Dal REPowerEU una scarica positiva al settore elettrico nazionale

Elettricità Futura sottolinea le grandi opportunità per le rinnovabili derivanti dal piano REPowerEU. Per l’Italia un volano di oltre 300 miliardi di investimenti fino al 2030 per il settore elettrico
Rinnovabili: volano del settore elettrico

Cominciamo dal titolo: “REPowerEU per l’Italia al 2030”. Il motivo è che agli organizzatori dell’assemblea pubblica di Elettricità Futura bisogna riconoscere un certo coraggio nel proporre un argomento del genere. Perché se è vero che trattasi di un tema persino obbligato in un continente che si propone di anticipare tutti gli altri in tema di transizione energetica, non altrettanto può dirsi per quanto accade in Italia, dove piuttosto si preferisce continuare “a farsi del male” sul Superbonus, fra polemiche, conti fuori controllo e continue correzioni di legge. Ma l’Europa, specie in questi tempi difficili, non ha alcuna intenzione di assecondare le piroette del nostro Paese e, appunto, tira dritto ed anzi accelera verso il traguardo delle emissioni zero per la metà del secolo. Un piano, il REPowerEU, che come sottolineato dal presidente di Elettricità Futura, Agostino Re Rebaudengo, rappresenta un’enorme occasione per il settore elettrico italiano con importanti benefici ambientali, economici e sociali.

Rinnovabili: RepowerEu vs fit for 55
Più rinnovabili al 2030: Fit for 55 vs REPowerEU

Obiettivi ancor più ambiziosi per il settore elettrico

Per capire l’importanza dei nuovi obiettivi che sono stati fissati a Bruxelles basta dare un’occhiata a qualche numero, come evidenziato durante l’assemblea. Se già il precedente piano europeo, denominato “Fit for 55”, fissava traguardi importanti da raggiungere per il 2030, adesso gli obiettivi diventano ancor più ambiziosi e l’Italia non fa certo eccezione.

Per quanto riguarda la nuova potenza generata dalle fonti rinnovabili, nel nostro Paese si passa dai 70 GW indicati nel piano precedente agli 85 GW previsti nel REPowerEU. Ancor più marcato l’incremento della capacità di accumulo da qui alla fine del decennio, dato che si passa dai 60 GWh stabiliti dal Fit for 55 agli attuali 80 GWh.

Ci sono poi altri due dati significativi legati specificatamente al settore elettrico, ovviamente ancor più importanti nelle analisi di Elettricità Futura che, in virtù delle sue 500 e più imprese rappresentate, esprime il 70% del mercato elettrico nazionale. Ebbene, rispetto al 72% di quota a fine decennio, indicato nel Fit for 55, detenuto dalle fonti rinnovabili sulla produzione elettrica nazionale, con il REPowerEU si passa all’84%.

I benefici per il settore Elettrico

L’impatto sulle emissioni

Altrettanto significativa l’accelerazione impressa alla riduzione delle emissioni di CO2 da parte del settore elettrico nazionale. Infatti, rispetto al precedente calo del 58% (sul dato di partenza del 1990), con il piano più recente dell’Unione europea il taglio aumenta fino al 75%.

Ed ancora, per l’Italia un’accelerazione delle rinnovabili coerente con quanto stabilito dal REPowerEU comporterebbe dei benefici davvero importanti per l’economia, la società e l’ambiente. Per quanto attiene il settore elettrico e la sua filiera industriale, la stima è di 309 miliardi di euro di investimenti cumulati fino al 2030.

Una cifra che sale fino a 345 miliardi di euro ragionando sui benefici economici cumulati al 2030 in termini di valore aggiunto per filiera e indotto, nonché per la crescita dei consumi nazionali. Senza trascurare gli effetti considerevoli sull’occupazione, con 470.000 nuovi posti di lavoro nella filiera e nell’indotto elettrico alla fine del decennio (che si aggiungeranno ai circa 120.000 di oggi).

Utilizzo limitato del territorio

Infine, segnaliamo un ulteriore elemento portato all’attenzione durante l’assemblea di Elettricità Futura, chiaramente “in risposta” a chi paventa un depauperamento dei terreni agricoli causato dalla transizione green. Per realizzare al 2030 in Italia i citati 85 GW di nuova potenza generata dalle fonti rinnovabili occorrerà un utilizzo molto ridotto del territorio.

utilizzo suolo rinnovabili

Nel dettaglio, sarà necessario soltanto lo 0,3% della superficie totale dell’Italia, ovvero 90.000 ettari, cioè 10 volte meno della superficie occupata dalla rete stradale italiana (900.000 ettari). Sicuramente molto meno di quanto progetta di fare la Germania, dove è stato da poco varato un disegno di
legge per destinare il 2% del territorio nazionale agli impianti eolici.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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