Quota rinnovabili in Europa? Un 2020 oltre le aspettative

Tra 2004 e 2020 la quota rinnovabili in Ue è più che raddoppiata toccando il 22% dei consumi totali: i dati Eurostat ci proiettano verso gli obiettivi del Green Deal
Quota rinnovabili in Ue nel 2020: missione compiuta

Buone notizie sulla quota di rinnovabili in Europa: secondo Eurostat, nel 2020 il 22,1% del consumo finale lordo di energia nei 27 Stati membri era coperto da fonti green. Un risultato che supera del 2% l’obiettivo del 20% fissato per quell’anno e imprime una rinnovata fiducia nel percorso condiviso della transizione energetica.

Se pensiamo che nel 2004 tale percentuale era ferma al 9,6%, gli ultimi dati Eurostat “promuovono” i traguardi raggiunti dall’Ue nel suo complesso. Anche se, va detto, alcuni Paesi sono chiamati più di altri ad accelerare questo processo, soprattutto nel decarbonizzare il consumo finale lordo di energia e nella percentuale legata ai trasporti.

Il motore del Green Deal europeo

Dove nascono queste performance? I target legati alla quota rinnovabili in Europa sono sostenuti anzitutto dalla Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti green. C’è poi la pandemia, che ha provocato la diminuzione del consumo di combustibili fossili, in particolare nei trasporti. Ma la sfida più grande è rappresentata dal Green Deal, il pacchetto di misure che dovrebbe condurre l’Europa alla neutralità climatica entro il 2050, come primo continente al mondo.

Dal 2004 al 2020, la quota di fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia è aumentata significativamente in tutti gli Stati membri

Il tutto, declinato secondo una roadmap serrata: dal taglio delle emissioni agli investimenti in Ricerca e Sviluppo, fino alla tutela dell’ambiente naturale. In sostanza, la crescita della quota rinnovabili in Europa è fondamentale per decarbonizzare l’economia, ma porta anche vantaggi in termini di riduzione dei gas serra, diversificazione degli approvvigionamenti energetici e diminuzione della dipendenza dai combustibili fossili (in particolare petrolio e gas). Stimolando al contempo lo sviluppo di tecnologie innovative e la creazione di nuovi posti di lavoro.

Quota rinnovabili in Europa: i dati per Paese Ue-27

Quota rinnovabili in Europa: i dati dei singoli Paesi

Le “Renewable energy statistics” dell’Eurostat considerano la quota di energia da fonti rinnovabili nel complesso e suddivisa per settori (elettricità, impianti termici e trasporti). Le fonti di energia pulita coinvolte nella rilevazione sono eolico, solare (energia termica, fotovoltaica e concentrata), idroelettrico, geotermico, pompe di calore, biocarburanti, energia mareomotrice e componente rinnovabile dei rifiuti. Vediamo in primis l’andamento complessivo sul consumo finale lordo nelle diverse nazioni.

Bene Italia, male Francia

Ogni Stato membro ha recepito le direttive Ue secondo obiettivi nazionali che tengono conto del punto di partenza, del potenziale raggiungibile e dei risultati economici della transizione energetica. A vincere la classifica complessiva è la Svezia, con il 60% dei consumi coperti da rinnovabili, seguita da Finlandia (44%), Lettonia (42%). Restano al palo invece Malta (11%), Lussemburgo (12%) e Belgio (13%). Cosa fa l’Italia? Il grafico del 2020 ci posiziona a quota 20,4%, ben oltre l’obiettivo del 17%. I Paesi più performanti in termini di “salto” percentuale sono Svezia e Croazia, entrambi al +11%, seguiti dalla Bulgaria, in crescita di 7 punti percentuali. Balza subito all’occhio la situazione negativa della Francia, che non raggiunge il suo obiettivo (-3,9 pp). La Polonia invece riesce nell’intento grazie alla revisione dei dati sul consumo finale di energia da biomassa solida.

Dati Eurostat su quota rinnovabili in Ue tra 2004 e 2020

Le 3 aree della quota rinnovabili in Ue

Eccoci ai dati Eurostat relativi ai 3 comparti maggiormente coinvolti dalla transizione green. Parliamo degli sviluppi della quota rinnovabili in Ue tra 2004 e 2020 nei consumi elettrici, nel riscaldamento/raffrescamento e nel settore trasporti.

Quanto cresce l’elettricità pulita?

Nel 2020, la quota di energia da fonti rinnovabili nell’elettricità si attesta al 37,5%, in crescita rispetto al 34,1% dell’anno precedente. L’eolico e l’idroelettrico rappresentano oltre due terzi della produzione totale, rispettivamente al 36% e al 33%. Il rimanente terzo viene dall’energia solare (14%), dai biocarburanti solidi (8 %) e da altre fonti rinnovabili (8%). L’energia solare, tuttavia, è la fonte che sta crescendo più velocemente: nel 2008 rappresentava l’1%, con 7,4 TWh, nel 2020 siamo a 144,2 TWh.

Dati Eurostat sui consumi elettrici coperti da rinnovabili in Ue-27

Dal punto di vista geografico, solo Austria e in Svezia superano la soglia del 70% dei consumi elettrici “soddisfatto” da fonti rinnovabili. Bene anche Danimarca (65,3%), Portogallo (58%) e Lettonia (53,4%). L’Italia resta nella media, con il 39% di elettricità green e una buona crescita rispetto alle precedenti analisi Eurostat. Fanalini di coda, invece, Malta (9,5%), Ungheria (11,9%), Cipro (12,0%), Lussemburgo (13,9%) e Repubblica Ceca (14,8%). In zona EFTA, sono notevoli le performance di Norvegia e Islanda, che hanno prodotto più energia pulita di quanta ne abbiano consumata, superando il 100%.

Un quinto dell’energia per riscaldamento e raffrescamento

La quota rinnovabili in Ue dei 27 Paesi per quanto concerne gli impianti termici tocca il 23,1% del consumo totale, in netto aumento rispetto all’11,7% del 2004. Fautori di questo risultato, gli sviluppi sostenibili nel settore industriale, nei servizi e in ambito domestico. Il dato, infatti, tiene conto anche dell’energia ambientale catturata dalle pompe di calore per il riscaldamento. Nella percentuale coperta da rinnovabili nel 2020 svetta ancora una volta la Svezia, al 66,4%, ma si muovono bene anche Estonia (57,9%), Finlandia (57,6%) e Lettonia (57,1%). Restano sotto il 10% invece Irlanda (6,3%), Paesi Bassi (8,1%) e Belgio (8,4%). Il nostro Paese non brilla, alimentando il 19,9% degli impianti di riscaldamento/raffrescamento con fonti energetiche verdi.

Energia green negli impianti termici nel 2020

Rinnovabili nei trasporti al 10,2%

Il tema trasporti si conferma prioritario nel panorama europeo della transizione ecologica. Anche qui, il target del 10% viene centrato e superato, con la quota del 10,2% registrata nel 2020. Le performance rinnovabili nei trasporti passano dal massimo del 31,9% in Svezia al 13,4% della Finlandia, fino al 12,6% di Paesi Bassi e Lussemburgo. Buon piazzamento per l’Italia, attenta alle politiche della mobilità sostenibile, che supera l’obiettivo con il 10,7% di share. Meno produttive Grecia (5,3%), Lituania (5,5%) e Polonia e Croazia, entrambe al 6,6%. I Paesi più performanti in termini di crescita nel 2020 restano Estonia (+5,9 %), Lussemburgo (+4,9%), Belgio (+4,2%) e Cipro (+4,1%).

Dati Eurostat su quota rinnovabili in Ue nel settore trasporti tra 2004 e 2020

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram