Mobilità urbana: obiettivo net zero

Nel nostro Paese, l’obiettivo di una mobilità sostenibile non è semplice da raggiungere ma si stanno muovendo importanti passi in avanti. Dati, progetti e prospettive
La mobilità urbana sostenibile rappresenta un tassello fondamentale per la transizione energetica

Tutti noi cittadini ci spostiamo quotidianamente per lavoro, per fare commissioni, per necessità di salute, per la nostra famiglia e per svariate altre finalità. Per questo motivo, la mobilità urbana costituisce una componente prioritaria nelle nostre esistenze e nei progetti che devono portare al pieno sviluppo di città sostenibili.

L’obiettivo da raggiungere nei prossimi anni è il net zero, in modo tale da contenere il riscaldamento climatico globale. A oggi, in ogni parte del mondo, sono in attivo politiche finalizzate a tagliare l’importante traguardo.

Anche l’Italia sta muovendo i suoi passi, adottando una sinergia di strategie, in cui la mobilità urbana occupa un ruolo di primo piano. Di alcuni progetti e del contesto attuale, si è discusso in occasione del recente Business Talk “Smart Green Cities”, organizzato da RCS Academy.

La rinascita della sharing mobility

In Italia, il comparto della sharing mobility sta vivendo un buon momento di crescita. Nel 2022, si sono registrati intorno ai 50 milioni di viaggi, per una percorrenza totale 200 milioni di chilometri. Gran parte di essi sono stati trainati dall’ondata di micromobilità, in particolar modo dall’utilizzo del monopattino elettrico. Lo scorso anno, il 50% dei viaggi è stato effettuato su questo mezzo.

Nonostante la crescita del comporto, le società che si occupano di sharing mobility stanno vivendo un momento di difficoltà sotto il profilo economico. Si fatica a trovare marginalità perché i costi operativi sono significativi, specialmente per le attività che vengono svolte su strada.

Ciò si deve al fatto che il recupero dei mezzi, il loro riposizionamento, il costo delle batterie, impegnano molte risorse. Inoltre, si è costantemente investito per aumentare il numero dei mezzi disponibili e per mantenere un certo livello qualitativo. L’altra componente che incide sui bilanci si trova nelle spese per la manutenzione dei mezzi che, essendo costantemente all’aperto, sono soggetti a una forte usura oltre che a usi impropri e ad atti di vandalismo.

Per ovviare alle problematiche economiche, negli anni a venire occorrerà puntare sull’efficientamento delle attività operative, riducendo i costi di gestione e innovando per fare in modo che i costi di manutenzione e di intervento vengano limitati il più possibile. Così facendo, si potrà raggiungere una fase di maturità che permetterà di penetrare maggiormente nelle abitudini dei cittadini.

Mobilità integrata: l’esempio di Amburgo

In Germania si sta realizzando un progetto di mobilità urbana integrata voluto dalla società di trasporti di Amburgo (Hochbahn). L’iniziativa si basa su una App che non solo permette ai cittadini di acquistare i biglietti per i mezzi locali ma, attraverso il medesimo account, anche di fruire di tutta una serie di servizi riguardanti la mobilità cittadina, a partire dal car sharing passando per i monopattini elettrici fino alla prenotazione dei taxi.

Il vantaggio risiede nel fatto che tutte le operazioni possono essere eseguite in un’interfaccia unica invece di costringere l’utente a scaricare svariate applicazioni. Si tratta perciò di una soluzione user friendly che va a facilitare la mobilità dei cittadini nel suo complesso. Finora i numeri del progetto si sono mostrati molto promettenti: dall’inizio dell’anno l’applicazione è stata scaricata circa un milione di volte.

La sfida dell’auto elettrica

La sfida per raggiungere l’obiettivo net zero coinvolge anche l’auto elettrica e quindi la rete. Negli ultimi dieci anni l’infrastruttura di ricarica delle e-car è cambiata, andando di pari passo con il mondo dell’automotive. Nel contesto odierno, si sta cercando di costruire una rete capace di supportare lo sviluppo della mobilità elettrica.

auto elettrica colonnina di ricarica

La società multiservizi A2A, ad esempio, ha stilato un proprio piano strategico al 2030 che prevede l’installazione di 22 mila colonnine a varia potenza e 300 milioni di investimenti per creare una infrastruttura capillare e diffusa in ambito cittadino ed extraurbano. Lo scorso aprile sono state inaugurate le City Plug, le colonnine a bassa potenza che consentono di ricaricare anche a chi non ha un box privato, nei pressi della propria abitazione sia di giorno che di notte. Lo scopo è quindi di trovare l’infrastruttura giusta a partire da come si sta muovendo il mercato dell’automotive.

Mobility as a Service: il modello a supporto della mobilità integrata

Il concetto di “integrazione” in una mobilità condivisa come quella odierna, che si contraddistingue per un’offerta gestita da un numero crescente di operatori, si fa sempre più importante. Il modello di riferimento è il MaaS (Mobility as a Service), che è per l’appunto un concetto di mobilità che prevede l’integrazione di più sistemi di trasporto.

Il MaaS si basa sull’uso delle cosiddette MaaS platform, ossia applicazioni che integrano più servizi di mobilità e che hanno sostanzialmente tre funzioni:

  • la prima è quella di raggruppare diversi servizi, permettendo all’utente di avere un’accessibilità più fruibile e una visione completa dell’offerta disponibile sul proprio territorio;
  • la seconda funzione è di consigliare dei percorsi alternativi, che presuppongano l’uso di più mezzi oltre l’automobile privata, così da raggiungere la destinazione finale in maniera più sostenibile;
  • la terza è di offrire dei pacchetti e degli abbonamenti intermodali per garantire una convenienza economica.
Mobility as a Service: il modello a supporto della mobilità urbana integrata

Siamo di fronte a un modello molto funzionale per ottimizzare la mobilità in chiave green. Il Maas va infatti a razionalizzare l’utilizzo individuale dell’automobile, portando a una riduzione del traffico e contribuendo ad abbattere l’inquinamento acustico e atmosferico.

Il ruolo delle aziende nella transizione a net zero

Si prevede che entro il 2030, il 75% delle ricariche delle auto elettriche verrà eseguito in azienda o nei contesti domestici. Solo la restante parte avverrà su strada. Il dato è indicativo del fatto che le aziende debbano necessariamente abbracciare la transizione, costruendo una propria infrastruttura. A oggi sono già numerose le imprese che stanno elettrificando la propria flotta.

Siamo dinanzi a un tema complesso che presuppone l’integrazione con sistemi energetici efficienti, alla cui base risiede l’implementazione di fonti rinnovabili finalizzate all’autoproduzione. Se l’obiettivo sarà centrato, le aziende godranno di importanti benefici economici e operativi, andando nel contempo a impattare positivamente sull’ambiente.

Come avverrà lo spegnimento del motore endotermico?

Cosa resta ancora da fare per completare la transizione alla mobilità elettrica? Come evidenziato durante l’evento, nel momento in cui si parla di mobilità elettrica vengono citate due problematiche.

Da un lato, la range anxiety, ossia l’ansia da autonomia, dall’altro la charge anxiety, ovvero la paura di non trovare a disposizione una colonnina per ricaricare la propria vettura. Le imprese e gli enti coinvolti in prima linea stanno lavorando per risolvere i due nodi, focalizzando l’attenzione sull’infrastruttura in modo da rendere la ricarica diffusa, efficiente, non invasiva e inserita armoniosamente nell’arredo urbano.

Nel contempo, si prevede l’ampliamento delle soluzioni per lo sharing elettrico con infrastruttura dedicata, così da ridurre il numero di auto in città.

In definitiva, il percorso verso una mobilità a impatto zero nel nostro Paese non si prospetta semplice ma siamo a ogni modo a buon punto. Lo sforzo finale consentirà di abbattere gli ultimi ostacoli.

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Evelyn Baleani

Giornalista e Web Editor freelance. Si occupa di contenuti per i media dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni sono l'ambiente, il Web, la scrittura e la Spagna
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