UE punta a installare 40 milioni di pompe di calore entro il 2030

La diffusione delle pompe di calore è fondamentale per la transizione verso l'energia pulita e per raggiungere la carbon neutrality: il piano d’azione della Commissione Europea
Pompa di calore: piano d'azione UE

Il settore delle pompe di calore, che continua a registrare numeri da record, è ritenuto in UE un comparto ad alto potenziale per contribuire in modo efficace al processo di transizione energetica. Proprio per accelerare il più possibile lo sviluppo di questo settore, la Commissione Europea sta lavorando alla realizzazione di un piano d’azione per promuovere lo sviluppo di questi impianti. E’ stato infatti pubblicato un invito a presentare contributi su questa iniziativa. Il tutto con l’obiettivo finale di arrivare a quota 40 milioni di nuovi impianti installati entro il 2030.

Pompe di calore obiettivi di installazione al 2030

Entrando più in dettaglio, nel documento pubblicato dalla Commissione si sottolinea come il target da raggiungere sia almeno quota 10 milioni di nuove installazioni entro il 2027. A questo dato vanno poi aggiunte altri 30 milioni di impianti in più rispetto al 2020, grazie all’eliminazione graduale delle caldaie individuali da portare avanti entro il 2029 nell’ambito della progettazione ecocompatibile. Nella visione della Commissione, la maggior parte dei sistemi che verranno adottati, compresi quelli ibridi, saranno di tipo idronico.

I 4 punti chiave del piano d’azione sulle sulle pompe di calore

Ma in concreto quali sono le iniziative che sono state individuate per traguardare i target fissati dal documento “Pompe di calore – Piano d’azione per accelerarne la diffusione nell’UE”? Sono quattro le azioni da mettere in campo.

pompe di calore sul tetto
  1. Una piattaforma/acceleratore/partenariato che riunisca la Commissione, gli Stati membri, il settore, gli istituti finanziari e gli enti di formazione lungo tutta la catena del valore delle pompe di calore. Questo percorso sarà declinato anche in termini di ricerca e innovazione, aumento della produzione, creazione delle giuste condizioni nazionali, compreso un rapporto favorevole tra i prezzi dell’elettricità e del gas, e aspetti all’avanguardia di normazione e interoperabilità per garantire un’ampia diffusione delle pompe di calore senza compromettere la stabilità della rete elettrica.
  2. Un’attenzione particolare alla comunicazione e un partenariato dedicato alle competenze nel settore delle pompe di calore. In quest’ottica l’obiettivo è far sì che i consumatori, le imprese e le piccole industrie, secondo quanto si legge nel documento, abbiano facile accesso alle informazioni sulle soluzioni offerte dalle pompe di calore e sulla compatibilità dei loro edifici, impianti industriali e reti con questa tecnologia.
  3. Un impianto normativo aggiornato. Le nuove regole dovranno affrontare la fusione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia e della direttiva sull’efficienza energetica, la misura di emergenza a norma dell’articolo 122 relativa all’autorizzazione delle energie rinnovabili, la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, la revisione della legislazione sull’assetto del mercato dell’energia elettrica, la normativa sull’industria a zero emissioni nette, la normativa sulle materie prime critiche e le proposte della Commissione di fusione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici e di un regolamento sui gas fluorurati a effetto serra;
  4. Finanziamenti più accessibili. Il nuovo piano d’azione della Commissione individuerà le possibilità di finanziamento per la diffusione delle pompe di calore individuali e per le reti di riscaldamento alimentate da grandi pompe di calore nell’ambito di strategie di riscaldamento e raffrescamento a livello locale e regionale. Il tutto con un’attenzione particolare alle fasce in povertà energetica.

Puntare sulle pompe di calore per accelerare la transizione ecologica

In generale l’iniziativa della Commissione Europea punta a creare tutte le condizioni favorevoli per promuovere la maggior penetrazione possibile delle pompe di calore nel mercato europeo, una delle soluzioni tecnologiche di primaria importanza nel processo di transizione ecologica.

Tre sono in particolare i risultati da raggiungere, che vengono menzionati nel documento:

Climatizzazione e transizione ecologica: le sfide da affrontare

Il percorso indicato da Bruxelles assume una grande importanza se si pensa che circa il 50% di tutta l’energia consumata oggi nell’UE è usato per il riscaldamento e il raffrescamento e che oltre il 70% di questi due settori sfrutta ancora combustibili fossili, soprattutto sul gas naturale. Inoltre se si analizzano i dati relativi al settore residenziale, emerge come circa l’80% del consumo finale di energia sia destinato al riscaldamento degli ambienti e dell’acqua.

“Presto – si legge nel documento del piano di azione della Commissione – sarà fisicamente impossibile migliorare ancora l’efficienza energetica degli apparecchi di riscaldamento dell’ambiente e degli scaldacqua a combustione”. Per questo motivo la strada da seguire sarà quella delle pompe di calore, che forniscono energia rinnovabile e consentono di abbinare efficienza e riduzione delle emissioni.

Azioni mirate per evitare la diffusione delle fonti fossili

Se non si agisce con azioni mirate per diffondere in modo capillare queste tecnologie, secondo la Commissione, si corre il rischio di vedere sostituiti i 22 milioni di vecchi apparecchi di riscaldamento individuali e diverse migliaia di vecchie unità di riscaldamento a combustibili fossili di grandi dimensioni con nuove caldaie a combustibili fossili.
Per cercare di evitare il verificarsi di questo scenario, riducendo al massimo il ricorso a gas e petrolio, il piano REPowerEU promuove una più rapida diffusione delle pompe di calore individuali negli edifici e delle pompe di calore su vasta scala nelle reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento.

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Monica Giambersio

Giornalista professionista e videomaker. Da anni si occupa di energia e transizione ecologica
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