Nasce il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile

Sede centrale a Milano e 14 “nodi” dislocati lungo tutto il territorio nazionale: il centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile è un’importante realizzazione nell’ambito delle misure previste dal PNRR
Nasce il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile a Milano

Dalle parole ai fatti. Spesso in Italia è un’operazione non semplice ed è quindi legittimo mettere enfasi sulla notizia relativa alla firma dell’atto costitutivo del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile. Un’iniziativa che coinvolge ben 25 università, con relativi centri di ricerca, e 24 grandi imprese, protagoniste del mondo della mobilità e delle infrastrutture.

Dalle parole ai fatti perché si tratta di una delle più importanti conseguenze di quanto indicato nel PNRR. Infatti, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede espressamente nella sua Missione 4.2, titolata Dalla Ricerca all’Impresa, “il finanziamento della creazione di centri di ricerca nazionale, selezionati con procedure competitive, che siano in grado di raggiungere, attraverso la collaborazione di Università, centri di ricerca e imprese, una soglia critica di capacità di ricerca e innovazione”.

In questa logica, il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile ha l’ambizione di divenire uno strumento importante per la crescita e lo sviluppo del settore della mobilità, con un obiettivo che viene così esplicitato: accompagnare la transizione green e digitale in una ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese.

I numeri del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile

Come detto, i soggetti coinvolti sono molto numerosi. Un parterre pubblico-privato che conta complessivamente cinquanta attori distribuiti su tutto il territorio nazionale, che utilizzeranno risorse complessive per 394milioni di euro nei primi 3 anni (2023-2025). I ricercatori dedicati sono 696 mentre quelli neoassunti 574.

Il Centro sarà strutturato secondo l’impostazione “Hub&Spoke”, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud, un’organizzazione geografica “a garanzia di quel riequilibro territoriale alla base delle iniziative indicate dal PNRR e grande obiettivo di modernizzazione del Paese”.

La scelta di concentrarsi sulla mobilità sostenibile deriva da una serie di considerazioni ormai generalmente condivise. Si tratta, infatti, di rispondere in modo concreto ai bisogni di crescita di un settore chiave per l’economia che da solo, questa è la stima, raggiungerà un valore complessivo di 220 miliardi di euro nel 2030, assorbendo il 12% della forza lavoro nazionale.

Le sfide da raccogliere

Le sfide che attendono la mobilità sostenibile lungo il suo processo di sviluppo riguardano temi chiave, come la decarbonizzazione, la decongestione delle reti di trasporto, la mobilità autonoma connessa e smart, la sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture, nonché l’inserimento nel mercato di nuove figure professionali e competenze.

In particolare, saranno cinque i vettori del progetto portato avanti nel Centro, che poi coincidono con le aree e gli ambiti tecnologici di maggiore interesse:

  1. mobilità aerea;
  2. veicoli stradali sostenibili;
  3. trasporto per vie d’acqua;
  4. trasporto ferroviario;
  5. veicoli leggeri e mobilità attiva.

“Il Centro Nazionale – viene specificato nel suo primo comunicato – si occuperà di rendere il sistema della mobilità più green nel suo complesso e più digitale nella sua gestione”. In tale contesto si collocheranno “soluzioni leggere e sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno, sistemi digitali per la riduzione degli incidenti, soluzioni più efficaci per il trasporto pubblico e la logistica, un nuovo modello di mobilità, intesa come servizio accessibile e inclusivo”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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