La Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), parte integrante del pacchetto Fit for 55, è un riferimento legislativo fondamentale. Il principale obiettivo è promuovere la ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica. Come? Incrementando il tasso di ristrutturazione degli edifici, concentrando gli sforzi soprattutto su quelli meno efficienti.
La strategia Europea mira a modernizzare il parco immobiliare, conferendogli maggiore resilienza e accessibilità. In questo modo è possibile:
Con la revisione della Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici (EPBD IV) si è quindi inteso aggiornare il quadro normativo esistente per riflettere ambizioni più elevate:
Per raggiungere tale obiettivo, la Direttiva EPBD IV prevede che ciascuno degli Stati Membri effettui la redazione di “piani di ristrutturazione che definiscano tabelle di marcia sulle prestazioni nell’intero ciclo di vita rispettose dell’obiettivo di 1,5 gradi per il 2050 e obiettivi nazionali indicativi volti a conseguire la ristrutturazione profonda di almeno 35 milioni di unità immobiliari entro il 2030 per sostenere il raggiungimento di un tasso annuo di ristrutturazione energetica pari o superiore al 3 % per il periodo fino al 2050”.
L’utilizzo delle tecnologie intelligenti dei sistemi tecnici per l’edilizia, su cui la Direttiva fa leva per massimizzare le prestazioni effettive degli immobili in termini di efficienza energetica e riduzione dei consumi finali di energia, monitorandoli real-time, consentono di raggiungere tali obiettivi senza impattare sul comfort, salute e sicurezza degli occupanti e sulla qualità dei servizi.
Il 7 dicembre 2023 la Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici ha finalmente concluso la fase dei Triloghi, ossia di confronto tra il Consiglio dell’Unione, il Parlamento Europeo e la Commissione. È stato raggiunto un accordo politico di compromesso sul testo finale, che ne ha di certo ridotto le ambizioni iniziali e soprattutto smorzato alcuni elementi, tra i vari, legati all’elettrificazione dei consumi.
La commissione Industria, Ricerca ed Energia (ITRE) del Parlamento europeo con larga maggioranza ha confermato – il 15 gennaio 2024 – l’accordo sulla revisione della Direttiva per la Prestazione Energetica degli edifici.
I dettagli finali della Direttiva sono arrivati il 12 marzo 2024, ultimo passaggio formale con votazione plenaria dell’intero Parlamento europeo prima che il testo approvato venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.
A partire da quel momento, i governi nazionali avranno tempo per recepire il testo nella legislazione nazionale entro il 2025 o il 2026.
Indubbiamente, in piena e in assoluta coerenza con il framework legislativo di Renovation Wave e REPowerEU, il testo approvato lo scorso 14 marzo 2023 dal Parlamento Europeo aveva alzato ulteriormente l’asticella degli obiettivi di decarbonizzazione del settore, introducendo elementi di indubbia novità e di ulteriore innovazione tecnologica ritenuti essenziali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Tra questi:
BACS e SRI giocheranno un ruolo da protagonista per un uso razionale e intelligente dell’energia, con sistematica riduzione delle emissioni climalteranti e opere di riqualificazione degli edifici non necessariamente invasive, con tempi rapidi di implementazione e di ritorno degli investimenti.
Volendo focalizzare il focus sulle novità della Direttiva in chiave tecnologica smart che hanno trovato un compromesso in sede dell’ultimo Trilogo, vediamo alcune anticipazioni con ricadute prestazionali, ma anche tecnologiche e amministrative. Ovviamente in attesa della loro conferma e formalizzazione all’interno del testo definitivo della EPBD IV.
È stato definito un nuovo standard di riferimento per i nuovi immobili e una visione più ambiziosa per gli edifici a “emissioni Zero” (edifici ZEB, Zero Emission Building): a partire dal 2028 tutti i “nuovi edifici pubblici”, residenziali e non residenziali, dovranno essere ZEB, così come dal 2030 lo dovranno essere tutti i “nuovi edifici”, residenziali e non residenziali.
Tale requisito riguarderà anche gli edifici soggetti a “riqualificazione profonda” a partire dal 2030 – gli Stati Membri terranno conto del potenziale di riscaldamento globale del ciclo di vita dell’edificio, il quale dovrà includere anche la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione.
L’estensione delle disposizioni per i sistemi tecnici per l’edilizia (TBS), con l’inserimento, oltre ai sistemi di building automation (BACS), degli impianti di riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, acqua calda sanitaria, illuminazione incorporata, energia rinnovabile in loco (produzione e stoccaggio), di certo cruciali per aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici.
Estensione dei requisiti per i sistemi di controllo e automazione degli edifici, quali l’adozione obbligatoria dei sistemi BACS per:
Questo porterà a ulteriori risparmi relativi alle emissioni di CO2 e sulla bolletta energetica, garantendo al tempo stesso che i nostri edifici siano a prova di futuro, flessibili e pronti per essere integrati nella smart grid.
Adozione obbligatoria dello schema comune europeo Smart Readiness Indicator (SRI):
Questo stimolerà l’ulteriore diffusione delle tecnologie intelligenti negli edifici.
Installazione di idonei impianti di energia solare nei nuovi edifici, residenziali e non residenziali, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali, a seconda della superficie utile, che richiedano l’autorizzazione per ristrutturazione – nello specifico:
Introduzione di prescrizioni più stringenti per l’implementazione di infrastrutture di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile nelle diverse tipologie di edifici, a seconda se residenziali o non residenziali, se nuovi o esistenti o in riqualificazione importante, in funzione del numero complessivo di posti auto disponibili. Ad esempio:
Nuove disposizioni sulla qualità dell’ambiente interno (IEQ) garantiranno che la salute e il comfort dei cittadini non vengano sacrificati durante le ristrutturazioni energetiche.
Gli Stati Membri stabiliranno i requisiti per l’attuazione di adeguati standard IEQ negli edifici “al fine di mantenere un clima interno sano” oltre a definire i requisiti di “IEQ ottimale”.
Pertanto, in questa fase e in attesa della formalizzazione del testo definitivo della EPBD IV, risulta abbastanza evidente che i BACS e l’indicatore SRI avranno di certo un ruolo centrale e rappresenteranno il vero elemento di modernizzazione e di innovazione che consentirà di traghettare gli edifici del presente negli edifici del futuro.
L’utilizzo estensivo delle odierne piattaforme digitali, dei sistemi e dei dispositivi connessi, dei servizi innovativi, è di certo un primo passo per cogliere l’opportunità di ottenere rapidamente la riduzione dei consumi e, conseguentemente, la riduzione delle emissioni climalteranti, grazie alla gestione, il controllo e il monitoraggio puntuale dell’edificio e dei suoi sistemi tecnici.
Oltre a cogliere l’opportunità di migliorare anche l’efficienza nella fase di costruzione degli edifici e contribuire alla riduzione delle emissioni incorporate.
Approfondimento a cura di Nicola Badan – Country Standardization & Regulation Europe Operation Schneider Electric