Il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva RED III

Aggiornamento della direttiva RED III: la quota vincolante di rinnovabili nel consumo finale di energia dell'UE passa dal 32% al 42,5% entro il 2030, per poi arrivare al 45%
Rinnovabili al 45% con l'aggiornamento della direttiva RED III

A metà settembre il Parlamento Europeo ha approvato con 470 voti favorevoli, 120 contrari e 40 astensioni l’aggiornamento della direttiva RED III. Le modifiche concordate tra i deputati e il Consiglio fanno salire la quota vincolante di rinnovabili nel consumo finale di energia nei Paesi dell’Unione Europea dal 32% al 42,5% entro il 2030, con l’obiettivo di innalzare ulteriormente l’asticella e arrivare a raggiungere il 45%.

Direttiva RED III: cosa prevede

La normativa prevede inoltre lo snellimento delle procedure per la concessione di permessi per nuovi impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e centrali eoliche, o per l’adeguamento di quelli esistenti.
Altro punto chiave della direttiva RED III è l’introduzione del limite di 12 mesi per le autorità nazionali come tempo massimo per portare a termine i processi di autorizzazione necessari alla costruzione di nuovi impianti di energia alimentati da fonti rinnovabili situati nelle cosiddette “zone di riferimento per le energie rinnovabili”. Al di fuori di queste zone, invece la procedura non potrà superare un periodo massimo di 24 mesi.

Con l’aggiornamento della direttiva RED III, l’Unione Europea punta ad accelerare ulteriormente la diffusione capillare delle energie rinnovabili, che rappresentano uno dei pilastri del Green Deal e del piano RepowerEU. Il testo votato dall’Europarlamento entrerà in vigore dopo essere stato formalmente adottato anche dal Consiglio.

Aumento della quota dei biocarburanti avanzati

Nel settore dei trasporti, spiega una nota dell’UE, la diffusione delle energie rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 14,5% delle emissioni di gas serra entro il 2030. Questo risultato sarà reso possibile da un aumento della quota di biocarburanti avanzati e dall’introduzione di una quota più ambiziosa di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come ad esempio l’idrogeno.

Molecola idrogeno

Tra i punti chiave del testo anche una richiesta agli Stati membri di fissare un obiettivo indicativo per le tecnologie innovative pari ad almeno il 5% della capacità di energia rinnovabile di nuova installazione, ma anche l’introduzione di un quadro vincolante per i progetti energetici transfrontalieri.

Sostegno alle biomasse

Le nuove misure approvate dal Parlamento Europeo andranno a sostenere anche il comparto delle biomasse. Tuttavia, precisa una nota, le sovvenzioni dell’Unione Europea non andranno a finanziare tecnologie non sostenibili da un punto di vista ambientale.
Nello specifico, la raccolta della biomassa dovrà essere effettuata in modo da evitare impatti negativi sia sulla qualità del suolo sia sulla biodiversità.

Verso una maggiore indipendenza energetica

Secondo il relatore del provvedimento Markus Pieper (PPE, Germania), questo innalzamento degli obiettivi sulle energie rinnovabili dà un contributo importante al raggiungimento di una maggiore indipendenza energetica e di una riduzione delle emissioni di anidride carbonica.

“La direttiva RED III, – precisa Pieper in nota – dimostra che Bruxelles può essere poco burocratica e molto pragmatica. Abbiamo definito la realizzazione di impianti rinnovabili come opere di interesse pubblico prevalente, snellendo il loro processo di approvazione. L’attenzione è rivolta all’energia eolica, fotovoltaica, idroelettrica, geotermica e all’energia maremotrice. In base alle nuove norme, sottolinea l’europarlamentare, la biomassa da legno rimarrà classificata come energia rinnovabile e, in base al principio del silenzio assenso, gli investimenti saranno considerati approvati in assenza di riscontri amministrativi contrari”.

Soddisfare la crescita domanda elettrica con le rinnovabili

Tra i prossimi step da compiere compiere con urgenza c’è la riforma del mercato dell’elettricità dell’Unione Europea, ma anche un percorso volto ad accelerare l’utilizzo dell’idrogeno.

Il pacchetto Fit for 55

Le nuove norme approvate dal Parlamento rientrano nel quadro più ampio del pacchetto Fit for 55, che ha come obiettivo quello di adattare l’attuale legislazione UE in materia di clima ed energia in modo da rendere possibile il raggiungimento del nuovo target europeo di una riduzione minima del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030.

Questi obiettivi sono stati ulteriormente innalzati nell’ambito del pacchetto REPowerEU, che punta a ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia.

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Monica Giambersio

Giornalista professionista e videomaker. Da anni si occupa di energia e transizione ecologica
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