Nel 2023 i prezzi delle batterie agli ioni litio hanno registrato un calo del 14% rispetto al 2022, raggiungendo il minimo storico di 139 dollari/kwh. A tracciare questo quadro è l’analisi 2023 di Bloomberg NEF, secondo cui a determinare questo scenario sono stati diversi fattori, tra cui:
In particolare, come spiega in nota Evelina Stoikou di BNEF, “il calo dei prezzi di quest’anno è stato legato principalmente alla significativa crescita della capacità produttiva lungo tutta la catena del valore, in combinazione con una domanda più debole del previsto”.
Se si prendono in considerare i dati su base geografica il report mostra un divario dei prezzi: da un lato abbiamo la Cina con numeri in calo; mentre dall’altro ci sono Stati Uniti ed Europa dove invece si registra una crescita.
Nello specifico, la Cina sia il Paese in cui nel 2022 i prezzi medi delle batterie sono stati più bassi, con un valore pari a 126 dollari/kWh. Qui la concorrenza a livello nazionale è stata molto elevata, in quanto i produttori di batterie hanno aumentato la capacità produttiva con l’obiettivo di accaparrarsi una quota della crescente domanda di questi dispositivi.
Al contrario, negli Stati Uniti e in Europa i prezzi sono stati rispettivamente più alti dell’11% e del 20%. In particolare, spiegano gli esperti di BNEF, i numeri più alti sono il risultato della relativa immaturità di questi mercati, di costi di produzione più elevati, di volumi inferiori.
Un altro fattore che ha influito sul calo dei prezzi delle batterie al litio è stato il crescente interesse del settore industriale per la chimica catodica a basso costo, nota come litio ferro fosfato (LFP).
In particolare, questo è il primo anno in cui l’analisi di BNEF ha rilevato un calo al di sotto 100 dollari/kWh per i prezzi medi delle celle LFP, che già erano più bassi della media. La riduzione è stata del 32% rispetto alle celle al litio nichel manganese cobalto ossido (NMC).
Secondo il report inoltre, grazie alla riduzione dei prezzi di litio, nichel e cobalto, il calo dei prezzi delle batterie agli ioni di litio riscontrato nel 2023 caratterizzerà anche il 2024, permettendo di arrivare a un valore di 133 dollari/kWh.
Questo trend – spinto dalla continua innovazione tecnologica e dal miglioramento dei processi prendi prossimi anni – dovrebbe consentire di arrivare a un valore di 113 dollari/kWh nel 2025 e di 80 dollari/kWh nel 2030.
Un altro aspetto chiave da non trascurare è inoltre l’effetto della localizzazione della produzione di batterie negli Stati Uniti e in Europa. Questo trend potrebbe infatti portare a una pressione al rialzo sui prezzi delle batterie che andrebbe di pari passo con la crescita delle industrie su base locale.
“La produzione di batterie negli Stati Uniti e in Europa – spiega una nota di BNEF – ha costi più elevati a causa dei maggiori costi di energia, attrezzature, terreni e manodopera rispetto all’Asia, dove viene attualmente prodotta la maggior parte delle batterie. Politiche locali come il credito d’imposta sulla produzione di 45 dollari/kWh per le celle presenti nell’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti potrebbero compensare parte del costo, anche se l’impatto dell’IRA sui prezzi al momento non è ancora chiaro”.
In conclusione, lo scenario che si sta delineando è quello di un settore in cui:
contribuiranno a migliorare la tecnologia delle batterie al litio in modo importante e a ridurre sempre di più i costi nel prossimo decennio.
Nello specifico, secondo le previsioni di BloombergNEF saranno le soluzioni di ultima generazione come gli anodi metallici di silicio e litio, gli elettroliti a stato solido, il nuovo materiale catodico e i nuovi processi di produzione delle celle a svolgere un ruolo centrale per consentire ulteriori riduzioni dei prezzi.