Quanto sono centrali per le metropoli italiane, in primis Milano, i concetti di rigenerazione urbana e di sostenibilità, correlati a loro volta alla sfida della decarbonizzazione? Di questi temi, si è discusso in uno dei panel del recente Business Talk “Smart Green Cities”, organizzato da RCS Academy.
Il tema della sostenibilità come asse portante della rigenerazione urbana è centrale nel nostro Paese, ancora di più in questo momento storico. Per meglio comprenderne il peso, va fatta una premessa. Il concetto di sostenibilità non riguarda esclusivamente la decarbonizzazione dell’ambiente ma va oltre. Si tratta di un concetto a trecentosessanta gradi che ingloba anche l’ambito sociale e l’inclusività. Nel suo processo di transizione, Milano sta rischiando di non risultare inclusiva, tagliando fuori una fetta di popolazione che negli anni l’ha resa la città più innovativa d’Italia. Dall’incontro è quindi emersa l’esigenza di impostare delle politiche che permettano al capoluogo lombardo di ritornare a essere sostenibile anche sotto il profilo sociale.
Come raggiungere l’obiettivo? Occorre adottare delle strategie di rigenerazione urbana, implementando una legge nazionale molto precisa sul tema. Ogni territorio deve successivamente redigere dei piani di governo che rispondano ai bisogni sociali dei suoi abitanti. Per riuscire a tagliare il traguardo, è inoltre essenziale che pubblico e privato collaborino insieme proattivamente.
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L’altra componente fondamentale per rendere una città smart, consiste nell’adozione di tecnologie che facilitino il processo di decarbonizzazione. Nel settore dell’edilizia, esistono ad esempio degli speciali asfalti green e hi-tech. Alcuni derivano dalla demolizione delle vecchie pavimentazioni. Risultano perciò sostenibili anche nell’ottica di un’economia circolare.
Le vecchie pavimentazioni possono essere demolite e recuperate al 100%, per poi essere riutilizzate in nuove manutenzioni urbane. Si tratta di tecnologie estremamente impattanti dal punto di vista del processo di decarbonizzazione. Si stanno inoltre studiando delle modalità per consentire una maggiore durabilità nel tempo degli asfalti, in modo tale da diminuire drasticamente gli interventi di manutenzione. Soluzioni di questo genere consentono di abbattere le emissioni di CO₂ in maniera significativa, con percentuali che si aggirano intorno al 70%.
Un altro elemento su cui focalizzare l’attenzione nel processo di decarbonizzazione in edilizia è rappresentato dalle politiche messe in atto dagli attori coinvolti nei cantieri. La scelta dei fornitori e dei progettisti è determinante, ma si va oltre, con un evidente impegno che si dimostra in costante crescita. Partendo dai 17 Gol dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, Assimpredil Ance ha promosso CIS – Cantiere Impatto Sostenibile, un codice di condotta che “impegna a comportamenti concreti e misurabili per la decarbonizzazione, tutela dell’ambiente, legalità, regolarità del lavoro, sicurezza, per il sociale e il rispetto della catena di fornitura, nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa”.
Il risultato dell’iniziativa è stato molto positivo. A oggi, in molti cantieri si lavora seguendo le direttive focalizzate a renderli interamente sostenibili.
Per un pieno decollo della decarbonizzazione in edilizia, le tecnologie e le diverse iniziative in essere devono essere adottate in maniera sistemica in tutto il territorio nazionale. Nel quadro presente, persistono ancora svariati ostacoli che impediscono la piena utilizzazione delle soluzioni disponibili. Manca anche una formazione adeguata.
Per realizzare dei progetti di città smart a tutti gli effetti, si necessita quindi una maggiore solerzia da parte di tutti i fronti coinvolti. Ci auguriamo che l’Italia si dimostri capace di accogliere e di affrontare la sfida.
