Con l’incremento della domanda di energia, soprattutto elettrica, dovuta all’installazione di tecnologie come pompe di calore e di soluzioni per la ricarica di auto elettriche, le rinnovabili possono rappresentare un valido aiuto. Un supporto ancora più sentito in questo periodo di forti rincari del costo dell’energia. Come tutti sanno, le rinnovabili sono una fonte di energia intermittente: basti pensare a un impianto fotovoltaico, che produce solo durante il giorno. Una delle sfide è quella di riuscire a utilizzare il più possibile l’energia prodotta e ridurre la quantità di quella acquistata. Ed è qui che entrano in gioco i sistemi di accumulo, che permettono di aumentare la quota di utilizzo dell’energia prodotta.
Le batterie, infatti, consentono di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso e di utilizzarla nei periodi in cui l’impianto fotovoltaico non è attivo. Un concetto valido per le famiglie, per le piccole entità commerciale e per le aziende, che in questo modo possono risparmiare sulla bolletta energetica e diventare più sostenibili.
Fronius, azienda attiva nel settore fotovoltaico da oltre 25 anni, propone una gamma di soluzioni complete di inverter tradizionali e ibridi per rispondere alle esigenze applicative sia in ambito residenziale sia in quello commerciale.
Un inverter fotovoltaico tradizionale è essenzialmente un dispositivo che converte la corrente continua prodotta dall’impianto fotovoltaico in corrente alternata e alimenta le utenze collegate. Un inverter ibrido, oltre a convertire la corrente continua in corrente alternata, è in grado di coordinare in modo intelligente i flussi di energia elettrica che derivano dalla produzione fotovoltaica, dal sistema di accumulo e dalla rete. L’inverter ibrido è quindi un inverter evoluto: questo significa che è in grado di massimizzare l’autoconsumo, sfruttando al meglio il potenziale della produzione di energia fotovoltaica e, di conseguenza, di ridurre la spesa energetica.
Fronius GEN24 Plus è un inverter ibrido – disponibile in versione monofase (3-6 kW) e trifase (6-10 kW) – che garantisce elevata efficienza nella produzione e nell’utilizzo dell’energia da fotovoltaico grazie alla possibilità di gestire in modo dinamico tecnologie come batterie e pompe di calore, ottimizzando così l’autoconsumo. Inoltre, grazie alle due funzioni di backup, offre una maggiore sicurezza nella continuità della fornitura.
L’accoppiata Fronius GEN24 Plus e batteria BYD consente di realizzare soluzioni di accumulo per impianti monofase e trifase.
“BYD è il primo produttore di batterie a livello europeo e a livello strategico era fondamentale riuscire a certificare il nostro inverter Fronius GEN24 Plus. In Italia, infatti, è necessario certificare l’accoppiata inverter-batteria non solo in termini di compatibilità a livello software, ma anche a livello normativo secondo la CEI 0-21. – sottolinea Roberto Longo, Project Manager e Compliance Specialist di Fronius Italia – BYD è dunque il primo partner con il quale è stato certificato il sistema, ma come Fronius stiamo lavorando per certificare la compatibilità con altri produttori di batterie”.
Le batterie BYD Battery-Box sono al litio ferro fosfato e si caratterizzano per le elevate prestazioni del ciclo di carica/scarica, la stabilità termica e la profondità di scarica del 90%. Grazie alla tecnologia al litio, queste batterie assicurano una durata maggiore rispetto ai comuni modelli al piombo.
“Queste batterie sono particolarmente affidabili e di qualità, offrendo così una soluzione vincente. – sottolinea Roberto Longo – Nel 2021 abbiamo fornito ben 5600 inverter Fronius GEN24 Plus e il 90% di questi completo di batterie e non abbiamo riscontrato alcuna problematica. Ci sono altre due peculiarità che riteniamo fondamentali per impianti di questo tipo: la semplicità di installazione e la modularità, che consente di espanderne la capacità di accumulo anche in un secondo momento”.
Le batterie BYD Battery-Box Premium sono disponibili nelle versioni HVS e HVM: la prima (HVS) si compone di moduli da 2,6 kWh, mentre la seconda (HVM) di moduli da 2,8 kWh. Con questi moduli è possibile collegare le batterie in serie fino a 7 moduli creando una torre e successivamente collegare le torri in parallelo, consentendo quindi di aumentare la capacità di accumulo fino a 57 kWh. Le batterie si possono collegare sia sul lato AC, sia sul lato DC, offrendo la massima flessibilità di configurazione e completa libertà di scelta sul tipo di investimento. Proprio questa modularità consente di utilizzare Fronius GEN Plus sia per installazioni residenziali sia commerciali con connessione in bassa tensione.
Tra le soluzioni presenti nel portafoglio Fronius troviamo gli SnapINverter, inverter tradizionali innovativi, semplici e sicuri. Questi inverter si caratterizzano per un utilizzo flessibile pur avendo tutte le funzioni integrate per distribuire al meglio l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici e raggiungere così il massimo autoconsumo.
“La soluzione SnapINverter è ideale per impianti fotovoltaici tradizionali e per ampliamenti su impianti esistenti, distinguendosi per la massima semplicità di installazione e flessibilità di configurazione. – evidenzia Nicola Vicentini, Area Sales Manager di Fronius Italia. – È infatti un inverter che si adatta alla stragrande maggior parte degli impianti fotovoltaici esistenti ed è disponibile sia in versione monofase, sia trifase”.
Ciò consente di utilizzare questa soluzione sia per installazioni residenziali, sia commerciali grazie a un range di potenza che parte da 3 kW e arriva fino a 27 kW.
Ma i vantaggi non finiscono qui, come spiega Vicentini: “Oltre al design che rende agevole e sicuro il montaggio, riduce i tempi di installazione, assistenza e manutenzione, questa tipologia di inverter si adatta alle condizioni installative presenti nell’impianto. Ed è proprio questa la caratteristica vincente che rende questa soluzione molto versatile. Gli installatori apprezzano gli SnapINverter poiché non devono intervenire e modificare i collegamenti esistenti dell’impianto in caso di retrofit”.
Un’altra peculiarità di questo inverter è la possibilità di aggiungere un sistema di storage lato AC. Ed è qui che questa gamma di inverter dà il meglio di sé; infatti, è possibile abbinare batterie di terze parti presenti sul mercato, aggiungerne o sostituirle in base a mutate esigenze.
“Possiamo dire quindi che è un inverter democratico, perché lascia la possibilità di decidere non solo quando aggiungere un sistema di accumulo, ma non vincola a un produttore specifico. La versatilità è dunque uno dei punti di forza della gamma SnapINverter”.
La scelta della batteria deve essere effettuata a seguito di un’attenta analisi dei consumi di un’abitazione o di una azienda: ogni batteria possiede caratteristiche specifiche che la rendono adatta o meno a un determinato impianto fotovoltaico.
La prima macro distinzione tra le batterie per l’accumulo riguarda il posizionamento delle stesse rispetto all’inverter all’interno dell’impianto fotovoltaico. Esistono due diverse tipologie di installazione: sul lato produzione, quindi posizionati sul lato in corrente continua (lato DC), o post-produzione e quindi posizionati sul lato in alternata (lato AC).
Nella configurazione lato DC, le batterie sono installate tra l’impianto fotovoltaico e l’inverter che converte l’energia in corrente continua prodotta dai pannelli in energia in corrente alternata adatta ad alimentare i carichi collegati. In questo caso il sistema di accumulo è parte integrante dell’impianto.
Mentre nell’installazione lato AC le batterie e il sistema di gestione dell’energia accumulata sono installati all’uscita e quindi dopo l’inverter fotovoltaico. In questa soluzione lato AC, l’accumulo è totalmente indipendente dall’impianto fotovoltaico. Inoltre, in questa configurazione ci sono due inverter, uno che gestisce l’impianto fotovoltaico, un altro per il sistema di accumulo.
Il 2021 è stato un anno particolarmente favorevole per il settore delle rinnovabili e le soluzioni con lo storage hanno vissuto una significativa crescita. Anzi, come sottolineato dallo stesso Nicola Vicentini, “il mercato è praticamente esploso e le richieste sono state trascinate anche e soprattutto dal Superbonus 110%. Oggi chi desidera produrre e consumare l’energia prodotta chiede un sistema con più funzioni in un unico apparecchio. Infatti, l’inverter fotovoltaico è il cervello dell’impianto che ottimizza e gestisce la produzione di energia, l’accumulo in batteria, la ricarica dei veicoli elettrici, le pompe di calore, i sistemi domotici. L’obiettivo è chiaramente quello di ottimizzare produzione e consumi per massimizzare l’autoconsumo e rendere l’investimento vantaggioso. Le soluzioni Fronius come la serie SnapINverter permettono di realizzare un impianto fotovoltaico conveniente e, soprattutto, espandibile anche in futuro”.
“Sicuramente gli incentivi hanno fatto molto, ma anche il cambio della sensibilità da parte dell’utente finale che desidera essere sempre più indipendente e ridurre i costi ha pesato molto. – conclude Roberto Longo – Nell’ultimo periodo il rincaro delle bollette elettriche ha spinto non solo le famiglie, ma tante aziende a investire nel fotovoltaico per coprire buona parte del fabbisogno energetico sfruttando l’energia prodotta dall’impianto e risparmiando così sui costi energetici. Risparmio che può essere incrementato con l’abbinamento di un sistema di accumulo in base, anche in questo caso, ai consumi”.
“Per quanto riguarda gli inverter ibridi, nel 2021 si sono ritagliati una buona fetta di mercato soprattutto per la spinta che il Superbonus ha dato nell’ambito delle nuove installazioni di taglia residenziale. – conclude Longo – Tornando al discorso relativo al fotovoltaico con accumulo, a livello residenziale il 95% degli impianti con Fronius GEN24Plus è stato realizzato lato DC, in quanto è più semplice e veloce da installare e più economico. Soprattutto perché stiamo parlando di nuovi impianti, mentre di solito l’impianto lato AC viene sfruttato in fase di retrofit”.