Inflazione e crisi energetica non intaccano la solidità del settore edilizia

I dati dell’Osservatorio SAIE sull’edilizia fotografano un comparto in buona salute dove molte aziende sono alle prese con un eccesso di domanda alimentato soprattutto dagli effetti del Superbonus
Inflazione e crisi energetica non intaccano la solidità del settore edilizia

In questi anni difficili, con prima la pandemia e poi la guerra in Ucraina a rendere sempre più complicata la quadratura dei conti per le imprese e le famiglie, quello che sta avvenendo nella filiera delle costruzioni, da sempre uno dei settori più importanti nell’economia italiana, assume un valore ancora più importante.

Infatti, se le grandi negatività di cui sopra colpiscono senza sconti anche l’edilizia, a fare da contrappeso c’è il grande stimolo produttivo e lavorativo rappresentato da più di due anni dal Superbonus al 110%, un’agevolazione costantemente oggetto di critiche, e per questo sottoposta a cicliche rivisitazioni normative, ma che sta tuttora alimentando un volano miliardario per il comparto dell’edilizia.

Potenziale ancora da esprimere

A misurare la temperatura della filiera delle costruzioni arrivano gli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio SAIE, che analizza quanto avviene nelle imprese di produzione, distribuzione e servizi che operano nell’edilizia. Ne emerge la fotografia di un settore che risente, e non poteva essere altrimenti, del caro energia e del caro materiali, ma che ha ancora del potenziale importante da esprimere.

Le risposte fornite dal campione di intervistati indicano che l’inflazione colpisce oltre 7 aziende su 10 (75%). E la normale conseguenza del carovita è purtroppo l’aumento dei prezzi del prodotto finito per il 68% degli intervistati. Come detto, rimane ancora forte l’impatto del Superbonus 110%, che determina fino alla metà del fatturato per 9 aziende su 10 (91%).

Aumento prezzi materie prime ed energia
Come incidono aumento delle materie prime ed energia

Bene il portafoglio ordini

In particolare, gli elementi di criticità generale non riescono ad intaccare la solidità e le prospettive della maggior parte delle imprese, come emerge dal livello di soddisfazione che viene espresso per il portafoglio ordini, ritenuto adeguato ai livelli di sostenibilità finanziaria da oltre 7 aziende su 10 (il 74% del campione).

Un clima di sostanziale fiducia che è confermato dalle attese per il fatturato che si determinerà a fine 2022, atteso in aumento dal 64% delle imprese interpellate, nonché dall’andamento del fatturato dell’ultimo quadrimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, indicato in crescita dal 61% degli intervistati.

Richieste di lavori in eccesso

A testimoniare la vitalità della filiera delle costruzioni ci sono altri importanti fattori. Come la rinuncia a compiere dei lavori a causa dell’eccesso di richieste, una situazione che è stata segnalata da oltre un terzo (38%) del campione intervistato. “Appare quindi evidente – commenta l’Osservatorio SAIE – come bonus e investimenti nel comparto delle costruzioni abbiano rilanciato il settore dopo anni complessi”.

Ed ancora, arrivano confortanti segnali anche dal fronte dell’occupazione. Infatti, proprio per non dover più rinunciare all’effettuazione di lavori, quasi la metà delle aziende (46% del campione) sta assumendo nuovo personale. Un’abbondanza di commesse che ha fra l’altro convinto non pochi imprenditori (il 27%) ad aumentare gli stipendi nell’ultimo quadrimestre.

Ripartenza favorita da incentivi e riforme

Per quanto riguarda i fattori che favoriscono o ostacolano le attività nella filiera delle costruzioni, lo studio conferma sostanzialmente una situazione già nota. E così, in relazione agli elementi che hanno favorito la ripartenza del settore, non sorprende che fra le risposte più gettonate ci sono gli incentivi, seguiti dalla riforma delle procedure burocratiche e dallo sblocco dei cantieri.

impatto superbonus edilizia
Impatto del Superbonus 110%

E soffermandosi sul Superbonus al 110%, l’Osservatorio sottolinea che “ha avuto un impatto positivo sul giro d’affari del campione intervistato, anche se l’iter burocratico, la chiarezza della norma e le difficoltà ad accedere allo sconto in fattura e alla cessione del credito rischiano di minarne i risultati”. Per quanto riguarda il PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), le imprese guardano con favore soprattutto a incentivi e investimenti relativi all’efficientamento energetico e alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio sia pubblico che privato.

PNRR nel settore edilizia
Misure PNRR nel settore edilizia

Edilizia e rivoluzione digitale

Significative, poi, le risultanze del rapporto in relazione al “nuovo che avanza”. Dalle risposte del campione emerge che la filiera delle costruzioni si affaccia alla rivoluzione digitale cercando di farsi trovare pronta: il 69% delle aziende investe in ricerca e innovazione fino a circa un terzo del proprio fatturato, puntando soprattutto su sicurezza informatica, cloud computing, Internet of Things e connettività/5G.

Altro argomento “sensibile” è quello della sostenibilità, che vede impegnate le aziende della filiera edile soprattutto attraverso l’uso di dispositivi a basso consumo energetico, l’isolamento termico o la realizzazione di edifici con le migliori classi energetiche, oltre all’acquisto di macchinari e/o impianti efficienti e di nuova generazione. C’è ancora strada da fare, invece, sui criteri ESG – i parametri di valutazione dell’impegno sostenibile e responsabile di un’azienda – sconosciuti al 40% del campione.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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