EPBD IV: le novità della Direttiva Case Green in chiave tecnologica smart

L’obiettivo della direttiva europea Energy Performance of Buildings Directive (nota anche come Direttiva Case Green) è tracciare un percorso per raggiungere un parco edifici neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050
EPBD IV: le novità della direttiva Case Green

La Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), parte integrante del pacchetto Fit for 55, è un riferimento legislativo fondamentale. Il principale obiettivo è promuovere la ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica. Come? Incrementando il tasso di ristrutturazione degli edifici, concentrando gli sforzi soprattutto su quelli meno efficienti.

La strategia Europea mira a modernizzare il parco immobiliare, conferendogli maggiore resilienza e accessibilità. In questo modo è possibile:

  • contribuire al miglioramento della qualità dell’aria,
  • promuovere la digitalizzazione dei sistemi energetici per gli edifici,
  • sviluppare infrastrutture per la mobilità sostenibile,
  • agevolare finanziamenti mirati per gli investimenti nel settore edilizio.

EPBD IV: intesa raggiunta

Con la revisione della Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici (EPBD IV) si è quindi inteso aggiornare il quadro normativo esistente per riflettere ambizioni più elevate:

  • fornendo allo stesso tempo ai paesi dell’UE la flessibilità necessaria per tenere conto delle differenze nel parco immobiliare europeo;
  • stabilendo come l’Europa possa raggiungere un parco immobiliare a emissioni zero e completamente decarbonizzato entro il 2050.

Per raggiungere tale obiettivo, la Direttiva EPBD IV prevede che ciascuno degli Stati Membri effettui la redazione di “piani di ristrutturazione che definiscano tabelle di marcia sulle prestazioni nell’intero ciclo di vita rispettose dell’obiettivo di 1,5 gradi per il 2050 e obiettivi nazionali indicativi volti a conseguire la ristrutturazione profonda di almeno 35 milioni di unità immobiliari entro il 2030 per sostenere il raggiungimento di un tasso annuo di ristrutturazione energetica pari o superiore al 3 % per il periodo fino al 2050”.

Non c’è efficienza senza intelligenza

L’utilizzo delle tecnologie intelligenti dei sistemi tecnici per l’edilizia, su cui la Direttiva fa leva per massimizzare le prestazioni effettive degli immobili in termini di efficienza energetica e riduzione dei consumi finali di energia, monitorandoli real-time, consentono di raggiungere tali obiettivi senza impattare sul comfort, salute e sicurezza degli occupanti e sulla qualità dei servizi.

Il 7 dicembre 2023 la Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici ha finalmente concluso la fase dei Triloghi, ossia di confronto tra il Consiglio dell’Unione, il Parlamento Europeo e la Commissione. È stato raggiunto un accordo politico di compromesso sul testo finale, che ne ha di certo ridotto le ambizioni iniziali e soprattutto smorzato alcuni elementi, tra i vari, legati all’elettrificazione dei consumi.

La commissione Industria, Ricerca ed Energia (ITRE) del Parlamento europeo con larga maggioranza ha confermato – il 15 gennaio 2024 – l’accordo sulla revisione della Direttiva per la Prestazione Energetica degli edifici.

I dettagli finali della Direttiva sono arrivati il 12 marzo 2024, ultimo passaggio formale con votazione plenaria dell’intero Parlamento europeo prima che il testo approvato venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.

A partire da quel momento, i governi nazionali avranno tempo per recepire il testo nella legislazione nazionale entro il 2025 o il 2026.

EPBD IV in coerenza con RepowerEU e Renovation Wave

Indubbiamente, in piena e in assoluta coerenza con il framework legislativo di Renovation Wave e REPowerEU, il testo approvato lo scorso 14 marzo 2023 dal Parlamento Europeo aveva alzato ulteriormente l’asticella degli obiettivi di decarbonizzazione del settore, introducendo elementi di indubbia novità e di ulteriore innovazione tecnologica ritenuti essenziali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Tra questi:

  • l’estensione dei sistemi tecnici per l’edilizia con l’inclusione di elementi cardine per la riduzione delle emissioni climalteranti,
  • l’adozione di soluzioni tecnologiche per l’automazione di edificio (BACS),
  • l’implementazione dello schema comune europeo SRI (Smart Readiness Indicator) di prontezza all’intelligenza dell’edificio.

BACS e SRI giocheranno un ruolo da protagonista per un uso razionale e intelligente dell’energia, con sistematica riduzione delle emissioni climalteranti e opere di riqualificazione degli edifici non necessariamente invasive, con tempi rapidi di implementazione e di ritorno degli investimenti.

EPBD IV: la chiave tecnologica smart

Volendo focalizzare il focus sulle novità della Direttiva in chiave tecnologica smart che hanno trovato un compromesso in sede dell’ultimo Trilogo, vediamo alcune anticipazioni con ricadute prestazionali, ma anche tecnologiche e amministrative. Ovviamente in attesa della loro conferma e formalizzazione all’interno del testo definitivo della EPBD IV.

1 – Edifici ZEB

È stato definito un nuovo standard di riferimento per i nuovi immobili e una visione più ambiziosa per gli edifici a “emissioni Zero” (edifici ZEB, Zero Emission Building): a partire dal 2028 tutti i “nuovi edifici pubblici”, residenziali e non residenziali, dovranno essere ZEB, così come dal 2030 lo dovranno essere tutti i “nuovi edifici”, residenziali e non residenziali.

Edifici ZEV EPBD IV

Tale requisito riguarderà anche gli edifici soggetti a “riqualificazione profonda” a partire dal 2030 – gli Stati Membri terranno conto del potenziale di riscaldamento globale del ciclo di vita dell’edificio, il quale dovrà includere anche la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione.

2 – TBS

L’estensione delle disposizioni per i sistemi tecnici per l’edilizia (TBS), con l’inserimento, oltre ai sistemi di building automation (BACS), degli impianti di riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, acqua calda sanitaria, illuminazione incorporata, energia rinnovabile in loco (produzione e stoccaggio), di certo cruciali per aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici.

3 – BACS

Estensione dei requisiti per i sistemi di controllo e automazione degli edifici, quali l’adozione obbligatoria dei sistemi BACS per:

  • edifici non residenziali con impianti termici di potenza >290 kW dal 2025 come da requisiti introdotti dalla precedente EPBD III, estensione a >70 kW dal 2030 per edifici medio-piccoli,
  • edifici residenziali nuovi e ristrutturazione profonda dalla data di trasposizione della Direttiva stessa (approssimativamente da 2025/2026).

Questo porterà a ulteriori risparmi relativi alle emissioni di CO2 e sulla bolletta energetica, garantendo al tempo stesso che i nostri edifici siano a prova di futuro, flessibili e pronti per essere integrati nella smart grid.

4 – SRI

Adozione obbligatoria dello schema comune europeo Smart Readiness Indicator (SRI):

  • per edifici non residenziali aventi impianti termici di potenza >290 kW da luglio 2027, previa adozione di un atto delegato ed esecutivo che ne prescrivano l’applicazione e l’attuazione.

Questo stimolerà l’ulteriore diffusione delle tecnologie intelligenti negli edifici.

5 – Rinnovabili

Installazione di idonei impianti di energia solare nei nuovi edifici, residenziali e non residenziali, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali, a seconda della superficie utile, che richiedano l’autorizzazione per ristrutturazione – nello specifico:

  • dal 2027 su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con superficie utile superiore a 250 m2;
  • a partire dal 2028, ma con decorrenza scaglionata a seconda della dimensione, su tutti gli edifici pubblici esistenti;
  • sempre dal 2028 sugli edifici non residenziali esistenti con superficie utile superiore a 500 m2 in caso di ristrutturazione importante o interventi che richiedano permessi amministrativi (come ristrutturazioni edilizie, lavori sul tetto e l’installazione di un sistema tecnico-costruttivo);
  • dal 2030 su tutti i nuovi edifici residenziali e su tutti i nuovi parcheggi coperti fisicamente adiacenti agli edifici.

6 – E-Mobility

Introduzione di prescrizioni più stringenti per l’implementazione di infrastrutture di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile nelle diverse tipologie di edifici, a seconda se residenziali o non residenziali, se nuovi o esistenti o in riqualificazione importante, in funzione del numero complessivo di posti auto disponibili. Ad esempio:

  • per edifici non residenziali esistenti con più di 20 posti auto viene previsto 1 punto di ricarica ogni 10 posti auto entro il 1° gennaio 2027;
  • per edifici ad uso uffici nuovi e soggetti a riqualificazione importante con più di 5 parcheggi viene previsto 1 punto di ricarica ogni 2 posti auto.

7 – IEQ

Nuove disposizioni sulla qualità dell’ambiente interno (IEQ) garantiranno che la salute e il comfort dei cittadini non vengano sacrificati durante le ristrutturazioni energetiche.

Gli Stati Membri stabiliranno i requisiti per l’attuazione di adeguati standard IEQ negli edifici “al fine di mantenere un clima interno sano” oltre a definire i requisiti di “IEQ ottimale”.

Verso gli edifici del futuro con la Direttiva Case Green

Pertanto, in questa fase e in attesa della formalizzazione del testo definitivo della EPBD IV, risulta abbastanza evidente che i BACS e l’indicatore SRI avranno di certo un ruolo centrale e rappresenteranno il vero elemento di modernizzazione e di innovazione che consentirà di traghettare gli edifici del presente negli edifici del futuro.

efficienza energetica

L’utilizzo estensivo delle odierne piattaforme digitali, dei sistemi e dei dispositivi connessi, dei servizi innovativi, è di certo un primo passo per cogliere l’opportunità di ottenere rapidamente la riduzione dei consumi e, conseguentemente, la riduzione delle emissioni climalteranti, grazie alla gestione, il controllo e il monitoraggio puntuale dell’edificio e dei suoi sistemi tecnici.

Oltre a cogliere l’opportunità di migliorare anche l’efficienza nella fase di costruzione degli edifici e contribuire alla riduzione delle emissioni incorporate.

Approfondimento a cura di Nicola Badan – Country Standardization & Regulation Europe Operation Schneider Electric

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