Via libera alla creazione di hydrogen valleys in cinque regioni

La firma a Palazzo Chigi avvia i progetti per lo sviluppo dell’idrogeno verde in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Puglia e Basilicata. Al via le hydrogen valleys
hydrogen valleys in cinque regioni per la produzione di idrogeno verde

Alla lettura del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza su cui attualmente si basano quasi tutti gli investimenti destinati allo sviluppo delle fonti rinnovabili, in molti sono rimasti sorpresi dall’enfasi e dagli investimenti destinati all’idrogeno, un elemento ancora sostanzialmente assente dal racconto dei media relativo alla transizione energetica.

Ma se la grande comunicazione è in ritardo sull’argomento, non è così per la politica italiana ed europea che è già conscia dei grandi vantaggi che possono essere garantiti dall’idrogeno, un “vettore” rinnovabile perfetto per differire nel tempo e nello spazio il consumo dell’energia catturata dai pannelli solari e dalle pale eoliche e poi convertita, appunto, nell’elemento base dell’universo grazie a processi di elettrolisi.

Promuovere l’idrogeno localmente

A riprova dell’impegno crescente dello Stato, è di pochi giorni fa la notizia del via libera ai primi progetti bandiera dedicati ai futuri distretti dell’idrogeno ed indicati proprio nel PNRR. In particolare, il governo ha firmato i protocolli d’intesa con cinque regioni italiane, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Puglia e Basilicata, per promuovere a livello locale la produzione e l’utilizzo dell’idrogeno.

Si tratta, come detto, dell’applicazione di quanto previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza quando parla della “creazione di hydrogen valleys facendo leva in particolare su aree con siti industriali dismessi”. Siti che sul territorio nazionale non mancano, se è vero che un’indagine statistica compiuta nel 2011 indica che l’estensione delle aree industriali è circa 9.000 chilometri quadrati, una superficie pari a quella della regione Umbria.

E nel PNRR, all’interno della Missione denominata Rivoluzione verde e transizione ecologica, viene evidenziato come “la maggior parte delle aree industriali sono situate in una posizione strategica per contribuire a costruire una rete idrogeno più granulare di produzione e distribuzione alle piccole e medie imprese vicine”.

Draghi: “PNRR parte dal basso”

“Il PNRR è un piano che parte dal basso e che ha bisogno del vostro contributo per avere successo – ha dichiarato il premier Mario Draghi rivolto ai governatori delle Regioni interessate -. Tocca a voi progettare interventi di rilevanza strategica per lo sviluppo dei vostri territori”.

Ed ancora, il presidente del Consiglio ha sottolineato che “il progetto delle regioni Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia, Umbria, Puglia e Basilicata punta a realizzare siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. Contribuisce a stimolare la crescita e a creare occupazione. Ci avvicina così ai nostri obiettivi energetici e climatici, che il governo è determinato a mantenere e anzi a perseguire con sempre maggiore convinzione”.

Cosa sono le hydrogen valleys

Con la definizione di hydrogen valleys si intendono delle aree con economia in parte basata su idrogeno grazie alla produzione in loco ed il suo utilizzo nell’industria e nel trasporto locale. Per contenere i costi della loro realizzazione verranno appunto utilizzate aree dismesse già collegate alla rete elettrica dove installare in una prima fase elettrolizzatori per la produzione di idrogeno mediante energia proveniente da fonti rinnovabili.

Sempre in questa prima fase, il trasporto dell’idrogeno alle industrie locali avverrà su camion o, nel caso in cui l’area abbandonata sia già allacciata alla rete del gas, su condotte dedicate già esistenti. In aggiunta, per aumentare la domanda, il PNRR prevede “la possibilità di effettuare rifornimento con idrogeno nelle stazioni per camion o trasporto pubblico locale”.

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Energia elettrica verde con l’drogeno

All’inizio la produzione prevista è di circa 1,5 MW per ogni sito dedicato all’idrogeno verde. Ma in un secondo momento saranno realizzati in loco impianti di elettrolisi con “taglia” crescente, fino a una capacità di 10 MW. “Il progetto delle hydrogen valleys – ha affermato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani – pone l’Italia in linea con i migliori Paesi Ue in un settore strategico per il futuro”.

Il responsabile del dicastero ha specificato che “saranno costruiti distretti per l’idrogeno verde, ottenuto con la tecnica dell’idrolisi che dovrebbe essere alimentata a sola energia elettrica verde. I distretti dovranno produrre meno di 3 tonnellate di anidride carbonica per ogni tonnellata di gas prodotto”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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