Reinova: nuovo polo per la mobilità sostenibile

Gli industriali dell’Emilia-Romagna hanno deciso di unirsi per creare un progetto innovativo nella Motor Valley. Nasce un nuovo polo dedicato allo sviluppo e la validazione di componenti per il Powertrain elettrico e ibrido per la mobilità sostenibile.  Il 10 luglio 2021 è stato inaugurato l’avvio delle attività produttive. Reinova è nata dall’idea di promuovere l’elettrificazione nel settore mobility offrendo soluzioni e servizi innovativi e sostenibili.

“Riuscire a rispettare l’obiettivo di apertura dello stabilimento è stato sfidante, per diversi motivi molti indipendenti dalla nostra volontà, come la carenza di materiali o i ritardi delle spedizioni” – ha sottolineato Giuseppe Corcione, AD di Reinova durante l’inaugurazione.

Stabilimento Reinova per la mobilità sostenibile

Nasce dunque un nuovo centro 100% votato all’elettrico nel cuore dell’industria automobilistica italiana.
La sede di Reinova amplierà la già ribattezzata Electric Valley. “Siamo convinti che la nuova rivoluzione della mobilità è nell’elettrificazione e in Reinova vogliamo guidarla con idee innovative, creatività ed efficienza” ha aggiunto Corcione.

Reinova fonda le proprie radici ispirandosi allo spirito di Nikola Tesla e punta a un mondo basato sull’innovazione tecnologica in grado di rendere la vita di tutti più semplice, sostenibile e sociale.
“Essere pionieri nell’applicazione di una tecnologia e renderla utilizzabile e sostenibile è un percorso complesso ma è il nostro obiettivo e vogliamo raggiungerlo con determinazione” ha concluso l’amministratore delegato.

L’economia circolare nell’eolico, seconda vita alle pale

Qualsiasi apparato, qualsiasi oggetto assemblato dall’uomo prima o poi esaurisce il suo compito e deve quindi essere eliminato o riciclato. Accade, naturalmente, anche alle grandi pale degli impianti eolici nonostante, a vederle lassù, suggeriscano una sorta di immortalità. Ed allora Elettricità Futura e ANEV, in collaborazione con Assocompositi, hanno pensato bene di predisporre un position paper sulle attività compiute dalle aziende del settore eolico per garantire la gestione sostenibile e circolare delle pale eoliche a fine vita e favorire il rinnovamento degli impianti esistenti in ottica Green Deal 2030.

Risultato di un lavoro di gruppo

Un position paper – la cui messa a punto è stata coordinata da Enel, ERG, Vestas ed Enercon – che rappresenta il risultato del lavoro di un gruppo interassociativo a cui hanno partecipato oltre quaranta aziende del settore. Ad ispirarlo una semplice ma efficace considerazione: il parco eolico italiano è sempre più a rischio di obsolescenza, considerando che i primi impianti sono stati costruiti a cavallo tra la fine del secondo e l’inizio del terzo millennio

Nel documento si sottolinea come la maggior parte dei componenti degli impianti eolici italiani sono già conformi all’approccio circolare, tuttavia alcuni apparati e nello specifico le pale delle turbine eoliche, per caratteristiche dimensionali e costruttive, implicano attualmente una gestione di tipo lineare del proprio ciclo di vita.

Impianti eolici: previste dismissioni in aumento

Da qui l’appello delle associazioni del settore, che ritengono indispensabile costituire una filiera del trattamento, ridimensionamento, riciclo e soprattutto riuso economicamente sostenibile dei materiali derivanti dalla dismissione delle pale eoliche. Dismissione che si prevede in incremento nei prossimi anni, sia per il termine della vita utile delle pale, sia per consentire gli investimenti di repowering dei parchi eolici esistenti.

Su questa base il position paper afferma “l’esigenza e l’opportunità che il settore si prepari – insieme altri attori della filiera e agli stakeholders istituzionali – ad affrontare la circolarità di questi materiali compositi. E per centrare l’obiettivo l’intero processo deve essere supportato da un impianto normativo che semplifichi e, ove necessario, supporti anche economicamente la gestione virtuosa dei materiali: grande importanza riveste in tale ambito la definizione del processo per cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste) dei materiali compositi costituenti le pale eoliche, in particolare la vetroresina”.

dismissione impianti eolici

Impianti eolici: pale eoliche in dismissione in Italia nel prossimo decennio stimabile nell’intervallo tra le 30.000 e le 40.000 tonnellate

Gli approcci delle aziende del settore

Per quanto riguarda la sua strutturazione, il position paper è articolato in capitoli attraverso i quali, dopo una descrizione del contesto di riferimento, vengono illustrate le prospettive di dismissione degli impianti eolici più vetusti e le sfide da affrontare oggi per gestire la fine vita delle pale, un periodo che vedrà il tema divenire dimensionalmente rilevante per il numero degli impianti coinvolti.

Ed ancora, dopo un inquadramento normativo nazionale ed europeo sulla gestione dei rifiuti, nel documento vengono descritti gli approcci che le aziende del settore adottano o si prefiggono di adottare per rendere più innovativa e circolare la fine vita delle pale eoliche, anche attraverso la promozione e l’attivazione di call for ideas e sperimentazioni sul trattamento delle pale dismesse.

Vengono altresì illustrati i passi che gli operatori ritengono necessari per la gestione organica del tema, “che non può prescindere da un approccio sinergico tra aziende, associazioni ed istituzioni accomunate dall’obiettivo di chiudere il ciclo dei materiali compositi e delle grandi pale eoliche in particolare”.

grafico dismissione materiali compositi

Il problema della gestione dei materiali compositi a fine vita non riguarda solo il settore eolico, ma coinvolge anche altri settori industriali che li utilizzano nella catena produttiva

 

Comfort trasportabile con il climatizzatore portatile DUAL Inverter

Efficienza energetica, raffrescamento rapido e funzionamento silenzioso sono alcune caratteristiche del nuovo climatizzatore portatile DUAL Inverter di LG. Questa soluzione può essere posizionata in qualsiasi spazio domestico.
Inoltre, consente di portare il comfort nelle stanze in cui non è possibile installare un sistema convenzionale a causa di limitazioni di spazio o problemi strutturali.

Il condizionatore d’aria portatile è semplice da installare e comodo da riporre grazie al tubo flessibile integrato. Infatti, a differenza di un climatizzatore d’aria fisso composto da unità interna ed esterna, climatizzatore portatile DUAL Inverter ha un design compatto e il tubo integrato nella parte posteriore del telaio.
Proprio il tubo di scarico integrato contribuisce a rendere le operazioni di installazione semplici. Mentre la maggior parte dei modelli portatili, infatti, ha un tubo separato che deve essere collegato prima dell’uso.

Come utilizzare il climatizzatore portatile DUAL Inverter

Tutto quello bisogna fare è stendere il tubo flessibile e farlo passare attraverso la finestra. Oppure è possibile utilizzare il kit di installazione incluso, che comprende un adattatore a piastra per sigillare la finestra.
Il climatizzatore portatile DUAL Inverter dispone di spazio extra per riporre gli accessori sia il tubo sia il pannello per la finestra quando non sono in uso.
Nella parte posteriore sono presenti due ganci per tenere in ordine il cavo di alimentazione. Dispone di quattro ruote girevoli e lisce per spostarlo facilmente.

Come funziona il compressore LG DUAL Inverter

climatizzatore portatile DUAL Inverter LG ha equipaggiato il climatizzatore portatile con il compressore delle linee di climatizzatori d’aria residenziali. Mentre un compressore convenzionale funziona in maniera ON/OFF, questa tipologia di compressore un funzionamento a velocità variabile. Consente, infatti, di modulare la capacità a seconda dell’esigenza. Lavora a una frequenza più alta per offrire un raffrescamento rapido e immediato, e a una frequenza più bassa quando raggiunge la temperatura impostata. Oltre a garantire comfort, il compressore LG DUAL Inverter assicura risparmio energetico e la massima efficienza di raffrescamento.

Tante funzionalità per un comfort intelligente

Tre diverse modalità di funzionamento per il condizionatore portatile di LG:

In modalità Jet, diffonde un flusso d’aria ad alta velocità per raffrescare la stanza più velocemente, mentre in modalità Silent, raffresca silenziosamente. La combinazione di compressore DUAL Inverter con i motori ventilatori BLDC, consente di ridurre la rumorosità fino a 42 decibel.

Il condizionatore d’aria portatile vanta anche tutte le comodità delle funzionalità smart di LG. Il climatizzatore portatile DUAL Inverter può essere gestito con la l‘app LG ThinQ o utilizzando i comandi vocali tramite gli smart speaker Google Assistant e Amazon Alexa.
Un’altra caratteristica che può essere monitorata è la Smart Diagnosis, che rileva rapidamente e accuratamente eventuali problemi minori dell’apparecchio.

Controllare la temperatura in modo semplice con i termostati domotici

Per il controllo del riscaldamento e raffrescamento degli ambienti, Vimar propone una gamma di termostati domotici, semplici e versatili. Integrabili all’interno dei sistemi di home & building automation di Vimar, contribuiscono al miglioramento dei consumi energetici e rappresentano una scelta consapevole per uno stile di vita più sostenibile.

Molti studi evidenziano che installare e utilizzare un termostato smart consente di risparmiare fino al 10% di energia in riscaldamento e fino al 15% in raffrescamento. Nel periodo invernale ogni grado di temperatura in più equivale a un aumento del 7% della bolletta elettrica. Senza contare le maggiori emissioni di CO2 nell’ambiente.
Installare dispositivi per la gestione della termoregolazione (compreso il controllo da remoto) consente inoltre di usufruire di detrazioni fiscali.
Quindi ad esempio rientrano nel Superbonus 110% – come interventi trainati – la gestione della termoregolazione e i termostati domotici.

Termostati domotici per ogni esigenza applicativa

Il nuovo termostato touch Eikon Tactil è un elemento per il comfort abitativo che si distingue per eleganza. È realizzato in cristallo nelle finiture bianco e nero diamante, con display RGB a led matrix.
Il termostato è semplice da installare ed è adatto a qualsiasi applicazione, sia nel residenziale che nel terziario. È dotato della tecnologia touch e di sensore di prossimità che accende il display non appena ci si avvicina al dispositivo.
Grazie all’innovativa funzione 3D gesture è possibile controllate il termostato con semplici gesti, senza toccarlo.

termostati domotici Vimar serie Eikon

Disponibile con tecnologia By-me Plus, si integra nei nostri sistemi di home & building automation sia domestici sia alberghieri grazie a tre varianti: con tasto funzione personalizzabile, con tasto per controllo di unità fan coil o con tasto funzioni hotel per la segnalazione dello stato della camera.

Semplice ed essenziale è il nuovo termostato a rotella unisce la facilità del comando a rotella alla nitidezza del display a matrice di LED. È possibile regolare la temperatura con la ghiera retroilluminata o attraverso quattro pulsanti rapidi:

Proposto in due colorazioni – bianco e grigio – è disponibile per le serie civili Eikon, Arké, Plana e Idea tramite supporto dedicato.

Termostato a rotella bianco di Vimar

Come controllare i termostati Vimar

I nuovi termostati domotici possono essere controllati con diverse modalità:

I sistemi By-me Plus sono abilitati sia al controllo attraverso assistenti vocali sia all’integrazione con il servizio IFTT. Questa funzionalità consente dialogo con produttori terzi per ampliare il numero di dispositivi integrabili aumentando il comfort abitativo e ottimizzando i consumi.

La prima comunità energetica agricola italiana è in Sicilia

Un esempio concreto di transizione ecologica che fa bene all’ambiente, all’economia e alla filiera agroalimentare. L’autoconsumo collettivo approda a Ragusa nella prima comunità energetica agricola italiana, che integra le imprese del territorio in una piattaforma intelligente e sostenibile.

Il nuovo progetto, supportato da Enel X e Banca Agricola Popolare di Ragusa, prevede infatti l’installazione di un impianto fotovoltaico da 200kW e di un sistema digitale per la gestione della comunità energetica, ubicata su circa 60 ettari.

Come funziona la comunità energetica agricola

Il sistema fotovoltaico produrrà oltre 300 MWh e immetterà in rete più di 240 MWh, pienamente condivisi dalle aziende agricole che fanno parte del condominio di impresa. Queste realtà, coordinate da La Mediterranea Società Consortile Agricola, potranno dunque:

A Enel X il compito di garantire la gestione tecnico-economica pluriennale della comunità energetica agricola. Lo farà tramite la propria piattaforma digitale con l’obiettivo di assicurare, tramite app e report periodici, il monitoraggio in tempo reale del sistema. Questo permetterà anche di adottare soluzioni per migliorare la quantità di energia condivisa, stimolando gli iscritti a elettrificare i propri consumi.

I vantaggi dell’autoconsumo collettivo

Il progetto siciliano comporterà benefici ambientali, economici e sociali. L’energia solare, in primis, eviterà la produzione di 121 tonnellate di CO2 l’anno, mentre la comunità beneficerà di nuovi incentivi legati alla condivisione collettiva.

“Coinvolgere il comparto agricolo significa aprire un nuovo e interessante capitolo per le comunità energetiche – commenta Gianni Pietro Girotto, presidente Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato -. Allarghiamo un cerchio che, dalla prima CER operativa a Magliano Alpi e dopo il primo condominio autoconsumatore d’Italia a Pinerolo, oggi abbraccia anche l’agricoltura. Mi aspetto che l’iniziativa diventi replicabile su tutto il territorio, per dare alle Pmi agricole un nuovo slancio verso la competitività e la transizione energetica”.

L’inquinamento atmosferico limita gli impianti fotovoltaici

La si potrebbe quasi definire un’alleanza, di certo non santa bensì perversa e pericolosa. Ci riferiamo al “connubio” fra i combustibili fossili e l’inquinamento che producono, perché se è vero che gli impianti fotovoltaici sono una delle principali armi per limitare, ed un domani azzerare, il ricorso alle fonti fossili, a limitarne l’efficienza c’è proprio l’inquinamento atmosferico

Fotovoltaico: perdite medie annue pari al 5%

A darne conferma è un recente studio condotto dai ricercatori del Centro ENEA di Portici (Napoli), in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Ambientale dell’Università Federico II del capoluogo campano. Un’indagine la cui conclusione principale è che l’inquinamento atmosferico ha, appunto, un impatto rilevante sulla resa degli impianti fotovoltaici in Italia, con perdite medie annue pari al 5% causate dal solo particolato (PM2.5) presente nell’aria, con punte che possono arrivare alla doppia cifra in aree particolarmente inquinate da polveri sottili.

“Si tratta di un problema molto serio per una fonte energetica come quella fotovoltaica, caratterizzata di per sé da basse densità di potenza per unità di area di impianto – ha sottolineato Girolamo Di Francia, responsabile del Laboratorio Sviluppo Applicazioni Digitali Fotovoltaiche e Sensoristiche dell’ENEA -. Un problema soprattutto se si pensa agli impegni previsti dal PNIEC e dal PNRR per il nostro Paese, e che dimostra, una volta di più, come la connessione tra la produzione ed il consumo di energia debba andare di pari passo con le tematiche di salvaguardia dell’ambiente”.

Inquinamento e impianti fotovoltaici: in Cina va ancora peggio

Un impatto, quello delle polveri sottili sulla resa degli impianti, che peraltro era stato oggetto di un altro studio pubblicato sulla rivista “Nature Energy” con risultati ancora peggiori. Infatti, dalle rilevazioni effettuate in Cina è emerso che a causa dell’inquinamento atmosferico la capacità produttiva degli impianti fotovoltaici diminuiva addirittura del 13%.

“Analizzando il funzionamento dei rilevatori ottici per polveri sottili – ha spiegato Di Francia -, ci siamo resi conto che il particolato disperde in maniera rilevante la radiazione solare proprio nel range di lunghezze d’onda in cui ci si attende che le celle solari funzionino al meglio”.

Comuni della Campania e Copernicus

In particolare, le analisi condotte da ENEA e “Federico II” sono state effettuate su vari comuni della regione Campania, utilizzando i dati provenienti dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria dell’ARPAC e quelli forniti da Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea. Il tutto sommando anche altri dati di misure effettuate nello specifico nella città di Portici e sviluppando diverse metodologie di analisi a partire da numerosi lavori di letteratura.

“Il nostro – ha concluso Di Francia – è uno dei pochi laboratori di ricerca al mondo in grado di studiare questa problematica, sia dal punto di vista sperimentale che di modellistica, perché da anni si occupa della rilevazione puntuale dell’inquinamento atmosferico al suolo oltre che delle tematiche connesse allo sviluppo delle applicazioni fotovoltaiche, una competenza probabilmente unica”.

Gestire applicazioni industriali complesse con Technology BSA e Rockwell Automation

La rivoluzione digitale che stiamo vivendo mette al centro l’Industrial Internet of Things (IIoT), integrando così sistemi di automazione, informazioni operative e analisi dati avanzate! Implementare tutti questi processi aiuterà a generare maggior vantaggio competitivo insieme a Rockwell Automation.
In quanto leader dell’automazione industriale, Rockwell Automation ha sviluppato un portafoglio prodotti ad architettura aperta definito VersaView 6300: PC industriali, thin client e monitor.

Il valore della trasformazione digitale per Rockwell Automation

La produzione intelligente ha come obiettivo quello di migliorare la produttività delle operazioni aumentando la visibilità e l’accesso a informazioni contestuali relative a processi e prodotti, e far sì che le persone interessate ricevano le informazioni necessarie al momento giusto.

Grazie alla trasformazione digitale delle industrie, i produttori possono integrare i sistemi OT e IT creando nuove opportunità per la raccolta e l’analisi dei dati, fino a livelli di dettaglio sempre più precisi. Questo è ciò che viene definito digital thread, ossia l’insieme delle informazioni raccolte durante il ciclo di vita di un prodotto, di un asset, di un sistema o di un processo. Sfruttando al meglio il digital thread possiamo valutare e migliorare i processi in tempo reale.

La linea di prodotti Rockwell Automation VersaView 6300, un’innovativa gamma di PC industriali, software e soluzioni HMI, è in grado di aiutare i produttori a capitalizzare i vantaggi della trasformazione digitale e dell’automazione industriale. Le soluzioni VersaView 6300 disponibili consentono un accesso ai dati molto particolareggiato: da un’aggregazione dati generale a una visione dettagliata su ciò che accade a livello di impianto.

Technology BSA, distributore autorizzato Rockwell Automation su larga scala nel nord Italia, vuole semplificare il modo in cui una azienda gestisce i dati e supporta nel rendere più facile raccogliere, analizzare e sfruttare le informazioni necessarie per prendere decisioni in modo adeguato.

Come aumentare il valore con Rockwell Automation

Grazie alla raccolta di dati e alle numerose analisi degli stessi, è possibile migliorare i propri processi decisionali e aumentare i profitti più rapidamente. Allo stesso tempo, una connettività volta a favorire la collaborazione tra IT e OT, crea nuove opportunità che aumentano il valore della tua realtà aziendale.

Per gestire i dati raccolti e renderli utili allo scopo della tua attività, è consigliabile utilizzare software leader del settore, quali FactoryTalk View e ThinManager di Rockwell Automation, integrabili facilmente con i prodotti VersaView 6300.

Per favorire questa trasformazione digitale, ottimizzare quindi la visibilità dei dati e avere un’integrazione totale con un unico accesso, Rockwell Automation mette in campo un’ampia gamma di prodotti:

Panel PC VersaView 6300, una soluzione di visualizzazione completa

VersaView 6300: il nuovo standard dei computer industriali

Tecnologia all’avanguardia, prezzi competitivi, ampia scelta di configurazioni di sistema. Questi sono i vantaggi principali dei VersaView 6300 di Rockwell Automation. Questi PC industriali, thin client e monitor presentano un design ad architettura aperta, che consentono di installare software specifici per diverse applicazioni e sono progettati per resistere alle condizioni critiche degli ambienti industriali.

Monitor industriali VersaView 6300M

PC box VersaView 6300B e Thin Client box 6300T

1) PC box e Thin Client box con Intel Atom

2) PC box con Intel Core i

Panel PC VersaView 6300P

Alcune varianti della famiglia 6300P presentano la certificazione ATEX che le rende conformi all’utilizzo in molte aree pericolose. I mercati primari includono il settore del petrolio e del gas, quello chimico, di estrazione mineraria e un’ampia gamma di applicazioni di processo.

I PC VersaView sono dotati di funzionalità dual boot e possono eseguire applicazioni localmente, oppure essere avviati per funzionare come thin client. Questa ridondanza permette di utilizzare il PC come thin client nonché di salvare una copia dell’applicazione sul PC da eseguire localmente in caso di perdita di comunicazione del server.

Scopri di più sui modelli dei Panel PC VersaView 6300P su www.technologybsa.com

Webinar Comunità Energetiche: opportunità e incentivi

Le Comunità Energetiche possono essere uno strumento concreto, utile per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili da auto-consumare localmente attraverso forme di aggregazioni socio-economiche, come i gruppi di autoconsumo collettivo e le comunità energetiche rinnovabili (REC).
Sia la Comunità Europea sia il Governo Italiano hanno emanato provvedimenti che mirano a costruire schemi di incentivazione in tal senso.

Questo nuovo sistema di produzione decentralizzato offre al mercato delle rinnovabili una grande opportunità di sviluppo, insieme ad incentivi e fondi per facilitarne l’accesso al maggior numero di persone possibili – non solo privati e aziende, ma anche condomini!

Fronius Italia, in collaborazione con Regalgrid e DetrazioniFacili, ha organizzato il webinar “Comunità Energetiche: opportunità e incentivi”.

Il webinar vuole essere un momento di approfondimento, confronto e discussione sul quadro normativo italiano ed europeo. Inoltre si one l’obiettivo di fornire spunti sulle opportunità di realizzarle sulle politiche di incentivazione.
Il programma sarà così articolato

Come partecipare Webinar Comunità Energetiche: opportunità e incentivi

Il webinar si svolgerà martedì 20 luglio 2021, dalle 16:00 alle 17:30. La partecipazione è gratuita previa iscrizione a questo link.

Per partecipare è necessario iscriversi a questo link.

Una nuova energia per un nuovo mondo

Datemi una leva e solleverò il mondo, datemi energia e ne costruirò uno nuovo. Si potrebbe parafrasare così la sua importanza, ma in realtà – soprattutto da quando l’informatica è entrata nelle nostre vite – è sotto gli occhi di tutti che senza energia elettrica il nostro stile di vita sarebbe impossibile: cellulari, computer, tv e qualsiasi sistema considerato “smart” perdono ogni utilità nel momento in cui rimangono spenti. E se una volta bastava organizzarsi a lume di candela per continuare a “far girare il mondo”, oggi non riusciamo quasi a immaginare una vita senza elettricità.

Da un lato questo ha comportato quasi il raddoppio dei consumi energetici mondiali, soprattutto nei paesi asiatici, dal 1973 al 2018 (fonte: IEA, Key World Energy Statistics 2020), dall’altro ha dato il via a una rivoluzione che si basa su diversi pilastri: il ricorso alle energie rinnovabili (principalmente fotovoltaico ed eolico), la trasformazione nella gestione delle risorse disponibili grazie al massiccio utilizzo dell’Information Technology e la maggiore capacità di accumulo attraverso l’impiego di sempre più efficaci batterie.

Suddivisione dell'energia per fonti - IEA

Questo sta portando a un aumento della produzione energetica a livello locale invece che centralizzato, all’elettrificazione dei mezzi di trasporto privati e alla creazione delle cosiddette energy community, capaci di massimizzare i vantaggi dei trend emergenti.

Energie rinnovabili al 29 per cento

Il ricorso alle energie rinnovabili non è certo una novità, ma è solo nel corso del 2020 che per la prima volta queste hanno superato quelle generate da carburanti fossili, almeno in Europa. Lo certifica la ricerca The European Power Sector in 2020 di Ember e Agora Energiewende, evidenziando anche come la forbice tra carbone e solare/eolico, che si era chiusa alla fine del 2018, si stia ora allargando in favore dei metodi più green.

Rinnovabili superano le fossili - Report Ember

Per la prima volta, le energie rinnovabili hanno superato i combustibili fossili come principale fonte di elettricità dell’UE. Le rinnovabili hanno generato il 38% dell’elettricità europea nel 2020, le fossili il 37%

A livello mondiale, nel 2020 il 29 per cento dell’energia prodotta è stata ottenuta da fonti rinnovabili, con una crescita particolarmente elevata del binomio solare/eolico (che ha raggiunto una quota del 9,4%), avvenuta a spese soprattutto del carbone, la cui percentuale è scesa in cinque anni dal 37,8 al 33,8%.

Un’altra tendenza che ha investito ormai da qualche anno il settore energetico è quello dell’Internet of Things (IoT), che rende possibile una gestione “smart” dell’energia. I sensori, installati soprattutto nei contatori, hanno dato vita allo smart metering, che insieme allo smart asset management costituisce in Italia il segmento più grande del mercato IoT. Lo evidenzia l’ultima ricerca dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, quantificandolo in 1,5 miliardi di euro (-13% rispetto al 2019, a causa della pandemia), pari al 25% di un mercato che ha toccato nel 2020 i 6 miliardi di euro (-3% rispetto al 2019). Viste le crescite registrate nei due anni precedenti (+24% nel 2019, +35% nel 2018) si parla comunque di un mercato molto vivace.

Mercato IoT, ricerca dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano

Mercato IoT, ricerca dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano

Cresce la produzione in loco

La graduale riduzione delle fonti fossili a favore delle rinnovabili sta però spingendo la produzione locale. Abituati da sempre a grandi centrali da cui partiva la distribuzione di energia, attraverso altrettanto grandi infrastrutture, oggi assistiamo al crescere di una produzione decentralizzata, più vicina ai luoghi di consumo.

La società di ricerche di mercato Global Industry Analysts, Inc, nel suo report Distributed Generation (DG) – Global Market Trajectory & Analytics (aprile 2021), prevede che a livello mondiale questo mercato raggiungerà i 183,2 miliardi di dollari entro il 2025. I sistemi di generazione distribuita stanno rapidamente crescendo nei settori residenziale, commerciale e industriale sotto forma di pannelli solari, piccole turbine eoliche, celle a combustibile alimentate a gas naturale, generatori di emergenza, sistemi di incenerimento di rifiuti solidi urbani, combustione di biomasse e così via.

Questa tendenza porta con sé la necessità di immagazzinare l’energia generata, dato che non sempre il momento della sua produzione può coincidere con il consumo, o di cederla a chi ne ha bisogno in quel momento. E qui entrano in gioco due aspetti fondamentali di quella che sarà l’infrastruttura del futuro per la gestione energetica: le batterie e le energy community.

Sul primo fronte, negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante, tanto che le batterie sono diventate oggetto di sviluppo da parte di aziende come Tesla o di Engie Storage non solo per le vetture elettriche, ma anche come sistema di immagazzinamento casalingo dell’energia. E quando si prendono in considerazione le potenzialità degli accumulatori montati sui veicoli, che per gran parte della giornata rimangono fermi nei box o nei parcheggi, le cose si fanno ancora più interessanti. Ma questa è materia complessa e ne parliamo più nello specifico nel pezzo dedicato alle Smart Grid.

Energia in comunità

Il tema si collega però con quello delle energy community, dove produzione e consumo di energia si fondono in un gruppo di individui o entità che mettono a disposizione la produzione in eccesso o che la utilizzano per coprire il proprio fabbisogno se il sistema di generazione in loco non riesce a far fronte alle richieste. L’utilizzo di tecnologie di blockchain può favorire l’interscambio di energia senza la necessità di un intermediario, regolando gli aspetti economici della compravendita.

Le comunità energetiche sono sempre più viste dagli enti regolatori come parte della transizione verso l’energia pulita. Le stime della Commissione Europea, che però non vengono aggiornate dal 2016, suggeriscono che entro il 2030 nell’UE queste entità potrebbero possedere circa il 17% della capacità eolica installata e il 21% di quella solare. Nel 2019, l’EU Clean Energy Package per la prima volta ha istituito un quadro giuridico per le comunità energetiche dei cittadini.

Il futuro del settore energetico, che per lunghi decenni ha vissuto su ormai antiche convenzioni, promette quindi di portare a una vera e propria rivoluzione, in cui la parola “smart” sarà il faro guida di ogni processo di innovazione.

Primo stabilimento in Austria alimentato a idrogeno con Fronius Solhub

Fronius Solhub è un sistema completo per la produzione locale, lo stoccaggio e l’utilizzo di idrogeno verde. Fronius sta realizzando un impianto presso la sede di SAN Group a Herzogenburg (Bassa Austria) che servirà per il rifornimento dei veicoli aziendali e garantirà l’autonomia energetica dell’edificio grazie all’alimentazione di backup.

La realizzazione di questo primo progetto-pilota è un passo verso un futuro alimentato al 100% da fonti rinnovabili.

Prima installazione di Fronius Solhub

Iniziati a maggio 2021 i lavori per la realizzazione di Fronius Solhub, l’impianto di produzione di idrogeno verde entrerà in funzione nella primavera del 2022. L’energia elettrica necessaria per l’elettrolisi verrà prodotta da un impianto fotovoltaico da 1,5 MW di potenza installato sui tetti del parco industriale di SAN Group. Fronius si occuperà di realizzare l’infrastruttura ad idrogeno e fornirà tutta l’assistenza e la manutenzione necessarie.

Lavori per il nuovo stabilimento di SAN Group in Austria

L’impianto produrrà circa 100 kg di idrogeno verde al giorno: sarà così possibile rifornire circa 16 autovetture o di percorrere più di 1.500 km ad autobus e autocarri.

Sostenere le imprese nella rivoluzione energetica è uno degli obiettivi dell’azienda: le rinnovabili sono il presente e il futuro dell’energia. Inoltre, fornendo soluzioni che promuovono le energie rinnovabili Fronius aiuta le aziende a diventare più sostenibili. Grazie a Fronius Solhub si migliorerà l’impronta ecologica dell’azienda, riducendo le emissioni di CO2.

La soluzione Fronius fornisce un’alternativa sostenibile all’uso dei combustibili fossili: lo stoccaggio stagionale e l’utilizzo del calore residuo aumentano lo standard di efficienza totale del sistema e rendono Solhub una soluzione energetica intelligente ed ecosostenibile.

Da circa 20 anni Fronius si impegna nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni ad idrogeno, il prossimo passo è la costruzione del Fronius Competence Center, una struttura di ricerca e sviluppo interamente dedicata all’idrogeno.