovoltaici: una combinazione di sicurezza e sostenibilità.
Amianto e rinnovabili cosa sapere e cosa fare

La rimozione dell’amianto da un edificio è l’occasione per fare qualcosa in più della sola messa in sicurezza, ad esempio combinando l’installazione di soluzioni per la produzione di energia. Amianto e rinnovabili come il fotovoltaico consentono di diventare più sostenibili e di rendere l’edificio energeticamente efficiente.

L’amianto è ancora un materiale presente in molti edifici e, molto spesso, se ne scopre la presenza solo nel momento in cui si decide di intervenire con una riqualificazione o una ristrutturazione.

Questo materiale è stato utilizzato per moltissimi anni in diversi settori e applicazioni. Dall’edilizia, all’arredo, le sue caratteristiche lo rendevano molto versatile e di facile uso, fino a che non si è appurato quanto fosse pericoloso per la salute delle persone. Un utilizzo talmente ampio che, però, comporta ancora oggi l’esposizione al rischio in centinaia di migliaia di edifici.

Amianto: contesto normativo

L’amianto oggi non può essere né venduto, né utilizzato in alcun ambito e nel caso ve ne sia traccia in manufatti esistenti è obbligatoria la bonifica.

Si tratta di un tema affrontato già da diversi anni e il primo significativo riferimento è la Legge 257/1992, nota come “Legge quadro sull’amianto”, che mette definitivamente al bando l’asbesto.

Nel testo si definivano tutte le misure necessarie per la corretta gestione del materiale e delle bonifiche, ponendo al primo posto la tutela della salute delle persone. Si rimanda, poi, al Decreto Amianto del 6 settembre 1994 il compito di definire norme tecniche per la bonifica e la dismissione dell’amianto.

Successivamente, si sono susseguiti diversi aggiornamenti legislativi, fino agli anni Duemila, quando con la Legge 93/2001 si predispone un censimento della presenza di amianto a livello nazionale, così da favorire l’effettuazione delle bonifiche più urgenti. Si prosegue con il DM 101/2003 che introduce il Piano Nazionale Amianto. I dati, però, ancora oggi non sono completi.

Infine, considerato il tema e i pericoli connessi al materiale, poi, non stupisce sapere che se ne parla anche nel D.Lgs. 81/08, Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, e nel D.Lgs. 152/06, Testo Unico in materia Ambiente, relativamente alla gestione dei rifiuti contenenti amianto.

Soluzioni per la bonifica amianto

La normativa vigente ammette diverse modalità per la bonifica amianto. Nello specifico, è possibile procedere con l’incapsulamento o il confinamento quando il manufatto contenente amianto è integro e accessibile, per cui è sufficiente creare attorno ad esso delle barriere, chimiche o fisiche, che limitino la dispersione di fibre nell’aria.

amianto

Invece, quando si procede con la vera e propria eliminazione del manufatto contenente amianto si parla di rimozione. In questo caso, tutti gli elementi che lo contengono vengono dismessi e smaltiti come rifiuti speciali pericolosi, proprio a causa della tossicità del materiale. Un’attività che può avere impatti significativi sulla sicurezza delle persone e anche sull’ambiente e che pertanto richiede particolari attenzioni e competenze.

La realizzazione di nuove coperture con il fotovoltaico

Ma la rimozione può essere trasformata in un’interessante opportunità: quando l’amianto è nelle coperture degli edifici si potrebbe prevedere l’installazione di una nuova struttura con il fotovoltaico integrato.

Per quanto non vi sia un dato certo sulla quantità di amianto presente in Italia, si stimano milioni di metri quadri di coperture contenenti amianto, ancora non gestite correttamente. Una quantità significativa, che rende evidente il prezioso contributo che verrebbe dato alla produzione di energia rinnovabile.

Rinnovabili e amianto, incentivi fiscali e benefici

I vantaggi di installare una copertura fotovoltaica al posto dell’amianto rimosso sono diversi, prima di tutto connessi alla sicurezza dell’edificio e alla salute delle persone. La rimozione dell’amianto viene effettuata proprio per tutelare la salute, ma con l’installazione del fotovoltaico diventa anche un’opportunità per aumentare la sostenibilità dell’edificio. L’intervento sulla copertura esistente andrebbe in ogni caso effettuato, per cui l’impianto solare ne può solo amplificare i possibili vantaggi e ottimizzare il rendimento dell’investimento.

La produzione di energia rinnovabile in loco è positiva per l’ambiente e permette anche di abbattere i costi per l’acquisto di elettricità dalla rete. Per favorire la realizzazione di questi interventi sono stati introdotti incentivi fiscali e finanziamenti.

Già con il Decreto Fonti Rinnovabili (FER) si prevedeva l’incentivazione per la realizzazione di nuovi impianti, con delle facilitazioni nel caso di contestuale smaltimento di amianto. Una misura che metteva in relazione la superficie fotovoltaica con quella di amianto rimosso, ma che risultava sufficiente a coprire solo una piccola percentuale delle coperture in amianto complessivamente presenti in Italia.

Anche a seguito della direttiva sulle rinnovabili si riscontrano misure connesse alla rimozione amianto, con meccanismi premiali quando l’installazione del fotovoltaico segue un’opera di bonifica.

Infine, anche il PNRR incentiva l’installazione, ma con un focus specifico sull’ambito agricolo. Si parla, infatti, di agrisolare, con fondi stanziati per la realizzazione di impianti solari sulle coperture, favorendo l’autosufficienza energetica del settore e lo smaltimento dell’amianto, considerando che sono tantissime le aziende agricole con infrastrutture vetuste ed esposte a rischio.

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Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
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