Non ci sono edifici digitali senza impianti integrati. Perché la trasformazione smart & green del parco immobiliare italiano va oltre la disponibilità – già ampia – delle tecnologie abilitanti. Servono competenze in grado di mettere a terra progetti virtuosi. Percorsi sinergici che coinvolgono progettisti, integratori di sistemi e catena commerciale in una vera proposta integrata e orientata ai regolamenti vigenti.
“Il mercato dei cosiddetti Smart Ecobuilding ci chiede di interconnettere efficacemente i prodotti e le soluzioni in campo – spiega il presidente di KNX Italia Massimo Valerii durante il convegno dedicato a questo tema, nell’area That’s Smart di MCE 2022 -. Ma anche di raccogliere i dati e di “saperli” utilizzare per migliorare efficienza e prestazioni. A questa grande rivoluzione si associano le attività normative e regolatorie, le esigenze del mercato e le richieste degli utenti finali, tutti potenziali driver di opportunità per la filiera”.
La progressiva e necessaria digitalizzazione degli edifici è guidata una serie di tendenze. Tra quelle di maggiore interesse per gli operatori del settore impiantistico:
A queste evoluzioni si aggiunge anche l’obbligo, dal 2030, di autonomia energetica per tutti i nuovi edifici. Mentre continua il dibattito istituzionale sulla messa al bando delle caldaie a gas. “Insomma, un “frullatore” di driver che ci obbliga a pensare anche alla transizione digitale degli edifici e in particolar modo dei condomini”, aggiunge Valerii.
Come affrontare la transizione? La soluzione è creare un gemello digitale del building capace di centralizzare tutti i dispositivi smart in campo. E realizzare una mappatura software che diventa punto di interazione con l’edificio fisico. Questo permette agli operatori di accedere da remoto e di dialogare con gli impianti connessi. Ma soprattutto di analizzare e ottimizzare il loro funzionamento valorizzando i dati disponibili. In ultimo, si tratta di un ecosistema bidirezionale, che serve anche per agire e gestire l’edificio.
Alla base di tutta questa operazione, ci sono le tecnologie abilitanti. E riguardano principalmente:
Massimo Valerii lo ha sottolineato in apertura e torna ad affermarlo sul finale. “Non è possibile improvvisarsi integratori di sistemi di Building Automation – precisa -. La complessità di queste applicazioni richiede competenze e figure qualificate. Per questo KNX spinge sull’aggregazione di professionalità, sulla formazione e sulla certificazione”. Questo perché l’edificio digitale e i suoi impianti connessi porta anche nuove opportunità di business, con il mercato dei servizi e la cosiddetta “economia del dato”.
Il potenziale degli Smart Ecobuilding è alto, su tutti i fronti. Ma permangono criticità che possono frenarne la crescita. Il presidente di KNX Italia ne ha individuate in particolare tre, con relative proposte di sviluppo:
In chiusura, il tema della comunicazione con clienti finali e cittadini. “L’utente ancora non percepisce tutti i vantaggi dell’integrazione tecnologica. In questo, siamo noi operatori del settore a dover trasmettere una maggiore consapevolezza dell’utilità degli edifici digitali”, conclude Massimo Valerii.