Superbonus al 110%, si raffredda l’interesse delle famiglie

Il “110% monitor” di Nomisma evidenzia un rallentamento dei nuovi lavori nei primi mesi dell’anno dovuto anche al cambio della regolamentazione. Le famiglie interessate calano da 9,4 a 7,5 milioni
110% monitor, l'osservatorio Nomisma sul superbonus

Da più di due anni è “l’osservato speciale” dell’edilizia, anche perché dal suo andamento dipende in gran parte lo stato di salute dell’intero settore. Stiamo naturalmente parlando del Superbonus al 110%, un’agevolazione che dopo i recenti e controversi provvedimenti di legge – in primis la cancellazione della cessione multipla dello sconto in fattura e poi la sua parziale reintroduzione – sta vivendo un momento di stallo. A fotografare la situazione c’è il recente “110% monitor” frutto del lavoro di Nomisma.

Famiglie attendiste e operative

Una prima evidenza dello studio è che l’adesione al Superbonus sta subendo un rallentamento nei primi due mesi del 2022. A testimoniarlo c’è il ritmo di crescita delle asseverazioni depositate che è stato il più basso degli ultimi 6 mesi. Nel dettaglio, a gennaio l’incremento è stato del 12,4% (107.588 asseverazioni depositate) e a febbraio del 13,9% (122.548 depositate), mentre in precedenza si registravano incrementi sempre superiori ai 20 punti percentuali.

L'andamento del superbonus: studio 110% monitor Nomisma
Il 110% Monitor di Nomisma, che monitora l’andamento degli interventi di riqualificazione energetica e sismica soggetti al superbonus, evidenzia un rallentamento

Parallelamente si sta riducendo la platea di famiglie interessate ad usufruire dell’incentivo. Infatti, si è passati dai 9,4 milioni dello scorso novembre ai 7,5 milioni di marzo, un calo addebitabile prioritariamente a quelle che Nomisma definisce come le famiglie “attendiste”. Si tratta dei nuclei che fin qui non hanno messo in pratica alcuna azione per aderire al Superbonus, la cui numerosità si è addirittura dimezzata (da 4,9 milioni di novembre a 2,5 milioni nel mese di marzo).

Dall’altro lato, si segnala un aumento consistente delle cosiddette famiglie “operative”, ovvero la categoria composta dalle famiglie in procinto di avviare i lavori, da quelle che li hanno già avviati e da quelle che li hanno terminati. Un gruppo la cui consistenza passa da 1,8 a 2,7 milioni. Ciò concorre, sottolinea l’indagine, a profilare un bacino di famiglie interessate al Superbonus “sicuramente più solido, verosimile e consapevole di quanto non lo fosse in passato, ma evidenzia anche la necessità di una proroga della misura per allargare la platea di soggetti beneficiari”

Disparità economica tra le famiglie

Un’altra tendenza forte, evidenziata dal report 100% monitor, sta nella disparità economica che emerge tra le famiglie che aderiscono al Superbonus al 110%, quest’ultimo un dato spesso sottovalutato fra quelli che spiegano l’andamento della maxi agevolazione. Infatti, fra le famiglie operative di cui sopra c’è una significativa prevalenza di quelle con un reddito familiare alto, che vivono in grandi città e possiedono una seconda casa.

Per quanto riguarda le possibili motivazioni dell’attuale rallentamento, in primis emergono le modalità della proroga al 2025 del Superbonus, regole che hanno determinato “una diminuzione nella componente più volatile della domanda di riqualificazione energetica”. In particolare, a pesare ci sono le diverse tempistiche per il ricorso all’agevolazione a seconda del tipo di immobile posseduto.

110% monitor: gli interventi realizzati

Lo studio 100% monitor ha, inoltre, analizzato gli interventi che sono stati realizzati e le intenzioni. Il vincitore tra gli interventi trainanti è il cappotto termico, mentre tra quelli trainati troviamo la sostituzione degli infissi. L’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica vengono scelti da un numero inferiore di famiglie.

110% monitor: gli interventi realizzati con superbonus
110% monitor: i principali interventi realizzati sfruttando l’agevolazione fiscale superbonus 110%

Abitazioni nei grandi condomini

E così, lo studio 100% monitor, rileva che l’attuale maggioranza degli interessati al Superbonus al 110% si trova tra i proprietari di abitazioni ubicate nei grandi condomini, mentre diminuisce la componente degli edifici unifamiliari, quest’ultimo un calo probabilmente dovuto alla nuova scadenza con il termine ultimo fissato all’ormai vicino mese di dicembre 2022.

Al contrario, il décalage della percentuale di incentivo fino al 2025 non sembrerebbe rappresentare un fattore determinante nella diminuzione dei soggetti interessati all’agevolazione. Infatti, l’indagine Nomisma registra una diffusa disponibilità delle famiglie (pari al 56 % dei rispondenti) “ad effettuare i lavori di riqualificazione energetica anche a condizione di un’aliquota inferiore di incentivo fiscale”.

superbonus e imprese costruzione

110% monitor: disagi per le nuove norme

Un altro elemento importante relativo all’impatto della nuova regolamentazione è il disagio creato dai citati interventi sulla cessione del credito. A dimostrarlo è il 23% delle famiglie (circa 4 milioni) che dichiara di aver avuto intoppi proprio per questo. Per non parlare degli oltre due milioni che a causa delle nuove norme sulla cessione del credito hanno interrotto o bloccato l’iter relativo all’agevolazione.

Infine, dallo studio emerge che due famiglie su tre scelgono un’impresa di costruzioni quale soggetto attuatore dei lavori in regime di Superbonus. Ciò non toglie che esiste una diffusa diffidenza proprio verso il mondo delle imprese, considerato che ben il 69% degli interpellati ritiene che ci siano speculazioni sui prezzi dei materiali e dei lavori, mentre un altro 63% è convinto che molte imprese compiano delle frodi.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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