Gli effetti della pandemia sul settore automotive

Il recente convegno "Connected Car & Mobility: un nuovo inizio", tenuto dall'Osservatorio Smart & Connected Car del Politecnico di Milano, è stata l'occasione per parlare delle conseguenze del Covid-19 sul comparto automotive
Settore automotive

Lo scoppio dell’epidemia di Covid-19 ha cambiato drasticamente l’andamento dell’economia globale. L’impatto dell’emergenza sanitaria ha coinvolto anche l’automotive andando a modificare l’intero mercato, incluso il comparto delle Connected Car.

Degli effetti della pandemia sul settore automotive si è parlato in occasione del convegno “Connected Car & Mobility: un nuovo inizio”, tenutosi in diretta streaming venerdì 12 giugno 2020. L’evento è stata l’occasione per presentare i risultati della ricerca realizzata dall’Osservatorio Smart & Connected Car della School of Management del Politecnico di Milano, progetto nato nel 2019 con il fine di rispondere al crescente interesse di aziende pubbliche e private verso le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie applicate ai settori dell’auto e della mobilità.

Addentriamoci ora nel merito, scoprendo quali sono state le conseguenze dell’epidemia nell’intero comparto automobilistico, per porre poi l’attenzione sullo stato delle Connected Car nel nostro paese.

L’impatto del Covid-19 sull’automotive

Il settore dell’automotive era già in profondo cambiamento ancor prima che iniziasse la pandemia che ha avuto quindi come effetto quello di accelerare determinate tendenze in atto. Lo scoppio dell’epidemia ha influito in primo luogo sulle vendite delle automobili. In particolar modo, le tre grandi aree ricche del mondo, ossia Stati Uniti, Cina e Unione Europea, hanno visto alternare i propri ritmi di vendita.

A gennaio 2020 la Cina ha riscontrato le vendite prevalenti, seguita dall’Europa e dal Nord America. Nel mese di febbraio sono iniziati a cambiare i numeri. A marzo, in Cina si sono avvertiti i primi segnali di recupero, mentre le vendite si sono abbassate nelle altre aree. Nel mese di aprile, la Cina ha recuperato in pieno mentre le vendite sono risultate molto basse sia in Europa sia negli Stati Uniti a causa del lockdown, che ha spinto molti consumatori a rimandare o annullare l’acquisto di una nuova vettura.

Come accade di sovente nei momenti di crisi, sono state maggiormente colpite le imprese tradizionali. Si sono di contro aperte nuove opportunità per le Start Up. Forti dubbi sono sorti anche negli investitori. In linea generale, la borsa ha penalizzato le aziende del settore automobilistico. Si è perciò delineato un contesto che potrà condurre a necessità di accorpamenti da parte delle imprese, mediante fusioni o attraverso accordi, con tutti i rischi del caso.

Il mercato della Connected Car in Italia: scenari pre e post Covid

Nel 2019 il mercato delle soluzioni per le auto intelligenti e connesse ha confermato le aspettative, registrando un buon tasso di crescita (+14%) rispetto al 2018, arrivando a toccare quota 1,2 miliardi di euro e potendo contare su 16,7 milioni di veicoli connessi a fine anno, corrispondenti al 42% del parco circolante in Italia.

Il mercato Connected Car in Italia

“Connected Car & Mobility: un nuovo inizio”: presentazione dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Smart & Connected Car (Politecnico di Milano)

A prevalere in termini di diffusione sono risultati i box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative (10,5 milioni, pari al 63%, +9% nel 2019), anche se la crescita è stata trainata soprattutto dalle auto nativamente connesse tramite SIM (2,2 milioni, +47%) o connesse con sistemi bluetooth a bordo veicolo (4 milioni, +33%).

Si tratta di un ottimo risultato, con un incremento percentuale allineato a quello dei principali paesi occidentali, compreso tra il 10% e il 15%.

Nonostante gli obiettivi raggiunti nel 2019 siano molto positivi, per l’anno in corso ci si attende tuttavia numeri di gran lunga inferiori, legati principalmente all’emergenza sanitaria. In Italia le prime stime per il 2020, hanno evidenziato numeri drammatici, posizionando il mese di aprile come il peggiore nella storia del mercato auto: le immatricolazioni sono precipitate del 97,5%, dato ancora più negativo rispetto al -85,4% registrato nel mese di marzo. A maggio la situazione delle vendite è parzialmente migliorata, ma si è comunque registrato un -49,6% rispetto al 2019.

Le prospettive

I numeri dimostrano con chiarezza che anche nel nostro paese l’emergenza Covid-19 ha colpito duramente il settore automotive, rallentando nel contempo lo sviluppo della Smart Car per il 2020. Ma come puntualizzato da Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli
Osservatori Digital Innovation, “è altrettanto vero che, come accade con ogni crisi, accanto alle preoccupazioni si sono aperte delle opportunità per chi sarà capace di coglierle”.

Nel prossimo anno, il mercato automotive è destinato a ripartire sulla spinta delle nuove esigenze di distanziamento sociale, a cui l’auto privata si dimostra in grado di rispondere più di ogni altro mezzo. Insieme a moto e scooter, l’auto personale ha le carte in regola per proporsi come la soluzione più sicura per viaggiare dentro e fuori le nostre città per chiunque desideri evitare treni e mezzi pubblici.

Tale ipotesi è supportata da una recente indagine che ha riguardato la Cina, dove l’uso dell’auto privata è passato dal 34% del pre pandemia al 66% registrato nei giorni successivi alla fine della quarantena.

Un futuro di auto elettriche e connesse

Se da un lato questa propensione verso la mobilità privata si tradurrà in un incremento delle emissioni inquinanti e del traffico, dall’altro potrebbe aprire la strada a nuove accelerazioni sul fronte della sensibilità verso le tematiche ambientali. Ne è un esempio ciò che sta accadendo con l’auto elettrica: in Europa, nel primo trimestre del 2020 le e-car hanno raggiunto quota 6,8% rispetto al volume complessivo di vetture vendute, in crescita del +110% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Per la ripartenza dell’automotive potranno avere un impatto rilevante gli investimenti pubblici, ad esempio mediante misure finalizzate a fornire forti incentivi alla rottamazione delle vecchie auto o che prevedano un ampliamento degli attuali ecobonus.

Anche il mercato delle auto connesse è destinato a crescere nei prossimi anni, sia in Italia sia a livello internazionale. Un significativo impulso sarà assicurato dagli sviluppi normativi. Tra questi, vanno ricordati l’entrata in vigore in Europa dell’obbligo legato all’eCall, che prevede che nuovi modelli di auto e furgoni leggeri siano in grado di allertare automaticamente i servizi di soccorso in caso di incidente. O ancora l’entrata in vigore, a partire da luglio 2022, della normativa europea che rende obbligatoria l’adozione di specifici sistemi ADAS, quali la frenata automatica di emergenza o il mantenimento di corsia, per tutti i nuovi veicoli.

Un ulteriore stimolo allo sviluppo del mercato delle Connected Car sarà offerto dal crescente numero di aziende capaci di raccogliere grandi quantità di dati dalle auto intelligenti, grazie ai quali poter integrare la propria offerta con nuovi servizi di valore.

Malgrado le presenti difficoltà, il futuro dell’automotive si prospetta quindi roseo.

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Evelyn Baleani

Giornalista e Web Editor freelance. Si occupa di contenuti per i media dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni sono l'ambiente, il Web, la scrittura e la Spagna
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