Nonostante un 2020 che risentirà del periodo eccezionale legato all’emergenza sanitaria, il mercato delle auto connesse è destinato a crescere nei prossimi anni, sia in Italia sia a livello globale. Ma quali saranno i principali trend tecnologici che coinvolgeranno il mondo delle Connected Car negli anni a venire? Della prospettiva tecnologica che riguarderà il futuro dei veicoli intelligenti si è discusso in occasione del convegno “Connected Car & Mobility: un nuovo inizio”.
L’evento è stata l’occasione per presentare i risultati della ricerca realizzata dell’Osservatorio Smart & Connected Car della School of Management del Politecnico di Milano, progetto nato nel 2019 con il fine di rispondere al crescente interesse di aziende pubbliche e private verso le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie applicate ai settori dell’auto e della mobilità.
Vediamo ora che tipo di evoluzione tecnologica si delinea per le auto connesse.
L’attuale modello di mobilità personale su strada è caratterizzato da quattro aspetti fondamentali. I veicoli che transitano sulle nostre arterie sono principalmente:
Nei prossimi 20 o 30 anni questa realtà sarà completamente rivoluzionata, per passare a un nuovo modello caratterizzato da veicoli:
Come puntualizzato da Sergio Savaresi, Professore Ordinario di Ingegneria dell’Automazione al Politecnico di Milano, “il vero catalizzatore di questo nuovo modello di mobilità sarà l’automazione del veicolo”. L’auto autonoma permetterà uno sviluppo molto rapido della cosiddetta servitizzazione della mobilità, che a sua volta condurrà a una riduzione della dimensione del veicolo e a una sempre più facile elettrificazione.
Nei prossimi anni si assisterà a una sorta di biforcazione, partendo dal tipo di veicolo generalista che conosciamo oggi. Da un lato, la guida autonoma abiliterà l’utilizzo di massa dei cosiddetti “robo-taxi”. Dall’altro, ci saranno i veicoli emozionali che saranno soprattutto auto di proprietà privata, corrispondenti essenzialmente a prodotti di lusso.
È interessante notare che la quantità dei robo-taxi sarà largamente inferiore rispetto all’attuale numero di veicoli privati. Dall’analisi compiuta sui dati di mobilità derivanti da recenti studi, emerge infatti che l’adozione di massa del modello robo-taxi porterà a una cospicua riduzione della quantità dei veicoli, che dovranno però essere costruiti per effettuare un numero maggiore di chilometri complessivi e dovranno soprattutto essere dotati di tecnologie molto avanzate per la guida autonoma.
Le vetture connesse del futuro sono perciò destinate a essere molto più sofisticate ed equipaggiate sotto il profilo tecnologico. Allo stato attuale delle cose, un veicolo interamente autonomo può essere stratificato in tre anelli di controllo annidati, dal punto di vista architetturale:
Il livello di controllo riguardante la navigazione rappresenta l’aspetto più critico sotto il profilo della sensoristica. Le tecnologie attuali si stanno concentrando sull’uso di sensori “ego”, ossia sensori installati sulla vettura che cercano di posizionarla correttamente e di percepire sia gli ostacoli fissi sia quelli mobili e dinamici, come ad esempio le altre automobili, i pedoni e i ciclisti. L’ambiente circostante e gli ostacoli sono quindi considerati oggetti passivi che gli “ego-sensors” cercano di individuare.
È tuttavia possibile utilizzare un flusso inverso: sia l’infrastruttura stradale sia gli ostacoli dinamici possono cioè divenire elementi attivi che trasmettono al veicolo informazioni sulla propria posizione e sui propri movimenti. Si parla nel caso specifico di “X2V-sensors”.
Una delle sfide del prossimo decennio sarà di integrare al meglio gli “ego-sensors” e gli “X2V-sensors”, puntando sullo sviluppo di tecnologie di trasmissione dirette “V2V” (Vehicle-to-Vehicle) o di reti globali quali ad esempio la rete 5G.
Un altro trend che sta emergendo e a cui il Covid-19 ha contribuito a fornire un significativo impulso, riguarda lo spostamento dei problemi di mobilità fisica dalle persone alle cose. La nuova limitata mobilità personale sta accrescendo in maniera esponenziale la richiesta di consegna di oggetti acquistati attraverso le piattaforme di e-commerce.
Anche in questo caso, la rete di trasporto per la logistica e per la consegna delle merci sarà contraddistinta da una massiccia automazione dei sistemi di guida. Tra gli aspetti tecnologici dominanti dei prossimi decenni, ci sarà inoltre spazio per la “dronizzazione” della rete di trasporto per la logistica relativa all’ultimo miglio, che sarà concretizzata principalmente attraverso droni terrestri.
Un notevole processo di automatizzazione e di dronizzazione interesserà anche il comparto agricolo, dove si riscontrerà un forte sviluppo di robot trasportatori e di robot operatori caratterizzati da tecnologie molto simili a quelle dei veicoli autonomi.