Energia rinnovabile: come scegliere la soluzione migliore

Soddisfare i fabbisogni energetici degli edifici con l’energia rinnovabile non è solo possibile, ma è una vera e propria necessità e un obbligo. Ma quali soluzioni scegliere?
Energia rinnovabile: come scegliere la soluzione migliore

In Europa, negli ultimi anni, si è spinto molto sull’energia rinnovabile, soprattutto in prospettiva futura. Considerando gli obiettivi posti per il 2030 e poi per il 2050, il ritmo di diffusione dell’energia rinnovabile dovrebbe crescere ancora. Entro i prossimi 8 anni, infatti, il 40% della soddisfazione dei consumi energetici dovrebbe essere soddisfatto con fonti pulite, mentre per il 2050 si punta alla neutralità climatica, per la quale le rinnovabili sono essenziali.

Ora che il tema energetico è ancor più rilevante, la questione ha assunto un ruolo ulteriormente significativo nella definizione delle politiche e delle strategie energetiche europee. Favorire la transizione energetica, del resto, è un obiettivo irrinunciabile se si vuole abbattere il nostro impatto ambientale.

È il pacchetto “Fit for 55%”, che definisce gli obiettivi UE per il prossimo futuro, necessari a promuovere efficienza, costi energetici accessibili, un mercato interconnesso e la riduzione delle emissioni di CO2 e altri gas climalteranti. Le proposte e le misure introdotte per favorire questo cambiamento non mancano e, in generale, hanno l’obiettivo di facilitare l’adozione di impianti per la produzione di energia rinnovabile, ad esempio con semplificazioni delle autorizzazioni e incentivi all’acquisto. Detto ciò, è anche vero che manca uniformità tra i paesi dell’UE, tanto che mentre l’Italia nel 2022 era ferma al 22% (e non è fanalino di coda della classifica), la Svezia ha già superato il target posto per il 2030, superando il 50%.

Impianto fotovoltaico su tetto

Le fonti di energia rinnovabile disponibili

L’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia, in realtà, non è affatto una novità nella storia dell’uomo e, anzi, precede il consumo dei combustibili fossili. Il vento, il sole, l’acqua sono le principali risorse che venivano usate nell’antichità per riuscire a compiere attività altrimenti impossibili.

Oggi, il contesto tecnologico si è evoluto e, per quanto i combustibili fossili abbiano permesso l’industrializzazione e lo sviluppo economico nel secolo scorso, ricorrere alle fonti rinnovabili è ormai davvero efficace. Non si esauriscono, non comportano emissioni inquinanti, forniscono energia, ecco i principali vantaggi. Le tecnologie che permettono di sfruttare queste fonti sono ormai molteplici:

  • a sfruttare il movimento dell’acqua, ci sono le centrali idroelettriche;
  • il vento alimenta gli impianti eolici;
  • il sole il fotovoltaico e il solare termico;
  • la terra è la risorsa per la geotermia;
  • la vegetazione diventa biomassa.

Tra le principali tecnologie utilizzate in ambiente civile per la produzione di energia in loco, quindi, ci sono il fotovoltaico, il solare termico e il mini eolico per la produzione di energia elettrica; biomasse, solare termico e pompe di calore per la produzione di calore.

Funzionamento della pompa di calore
Funzionamento di una pompa di calore

Come scegliere?

Come detto, le possibilità di utilizzare le rinnovabili per soddisfare i fabbisogni energetici degli edifici sono molte, tanto che può nascere la domanda su come scegliere la soluzione migliore.

Innanzitutto va detto che non è facile definire quale, a priori, sia la migliore in assoluto. Infatti, gli impianti a energia rinnovabile dipendono proprio dal tipo di fonte che li alimenta e, essendo quest’ultima naturale, è necessario verificarne la disponibilità.

Vento, sole e bacini d’acqua non sono diffusi in modo equivalente sull’intero territorio nazionale e, di conseguenza, i fattori ambientali e naturalistici non possono essere tralasciati. Non è un caso che in Italia la produzione da impianti fotovoltaici sia particolarmente elevata, grazie ad un irraggiamento solare particolarmente vantaggioso, con valori medi giornalieri che vanno dai 3,6 kWh/m2 della pianura padana, ai 5,4 kWh/mq in Sicilia.

Per quanto riguarda il vento, invece, l’Italia non è il paese migliore per l’eolico, dato che anche nel caso del minieolico è necessaria una velocità media del vento minima, che è di circa 5 m/s. Detto ciò, va considerato anche il contesto in cui si vuole installare l’impianto. Ad esempio, nel caso del fotovoltaico deve essere disponibile una superficie adeguata e sufficientemente ampia, in relazione ai fabbisogni energetici calcolati per lo specifico edificio. Il fotovoltaico ha un inclinazione e un orientamento ottimali, anche se le nuove tecnologie riescono a garantire una buona efficienza anche se non si assicura la posizione ottimale. La quantità di energia da produrre può essere un altro discriminante, in quanto l’impianto deve essere adeguatamente dimensionato. Ne consegue direttamente che anche i costi possono variare e di conseguenza incidere sulla scelta.

Si pensi alle pompe di calore, una tecnologia che permette di sfruttare il calore contenuto in aria, acqua e terra, per produrre calore in modo sostenibile. La tipologia di impianto più scelto è la pompa di calore ad aria, sia perché la fonte utilizzata è sempre disponibile, sia perché ha costi inferiori rispetto ad un impianto geotermico. Infine, rimane il tema delle autorizzazioni, per quanto si cerchi di snellire il più possibile questo aspetto. Ad esempio, se nei pressi dell’edificio ci sono corsi d’acqua in movimento, si potrebbe valutare un impianto mini idroelettrico, ma le autorizzazioni da ottenere sono diverse e l’iter burocratico impegnativo.

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Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
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