Pompe di calore: protagoniste nella transizione energetica

Le pompe di calore sono essenziali per i nuovi obiettivi UE di decarbonizzazione e sostenibilità ambientale: ma quali sono i passi da compiere per raggiungere gli obiettivi previsti nel green Deal Europeo?
Pompe di calore: protagoniste nella transizione energetica e decarbonizzazione

Le pompe di calore sono macchine che prelevano energia rinnovabile dall’ambiente (aria, acqua e terra) e la trasferiscono nei luoghi in cui viene utilizzata. Possono essere alimentate elettricamente, a gas o essere soluzioni ibride (se abbinate a generatori).

Quando parliamo di energie rinnovabili, abbiamo tutti in mente l’obiettivo 2030 della riduzione del 55% di emissioni di anidride carbonica e quello del 2050 di decarbonizzazione richiesti dall’Unione Europea ai paesi membri. Ecco perché le pompe di calore svolgeranno un ruolo chiave in questa transizione energetica.

Si calcola che proprio grazie all’installazione di pompe di calore in nuovi edifici e nella riqualificazione energetica di quelli esistenti, nel 2030 l’Italia potrebbe aumentare dell’85% i consumi energetici civili legati a fonti rinnovabili termiche. Questo perché a fronte dell’impiego di un’unità di energia primaria fossile le pompe di calore ne produrranno come minimo tre di energia rinnovabile termica. Si prevede che l’effetto combinato dei miglioramenti di efficienza energetica e della diffusione delle pompe di calore per i servizi di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria consentirebbe di raggiungere il target 2030 di riduzione delle emissioni di CO2 nei settori non ETS già dal 2028.

Questo grande potenziale delle pompe di calore per gli obiettivi di decarbonizzazione 2030 deve però essere abbinato a una Road Map di azioni chiave, guidate dalla Commissione Europea. Una vera e propria strategia di sostenibilità ambientale, che mira ad indirizzare in modo integrato tutte le politiche pubbliche settoriali verso gli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Nonostante la pandemia, la Commissione ha già rispettato molte delle scadenze che si era data muovendosi su molte linee d’intervento. Tra queste:

  • revisione della direttiva per le fonti rinnovabili
  • revisione della direttiva per l’efficienza energetica
  • revisione della direttiva per l’efficienza energetica negli edifici

sostenibilità ambientale ed efficienza energetica

“La Commissione vede un ruolo per le pompe di calore molto ampio, gli obbiettivi 2050 implicano un’elettrificazione del parco immobiliare del 50-70% del settore residenziale e il 60% del terziario, per cui sono una tecnologia centrale per la realizzazione del Green Deal – ha sottolineato Stefano Grassi, Capo di Gabinetto del Commissario Europeo all’Energia – Nei prossimi mesi rivedremo sia la direttiva rinnovabili che quella sull’efficienza energetica per sostenere questi obbiettivi dal punto di vista regolatorio, degli incentivi finanziari, della formazione e della comunicazione.”

Pompe di calore: 6 ambiti di intervento

I principali attori del mondo dell’energia, si sono radunati attorno al Tavolo di Filiera per mappare tutti quei passaggi fondamentali per la diffusione della tecnologia pompa di calore e raggiungere l’obiettivo 2030.
Secondo Assoclima, Amici della Terra, AiCARR, e Assotermica è indispensabile programmare un’attività di sostegno concordata con il legislatore e con gli attori istituzionali rilevanti, da qui 6 punti fondamentali.

1.Tariffe elettriche – Nell’attuale tariffa elettrica la componente energia non supera il 35-40% del costo addebitato in bolletta. Questo costituisce ancora un forte ostacolo all’investimento nell’elettrificazione dei consumi.
È necessario superare questa struttura della tariffa elettrica per garantire la penetrazione delle pompe di calore sul mercato.

superbonus Mise2.Strumenti di incentivazione – Per favorire una maggiore diffusione delle pompe di calore è necessario semplificare i requisiti di accesso ai meccanismi di incentivazione e superarne i limiti temporali, almeno fino al 2030.

Tra le principali azioni si potrebbe passare dal modello di rimborso su 10 anni a uno su 5 anni che magari includa l’IVA già nella prima rata.
Per superare le difficoltà di interpretazione dei vari incentivi, si potrebbe creare un testo unico per il riordino della materia energia che condensi: Superbonus, Ecobonus e incentivi per le ristrutturazioni edilizie.

Anche il Conto Termico dovrebbe essere rinnovato includendo anche le UTA – Ventilazione Meccanica Controllata, rooftop nonché promuovendo la diffusione di sistemi realmente “intelligenti” e integrati che includano le pompe di calore.

3.Formazione – La Direttiva 2009/28 CE del Parlamento Europeo ha introdotto l’obbligo di qualificazione professionale per gli installatori e i manutentori di sistemi alimentati da Fonti Energetiche Rinnovabili.

Se in Italia le aziende installatrici termoidrauliche sono circa 63.000 con quasi 180.000 dipendenti, ben il 63% sono ditte individuali e lavoratori autonomi che per caratteristiche strutturali hanno evidenti difficoltà ad “avvicinarsi” in modo sistematico e organizzato alla formazione.

Di conseguenza è importante studiare strumenti anche solo di informazione e supporto che permettano di far accedere le aziende installatrici alla formazione finanziata già esistente, riducendo di conseguenza i costi di formazione.

4.Informazione e comunicazione – Se chi lavora nel settore sa quanto le pompe di calore producano energia rinnovabile termica, riducano le emissioni e i consumi energetici, migliorano il comfort e il benessere umano, nonché i costi della bolletta energetica, i cittadini andrebbero correttamente informati. Tutti questi benefici andrebbero condivisi attraverso una campagna di comunicazione istituzionale sulle pompe di calore rivolta ai cittadini.

5.Renovation Wave – L’Italia, come gli altri paesi UE, dovrebbe prevedere una strategia di ristrutturazione a lungo termine per la riqualificazione energetica del parco nazionale degli edifici residenziali e non.

Tale documento strategico dovrà essere parte integrante del Piano Nazionale Energia e Clima e dovrà essere basato su: un’analisi del parco immobiliare esistente e della quota ristrutturabile. Il nuovo approccio alla ristrutturazione dovrebbe inoltre tenere conto dei costi e delle diverse zone climatiche oltre che degli attuali incentivi. In questo modo sarebbe possibile calcolare il risparmio energetico atteso.

6.Controllo della qualità dell’aria e prevenzione sanitaria con gli impianti di Ventilazione Meccanica Controllata – L’ultimo importante elemento si riferisce agli edifici pubblici caratterizzati da elevato affollamento, l’installazione delle pompe di calore debba essere accompagnata da sistemi di ventilazione meccanica controllata e purificazione dell’aria così da assicurare i necessari ricambi d’aria negli ambienti interni; in questo modo verrà garantito allo stesso tempo: aria pulita, efficienza energetica e un maggiore controllo della diffusione del SARS-CoV-2.

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