Idrogeno, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti approva 36 progetti per stazioni di rifornimento e prevede un investimento da 103,5 milioni finanziati grazie al PNRR. Un investimento che rientra nei 230 milioni di euro complessivi previsti proprio per sviluppare la rete nazionale di rifornimento a idrogeno.
Per H2IT, Associazione Italiana Idrogeno, avviare la creazione dell’infrastruttura è strategico per sviluppare la mobilità a idrogeno in Italia.
“Lo sviluppo di una rete di stazioni di rifornimento è essenziale per permettere all’idrogeno di dare un contributo decisivo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del sistema italiano. – ha sottolineato Alberto Dossi, Presidente di H2IT – Investire nell’infrastruttura è di importanza strategica perché abilita lo sviluppo della mobilità idrogeno e di tutta la sua supply chain, che sarà sinergica con i progetti di Hydrogen Valley”.
In Europa si sta già puntando su questo vettore da anni, con alcuni Paesi pionieri, come ad esempio la Germania, che rappresentano un modello d’avanguardia nell’innovazione e nella transizione energetica. Grazie a questi 36 progetti, l’Italia potrà colmare il gap con gli altri stati europei e puntare su una crescita economica, anche in termini occupazionali.
Entro il 2026, diventeranno, quindi, 38 le stazioni di rifornimento a idrogeno sparse su tutto il territorio nazionale. Alle 36 nuove HRS che verranno create, si aggiungono, infatti, le 2 già presenti nella provincia di Bolzano e Mestre. Le aree scelte riguardano soprattutto le zone strategiche per i trasporti stradali pesanti, come l’asse stradale del Brennero, del corridoio est-ovest da Torino a Trieste e dei corridoi europei TEN-T (le reti di trasporto trans-europee).
I progetti rappresentano un inizio importante per lo sviluppo della mobilità a idrogeno in Italia. Per il futuro, H2IT, che dalla sua nascita ha sempre offerto la sua competenza e conoscenza del settore ai decisori politici, collaborando a più riprese con i Ministeri, auspica che la strategia nazionale continui ad essere supportata con investimenti mirati. In più ribadisce l’importanza della progressiva semplificazione e armonizzazione del quadro normativo, così da sbloccare definitivamente il potenziale di una filiera in grado di dare al Paese una posizione di leadership nell’economia della transizione ecologica e creare nuovi posti di lavoro.