Elettrificare la flotta aziendale: un’opzione possibile a tutte le imprese

Per le aziende che intendono elettrificare la propria flotta ci sono incentivi e opportunità. Una realtà italiana è nata proprio per accompagnare le imprese nella transizione, fornendo un servizio completo e personalizzabile sulla base delle specifiche esigenze
Elettrificare la flotta aziendale: cosa sapere

Cresce l’interesse delle imprese circa la possibilità di avviare il processo di elettrificazione della flotta aziendale anche in Italia. Si tratta ancora di un mercato di nicchia, se si considera – guardando ai dati 2022 Transport & Environment – che nel nostro Paese, rispetto alla media europea, le flotte aziendali rappresentano una percentuale minoritaria del parco auto. Nel 2019, i veicoli immatricolati da società rappresentavano il 40% del mercato totale, contro la punta del 71% della Polonia, il 54% della Francia e il 66% della Germania. Nel 2021, la percentuale di veicoli intestati ad aziende in Italia era del 36%. Inoltre, la maggior parte dei 535mila nuovi veicoli che costituivano il parco auto aziendale italiano era ancora alimentata a diesel (31% del totale) e benzina (24%), mentre le auto elettriche rappresentavano solo il 6%.

C’è da imprimere una decisa accelerazione verso una transizione ecologica dei trasporti, considerando che il settore in Italia è il principale responsabile delle emissioni climalteranti e tra i primi driver delle importazioni di petrolio, da cui dipende ancora al 93%, segnala sempre T&E.
C’è chi lavora per accompagnare le aziende nel percorso di transizione elettrica, assistendole dalle fasi preliminari fino al raggiungimento degli obiettivi che si sono prefissate.

L’azienda italiana nata come guida per l’elettrificazione delle flotte aziendali

Si chiama Fleet220 ed è una realtà italiana specializzata in un servizio completo per le flotte aziendali che vogliono decarbonizzare la propria flotta, approcciandosi alla mobilità elettrica. Si occupa, innanzitutto, di effettuare una valutazione preliminare delle caratteristiche e delle esigenze aziendali, in stretta collaborazione con fleet manager e facility manager aziendali.
Successivamente formula una proposta su misura partendo dalla progettazione degli impianti per la ricarica, la fornitura e l’installazione delle infrastrutture di ricarica. I progetti possono comprendere sia soluzioni domestiche (Fleet220 segue anche l’eventuale rapporto con l’amministratore di condominio) sia wallbox per sedi aziendali in corrente continua e/o alternata.

“Fleet220 nasce da Route220, che nel 2014 come startup start-up ha creato evway, una piattaforma di integrazione fra i servizi di geolocalizzazione, accesso e pagamento dei punti di ricarica, partendo dall’idea e da una reale necessità del fondatore, Franco Barbieri, di contare sulla possibilità di ricaricare la propria auto elettrica in un mercato all’epoca decisamente ai primordi”. A raccontarlo è Tiziana Marchisio, direttore commerciale Fleet220.

L’importanza del monitoraggio e il ruolo della tecnologia

Tiziana Marchisio, direttore commerciale Fleet220
Tiziana Marchisio, direttore commerciale Fleet220

Dall’opportunità di fornire una risposta alle esigenze in tema di presenza di infrastrutture di ricarica e di gestione, che all’epoca non contavano su app o su soluzioni tecnologiche in grado di fornire una risposta univoca e all’interoperabilità, Route220 è giunta a occuparsi di vari settori, in particolare inizialmente al settore ricettivo e alberghiero per poi focalizzarsi sulla necessità delle aziende di avvicinarsi alla transizione elettrica della flotta aziendale.

“Abbiamo iniziato a focalizzare la nostra attenzione sulle aziende che si rivolgevano a noi per capire come installare infrastrutture di ricarica sia nelle sedi aziendali, sia a casa dei dipendenti, che avevano l’esigenza di disporre di uno strumento unico di ricarica sul pubblico e di un’applicazione a supporto per l’individuazione dei punti di ricarica, la navigazione e l’avvio della ricarica. Tutto questo però doveva essere monitorato e tracciato in maniera puntuale in modo da tenere sotto controllo tutti i consumi di kWh effettuati sia a casa, sia in ufficio sia su strada”.

Fleet220 ha messo a punto una piattaforma tecnologica dove vengono monitorate tutte le informazioni utili riguardanti la flotta: driver, consumi, chilometri percorsi, CO2 evitata all’ambiente ecc. così da gestire in modo puntale ed efficiente tutti gli aspetti utili della flotta e dell’infrastruttura di ricarica.

La gestione della ricarica domestica

Favorire l’elettrificazione della flotta aziendale passa anche dalla possibilità di ricaricare l’auto a casa. Nonostante la velocità di ricarica sia più bassa rispetto all’infrastruttura aziendale o pubblica, la ricarica domestica presenta indubbi vantaggi, sia dal punto di vista economico – il costo kWh casalingo è più basso di quello su suolo pubblico – sia dal punto di vista della comodità di ricarica in un luogo in cui si trascorrono molte ore, per esempio di notte.

“L’installazione di una wallbox domestica presenta caratteristiche peculiari rispetto alle sedi aziendali, ogni progetto è una storia a sé, ma Fleet220 si è specializzata anche in questo tipo di servizio “su misura” fornendo una consulenza per gestire le installazioni in qualunque situazione”.

Nell’ambito della ricarica domestica Fleet220 si occupa anche del rimborso del consumo domestico per la ricarica. “La modalità può essere diretta, quindi Fleet220 effettua il rimborso direttamente al dipendente semplificando e snellendo i processi aziendali, oppure il rimborso può essere effettuato dall’azienda stessa che, potendo contare sulla piattaforma di monitoraggio e sul tracciamento puntuale e in tempo reale delle sessioni di ricarica, conosce esattamente i kW consumati da rimborsare”, spiega sempre Marchisio.

Perplessità e curiosità sulla mobilità elettrica

Nel tempo, le domande e i dubbi sulla possibilità di muoversi con un veicolo elettrico si sono evolute, come evidenzia la stessa manager Fleet220. Solo qualche anno fa, le perplessità erano numerose. Progressivamente, sono cresciuti gli utenti favorevoli all’innovazione. Si sono create due fazioni: i “progressisti” e i “conservatori”.

Nel primo caso, i favorevoli all’elettrico ne apprezzano la piacevolezza di guida superiore rispetto alla macchina endotermica. Nel secondo caso, la resistenza più forte è legata alla autonomia, all’ansia della ricarica, preoccupazione giustificabile solo per chi percorre quotidianamente centinaia di chilometri.
“Noi di Fleet220, suggeriamo sempre alla azienda di fare una valutazione del driver e dell’utilizzo della vettura, la consulenza che svolgiamo comprende anche l‘analisi della flotta, degli utilizzatori e l’impiego delle vetture”.

Stazione di ricarica elettrica e auto elettrica

“Nel caso vi siano esigenze particolari, facciamo notare al fleet manager che l’auto elettrica può non essere l’opzione esclusiva. L’auto elettrica si rivela oggi la scelta ideale nell’impiego urbano, negli spostamenti casa-lavoro, mentre si presta a maggiori considerazioni per chi si muove spesso su lunghe distanze. Va sempre analizzato il contesto di impiego e la modalità migliore di uso”.

In ogni caso, anche in Italia è possibile contare su un’infrastruttura per “fare il pieno alla spina” che è cresciuta molto, specie negli ultimi due anni: oggi si contano oltre 50mila punti di ricarica, con un parco auto elettriche circolante che sfiora 227mila auto.

“Rispetto alle perplessità presenti anche solo due anni fa, notiamo un aumento della sensibilità verso tutti i temi legati all’ambiente e quindi anche verso la mobilità elettrica sia da parte dei dipendenti che del management, senza considerare l’impatto positivo sull’immagine di brand che ne deriva e su cui la clientela inizia a prestare sempre maggiore attenzione”.
Le iniziali perplessità si riducono nel tempo e aumenta la richiesta di auto elettriche.

Elettrificare la flotta aziendale: i costi

Resta da capire se l’elettrificazione della flotta aziendale convenga o meno all’azienda. “Dal punto di vista dei consumi, conviene sicuramente se si conta su una larga quota di ricariche effettuate in azienda o a casa, potendo così beneficiare di un costo al kWh sicuramente più basso di quello delle infrastrutture pubbliche: il consumo urbano di batteria è poi più efficiente grazie alla frenata rigenerativa che consente l’ottimizzazione dell’autonomia e quindi anche dei consumi”.

Secondo dati Altroconsumo, il costo kWh va da un costo medio di 0,36 euro/kWh di una ricarica nel box di casa, fino a 6 kW, passando a 0,58 €/kWh per le colonnine pubbliche fino a 22 kW per poi passare a 0,87 e 0,93 €/kWh rispettivamente per le colonnine “fast”, fino a 100 kW, e “ultrafast”, oltre 100 kW.

Lo stesso confronto fatto dall’associazione dei consumatori evidenzia che i costi di percorrenza delle auto elettriche sono molto inferiori rispetto a quelli delle auto a combustione interna in particolare quando le si ricarica in casa, ma anche alle colonnine a bassa potenza (il discorso cambia con le colonnine rapide o ultra-rapide).

Incentivi e potenzialità aperte anche alle Pmi

Per chi decide di operare l’elettrificazione della flotta aziendale, sono previsti incentivi. A tale riguardo, la Legge di Bilancio 2022 ha previsto una proroga del bonus “colonnine auto elettriche” fino al 2024 pari al 40% delle spese sostenute per acquistare e installare infrastrutture adibite alla ricarica di veicoli a emissioni zero. Sono previsti 70 milioni di euro per l’acquisto e l’installazione di infrastruttura di ricarica per imprese per un valore complessivo inferiore ai 375mila euro.
“La piattaforma per richiedere il fondo è stata riaperta il 15 marzo e la scadenza per l’invio delle domande è prevista per il 20 giugno 2024”, ricorda Marchisio.

Quindi, esistono facilitazioni per le aziende che vogliono effettuare la transizione all’elettrico. Ma l’opportunità della transizione e la possibilità di essere affiancati da Fleet220 vale anche per le piccole e medie imprese? “Certamente. L’offerta è modulabile (come i costi), si adatta benissimo anche a piccole e persino micro imprese, anche di uno o due dipendenti che hanno una vettura elettrica, ed è un’opzione aperta anche a liberi professionisti e a partite IVA. Anche il singolo professionista può contare su un servizio e su uno strumento di ricarica, su un’unica fattura mensile che provvediamo a stilare, anziché gli addebiti costanti sulla propria carta di credito. Dalla piccolissima impresa fino alle aziende di grandi dimensioni, con flotte oltre le 500 unità, riusciamo a gestire tutte le fasi: il campo di applicazione è molto ampio e può interessare pressoché tutti”.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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