I progressi delle rinnovabili non bastano, occorre triplicare la crescita annuale

Nel World Energy Transitions Outlook di IRENA viene sottolineata la necessità di cambiare rotta per centrare l’obiettivo principale dell’Accordo di Parigi, limitare a un grado e mezzo l’aumento globale della temperatura
Sono necessarie più rinnovabili secondo il report WETO 2023

Se vogliamo, non c’è molto di cui stupirsi: quando si fissano degli obiettivi da raggiungere in un determinato lasso di tempo, e la transizione energetica non fa certo eccezione, scatta inevitabilmente un conto alla rovescia fatto di numeri che indicano se si è sulla buona strada per raggiungere il traguardo. Proprio di questo si occupa l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) nell’edizione più recente del suo World Energy Transitions Outlook (WETO).

E diciamo subito che per gli esperti di IRENA il percorso attuale non è quello giusto, occorre quindi correggere immediatamente la rotta per riuscire a contenere in un grado e mezzo l’innalzamento planetario delle temperature. In quest’ottica nel rapporto si chiede una maggiore ambizione globale nella diffusione delle energie rinnovabili, traducendola in risultati concreti grazie all’evolversi dell’infrastruttura fisica, delle politiche e dei regolamenti.

I fattori chiave della transizione energetica

In particolare, il WETO 2023 individua l’elettrificazione e l’efficienza quali fattori chiave della transizione, un processo da portare a compimento grazie alla continua espansione delle energie rinnovabili, all’idrogeno pulito e alla biomassa sostenibile. Su queste basi, nel report si traccia l’implementazione della transizione in tutti i settori energetici.

Il perché esiste un rischio concreto di abbandonare la “retta via” è spiegato con dei semplici numeri. Infatti, secondo l’ultima edizione del rapporto sono stati compiuti apprezzabili progressi, soprattutto nel settore energetico, con un’aggiunta record di 300 gigawatt (GW) di capacità rinnovabile globale nel 2022.

WETO 2023: più distanti dagli obiettivi

Purtroppo, però, l’andamento dell’anno scorso, così come quello precedente, non è affatto sufficiente per centrare i principali obiettivi della transizione energetica. Piuttosto, l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili sottolinea come il divario tra ciò che è stato raggiunto e ciò che è necessario continua ad aumentare.

WETO 2023 - Infografica generazione energia

“Sono necessari degli obiettivi più ambiziosi in materia di energie rinnovabili – si legge nel World Energy Transitions Outlook -. Il mondo deve aggiungere una media di 1.000 GW di capacità di energia rinnovabile all’anno entro il 2030, oltre ad aumentare in modo significativo l’uso diretto delle energie rinnovabili nei settori di utilizzo finale”.

3 barriere da superare

Arrivare fino a mille GW all’anno di aggiunta rinnovabile globale significa quindi più che triplicare la crescita registrata nel 2022. Al riguardo, nel WETO vengono individuate tre barriere il cui superamento è essenziale “per rimettersi in carreggiata” e riuscire a contenere in un grado e mezzo l’innalzamento climatico:

  1. mancanza di infrastrutture fisiche
  2. assenza di politiche e regolamenti abilitanti,
  3. disallineamenti nelle competenze e nella capacità istituzionale

Tutto ciò, nella visione dell’Agenzia, passa anche da un ripensamento della cooperazione internazionale per accelerare e diffondere maggiormente la transizione energetica. Un processo che “richiede una valutazione dei ruoli e delle responsabilità degli enti nazionali e regionali, delle organizzazioni internazionali, delle istituzioni finanziarie internazionali e delle banche multilaterali di sviluppo per garantire il loro contributo ottimale alla transizione energetica. Significa inoltre garantire che i fondi raggiungano le persone più vulnerabili del mondo”.

Non in linea con l’Accordo di Parigi

Il direttore generale di IRENA, Francesco La Camera, ha parlato di una dura realtà, ovvero “che non siamo in linea con il rispetto dell’Accordo di Parigi. La nostra unica opzione è quella di seguire il percorso più promettente, basato sulla scienza, che ponga le energie rinnovabili al centro della soluzione, guidando nel contempo i Paesi alla sicurezza energetica, alla riduzione dei costi per l’energia e a uno sviluppo industriale lungimirante”.

Il primo dirigente dell’Agenzia ha proseguito sottolineando come “la transizione energetica deve diventare uno strumento strategico per promuovere un mondo più equo e inclusivo. La prossima riunione COP28 di Dubai e il Global Stocktake che verrà approvato (lo strumento per monitorare l’attuazione dell’Accordo di Parigi, ndr) non devono solo confermare la nostra deviazione da un percorso di 1,5 °C, ma anche fornire un programma strategico per riportarci sulla strada giusta”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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