Per i consumi energetici è stato un 2021 complicato

L’Analisi di ENEA evidenzia una crescita dei consumi energetici dell’8% accompagnata però da una crescita senza precedenti dei prezzi di gas ed elettricità. Ritornano ad aumentare le emissioni di CO2
Per i consumi energetici è stato un 2021 complicato

Un anno complicato, il 2021dei consumi energetici, verrebbe quasi da definirlo eccezionale se non fosse che il 2022 si annuncia ancor più complicato… Sta di fatto che ENEA, nella sua consueta analisi trimestrale del sistema energetico italiano, definisce il 2021 come l’anno del grande rimbalzo dei consumi energetici dopo lo shock della pandemia, con una crescita dell’8% rispetto al 2020, e questo nonostante l’aumento senza precedenti dei prezzi di elettricità e gas.

Ma la particolarità del periodo non finisce qui, considerato che il 2021 si è purtroppo caratterizzato anche per la crescita delle emissioni di CO2 (+8,5%), dovuta sostanzialmente alla forte ripresa degli spostamenti di cose e persone, con un recupero del 70% di quelle “perse” nell’anno precedente a causa, appunto, dell’impatto del COVID-19.

Diminuisce quota rinnovabili

E c’è da mettere nel conto pure il forte peggioramento (-27%) dell’indice ISPRED, elaborato da ENEA per misurare la transizione energetica sulla base dell’andamento di prezzi, emissioni di CO2 e sicurezza degli approvvigionamenti. A completare il quadro complicato di cui sopra, la diminuzione della quota di fonti rinnovabili utilizzata, che si è attestata al di sotto del 19% dei consumi finali, in calo di oltre un punto percentuale rispetto ai massimi raggiunti nel 2020.

“Lo scorso anno è stato recuperato circa l’80% dei consumi di energia che la crisi pandemica aveva fatto precipitare – ha commentato Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che coordina l’Analisi -. Oltre la metà di questo recupero è avvenuto nel secondo trimestre 2021, ma la crescita è rimasta sostenuta anche nella seconda parte dell’anno, con un +7% nel terzo trimestre e un +6% nell’ultimo”.

Un andamento complicato, ma tutto sommato in linea con la traiettoria che l’anno scorso ha seguito i principali indicatori economici. “L’evoluzione dei consumi energetici – ha rimarcato Gracceva – ha sostanzialmente seguito per tutto il 2021 una traiettoria coerente con quella delle variabili guida della domanda di energia, ovvero PIL, produzione industriale e clima”.

scenario emissioni CO2 e consumi energetici

Il boom dei prezzi

Capitolo prezzi: è nell’ultimo trimestre 2021 che si è registrato un balzo senza precedenti. Infatti, quello del gas si è attestato intorno ai 100 €/MWh rispetto ai 20 €/MWh del primo trimestre (addirittura +400%), mentre quelli dell’elettricità sulle borse europee hanno seguito a ruota, con una crescita del 300% nello stesso intervallo di tempo (da 60 a 240 €/MWh).

Aumenti che inevitabilmente si sono progressivamente traslati sui consumatori finali, sebbene in misura parziale per gli interventi di “sterilizzazione” operati dal governo. E così, nel quarto trimestre 2021 i prezzi al consumo in Italia sono cresciuti circa il doppio dell’aumento medio nell’Unione europea (elettricità +30%, gas +40%). Una dinamica, peraltro, che non ha certo segnato un’inversione di tendenza nella prima parte dell’anno in corso, pesantemente condizionata dalla vigilia e dall’esplodere del conflitto in Ucraina.

andamento dei prezzi del gas

“Nei primi due mesi del 2022 – ha sottolineato Gracceva – la crescita dei prezzi al consumo di elettricità e gas è stimata intorno a un +70% tendenziale, circa il doppio dell’aumento medio UE. Ne è già derivato un brusco rallentamento dell’economia e della domanda di energia, che dai primi dati parziali osserviamo in crescita tendenziale del 2% circa nel primo trimestre 2022, quando invece negli ultimi tre mesi 2021 avevamo registrato un +6%”.

Aumentano i consumi energetici (e le emissioni)

Per quanto riguarda l’aumento delle emissioni di CO2, il report di ENEA evidenzia che è imputabile in primo luogo al settore dei trasporti per una quota di oltre il 50%, a seguire il civile (20%), la generazione elettrica (15%) e l’industria (8%). In particolare, nel caso dei trasporti le emissioni sono cresciute complessivamente del 15% rispetto al 2020, mentre gli altri settori hanno registrato aumenti compresi tra il 5 e il 6%, il che ha portato al citato aumento complessivo dell’8,5%.

comparto low-carbon

Ed ancora, nel 2021 è nuovamente raddoppiato il deficit commerciale italiano nel comparto delle tecnologie low-carbon, come già avvenuto nel 2020. I settori a più forte dipendenza dall’estero sono gli accumulatori agli ioni di litio (con un saldo negativo che si avvicina al miliardo di euro), i veicoli ibridi plug-in (deficit di 600 milioni di euro) e i prodotti del fotovoltaico (passati da -40 a -400 milioni di euro), quest’ultimi a causa di un marcato aumento delle importazioni delle celle fotovoltaiche.

Nel settore dei veicoli elettrici sembra invece delinearsi una possibile tendenza positiva, perché le esportazioni sono passate da circa 270 a 780 milioni di euro, con un saldo netto solo di poco negativo. Infine, l’Analisi trimestrale ENEA ha analizzato l’andamento della spesa pubblica in ricerca energetica tra il 2016 e la prima fase della crisi pandemica del 2020, con una crescita del 10% in Italia, che però è circa un quarto di quella tedesca.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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