Nuova generazione di turbine eoliche per i parchi offshore galleggianti

La società francese Eolink ha messo a punto un modello di eolico offshore galleggiante con struttura piramidale che aumenta l’efficienza degli impianti e riduce i costi di installazione e manutenzione
Una nuova generazione di turbine eoliche per i parchi offshore galleggianti

Di tutte le fonti rinnovabili l’energia eolica è sicuramente la più imprevedibile. A ben pensare, infatti, il vento vince la sfida della variabilità anche con il Sole. Entrambe le fonti sono accumunate dall’incognita temporale, nel senso che una giornata può essere piena di correnti piuttosto che in totale bonaccia, così come il cielo può essere sereno o coperto. Ma a questo Eolo aggiunge la variabile territoriale, poiché le differenze orografiche possono far sì che il vento sia presente e assente in aree distanziate anche di pochi chilometri.

Tutto questo per dire che, per quanto potenzialmente abbondante e molto conveniente, l’energia eolica porta con sé dei problemi specifici da risolvere per poter essere sfruttata al meglio. Ed allora è particolarmente interessante la soluzione tecnologica messa a punto da una ditta francese, Eolink, che viene proposta per gli impianti offshore, ovvero la “variante” più redditizia ma ancor più problematica dell’energia eolica.

I problemi dell’eolico offshore

Più redditizia perché, come ben sanno i marinai, la quantità di vento che scorre sulla superficie piatta dei mari e degli oceani è maggiore e più regolare rispetto a quella che soffia sulla terraferma. Più problematica perché, a differenza del terreno, l’acqua non consente di piantarci sopra qualcosa, tantomeno le pale eoliche, che quindi in origine necessitavano di fondamenta realizzate con costosi e spesso problematici lavori subacquei, mentre da pochi anni è stata introdotta una nuova tecnologia che permette di posizionare le pale su piattaforme galleggianti dotate di un sistema d’ancoraggio.

Ebbene, la soluzione di Eolink implementa proprio l’efficienza degli impianti offshore con turbine galleggianti grazie ad un approccio innovativo che promette di ridurre i costi e semplificare le operazioni di installazione/manutenzione, che poi sono gli ostacoli che per anni hanno limitato la messa in opera dei parchi eolici in ambiente marino.

No al sostegno singolo

Nella realizzazione del suo progetto la società francese è partita da una convinzione, ovvero che gli impianti offshore basati su una turbina eolica fissata su un singolo e massiccio pilone di sostegno – che poi è la classica soluzione adottata per gli impianti sulla terraferma (onshore) – non rappresenta l’approccio ideale una volta che si vuole catturare il vento sulla superficie del mare.

In particolare, l’utilizzo di un’unica struttura di sostegno comporta problemi assortiti, dalla necessità per evitare danni di utilizzare materiali costosi e ultraresistenti nella sua fabbricazione all’impiego di zavorre significative per l’ancoraggio sul fondale, il tutto con relativi costi molto elevati sia per l’installazione che per le operazioni di manutenzione.

Approccio innovativo per l’eolico offshore galleggiante

L’approccio di Eolink è molto diverso ed ha portato alla realizzazione di una struttura piramidale per sorreggere la turbina eolica, vale a dire una base quadrata galleggiante dalla quale partono due triangoli che si congiungono alla sommità a formare il punto di aggancio e sostegno delle pale rotanti. In questo modo, i carichi della struttura vengono “assorbiti” da una superficie d’appoggio più ampia, con il peso del rotore della pala che è distribuito uniformemente sui due triangoli di sostegno.

Una soluzione tecnologica, con la base quadrata che misura 52 metri per lato, che permette anche di ridurre la massa della zavorra necessaria per mantenere in posizione verticale tutta la struttura. Inoltre, la maggiore stabilità offerta dal sostegno piramidale consente di utilizzare delle pale eoliche di maggiore lunghezza a vantaggio della resa energetica: Eolink stima un vantaggio in termini di energia prodotta che può arrivare al 10% nei confronti delle installazioni tradizionali offshore.

Fino a 52 GWh all’anno

Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, le turbine eoliche Eolink sono state inizialmente progettate per ospitare generatori da 12 MW. Con questa potenza e un rotore di 220 metri, ogni turbina eolica è in grado di produrre fino a 52 GWh all’anno, il che significa energia sufficiente per le necessità di 10.400 famiglie.

Dopo aver brevettato la sua tecnologia già nel 2013, la costruzione delle prime turbine eoliche galleggianti su base piramidale è iniziata proprio in questo mese con il dispiegamento in mare dei primi esemplari previsto per la prossima primavera. Eolink ha già comunicato che sono già pronti gli upgrade, ovvero le versioni con generatori da 15 e 20 MW che dovrebbero essere immesse sul mercato nel 2025.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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