Difficile, veramente difficile, esprimere un giudizio sugli ultimi dati relativi all’andamento del fotovoltaico in Italia, quelli con il consuntivo del 2021. Difficile perché i risultati, comunque non eccezionali, possono essere interpretati come una base di ripartenza dopo gli sconquassi della pandemia, ma anche considerati un segnale di preoccupante ritardo nel momento in cui al Paese viene richiesto, come mai in precedenza, di intraprendere la strada dell’indipendenza energetica.
In particolare, oggetto di queste possibili e contrastanti riflessioni è un recente report elaborato e diffuso dalla associazione Italia Solare sulla base dei dati resi disponibili periodicamente da Terna (dati Gaudì). E non a caso proprio Italia Solare sottolinea come “anche se in crescita, i dati evidenziano sia per il fotovoltaico sia per i sistemi di accumulo, un netto ritardo rispetto alle previsioni di sviluppo in linea con gli obiettivi del PNIEC (il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima)”.
Cominciamo col dire che il consuntivo globale relativo all’anno scorso evidenzia che in Italia sono stati installati 936,38 nuovi MW di fotovoltaico, arrivando così a una potenza cumulata complessiva di 22.565,52 MW con un numero di impianti presenti sul territorio nazionale pari a 1.015.239.
Una delle informazioni più interessanti contenute nel report è quella sulla ripartizione percentuale della potenza installata a seconda della capacità degli impianti fotovoltaici. Ebbene, oltre la metà della potenza complessiva (il 56%) è assicurata dagli impianti con capacità da 200 kW in su, con la fascia compresa fra 200 kW e 1 MW che occupa la posizione preponderante (35% della potenza complessiva).
Se invece si ragiona in termini numerici, la stragrande maggioranza degli impianti fotovoltaici operativi in Italia, 864.498 equivalenti all’85% del totale, appartiene alla classe di potenza più piccola, ovvero inferiore ai 12 kW. Da notare, poi, l’attuale numero esiguo di impianti di grandi dimensioni, se è vero che se ne contano appena 49 con classe di potenza superiore ai 10MW in tutto il Paese (per una percentuale del 5% sulla potenza complessiva).
Per quanto riguarda la dislocazione sul territorio, la regione che registra la maggior potenza installata è la Puglia con 2.943 MW, seguita da Lombardia (2.711 MW) ed Emilia-Romagna (2.269 MW), mentre il fanalino di coda è la Valle d’Aosta con 26 MW. In termini di numero di impianti, la prima posizione spetta invece alla Lombardia con 160.586 installazioni, seguita da Veneto (147.494) ed Emilia-Romagna (105.861).
C’è poi un dato del report che va contestualizzato più degli altri, ovvero il paragone fra il risultato del 2021 e quello dell’anno precedente. Il saldo è ampiamente positivo per l’anno più recente, con un aumento della potenza installata derivante dal fotovoltaico pari a 937MW contro il progresso di 686MW registrato nel 2020, ma c’è da dire che quest’ultimo è sicuramente l’anno che più ha risentito degli effetti della pandemia.
Contemporaneamente al report sul fotovoltaico, Italia Solare ha diffuso anche un’analoga rilevazione riguardante i sistemi di accumulo installati nel nostro Paese. Dallo studio emerge innanzitutto che al 31 dicembre 2021 la capacità connessa complessiva dei sistemi di accumulo è arrivata a 734,94 MWh, dei quali 720,36 MWh derivanti da batterie al litio e circa 10 MWh da batterie al piombo.
Il settore dei sistemi di accumulo è ancora giovanissimo e questo spiega il fatto che dei 75.039 impianti realizzati a tutto il 2021 ben 35.064 sono stati connessi l’anno scorso, vale a dire quasi la metà (nel 2020 il totale era stato di 13.247 impianti realizzati). Identico andamento se si guarda alla capacità connessa, con 431,42 MWh nel 2021 a fronte dei 111,99 MWh dell’anno precedente.
Pure in questo report è presente un’analisi geografica, con la Lombardia a registrare la maggior capacità connessa di sistemi di accumulo con 162,93 MWh. Una leadership, segnala il report di Italia Solare, che è anche il frutto dei bandi varati negli ultimi tre anni. A seguire, nella classifica per regioni, ci sono il Veneto (116,25 MWh) e l’Emilia-Romagna (82,20 MWh).
