Automotive oggi: ricarica EV e servizi digitali contano più degli optional

La ricarica dei veicoli elettrici ha smesso di essere una nicchia di mercato: cosa pensano gli automobilisti e come si evolvono costruttori e OEM? Ce ne parla l’ultimo paper di Hive Power
Ricarica EV intelligente: paper di Hive Power

Da azienda di automotive a energy player il passo è più breve di quel che sembra: il mercato che gravita attorno alla mobilità, infatti, accoglie nuove realtà legate alla ricarica EV e alla gestione smart delle reti. Alla base, la crescita della domanda: sempre più utenti si convertono alla mobilità elettrica e i governi ne incentivano la diffusione, implementando anche l’infrastruttura di ricarica.

Una veloce spinta che evidenzia, come rovescio della medaglia, un timore piuttosto fondato. Se il mondo completa la sua elettrificazione, puntando alla decarbonizzazione, le reti elettriche devono essere decisamente più flessibili e smart per bilanciare produzione e domanda di energia. L’approfondimento “Strategia di innovazione per la ricarica dei veicoli elettrici” di Hive Power si inserisce proprio in questa dinamica. Esplorando le principali opportunità di business per chi punta ad automobili, batterie e impianti elettrificati, connessi e intelligenti.

Ricarica dei veicoli elettrici: perché farla dinamica e intelligente

Si parte dunque dal ruolo della ricarica EV smart. La consapevolezza dei suoi vantaggi è già molto diffusa. Un’analisi del Dipartimento Britannico per le Imprese, l’Energia e la Strategia Industriale, effettuata su 247 utenti di veicoli elettrici che hanno percorso 940.000 km ed effettuato 15.700 ricariche, dice che il 95% ha trovato altamente efficace questo tipo di ricarica. I risultati hanno mostrato che il 26% degli intervistati ha acquistato una colonnina smart, perché voleva risparmiare anche a casa. Inoltre, il 65% aveva già sperimentato la ricarica intelligente del proprio veicolo nel 2022, mostrandosi pienamente soddisfatto.

Insomma, i vantaggi per gli utenti sono principalmente economici. Ad aiutare la transizione, i contatori intelligenti e le tariffe dinamiche basate sul tempo di utilizzo. Le case automobilistiche e gli OEM (Original Equipment Manufacturer), dal canto loro, possono trarre importanti benefici da questa tendenza. Nei profitti, certo, ma anche nell’indiretto indice di soddisfazione e fidelizzazione dei clienti.

Fase uno: il controllo smart

Tra i prerequisiti più importanti per esplorare il valore commerciale della ricarica EV intelligente è l’accesso al suo controllo. Gli esperti di Hive Power spiegano che si può fare attraverso:

  • controllo dei veicoli elettrici a bordo;
  • apparecchiatura di alimentazione del veicolo elettrico (EVSE);
  • sistema di gestione dell’energia dell’edificio (BEMS) o sistema di gestione dell’energia domestica (HEMS) collegato alla ricarica.

L’EVSE, in particolare, risulta essere il controllo più stabile. Questo perché il contatore intelligente integrato riceve segnali dalla rete, compresi i segnali tariffari utili per diverse applicazioni. Pertanto, il primo passo è realizzare, fornire o gestire una smart wall box.

Il potere della ricarica EV solare

Menzione speciale meritano Internet of Things e V2H (Vehicle-to-Home). Ovvero, quando l’auto elettrica diventa batteria di accumulo per l’energia in eccesso dell’impianto fotovoltaico, ottimizzando così l’autoconsumo degli utenti domestici e commerciali. Un trend suffragato, ancora una volta, dall’opinione dei consumatori. Uno studio di First Insights rivela infatti che il 75% delle persone è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili. Anche chi acquista veicoli elettrici va in questa direzione e preferisce ricaricare il proprio mezzo con energia totalmente green.

Ricarica ev intelligente: gli utenti prediligono le rinnovabili
Fonte: Paper “Strategia di innovazione per la ricarica dei veicoli elettrici” di Hive Power

Caso pratico: Free2move eSolutions e Flexo

Per dimostrare i vantaggi della ricarica intelligente, Hive Power ha condotto una simulazione presso gli uffici di Free2move eSolutions. Sfruttando i pannelli fotovoltaici con picchi di produzione al mattino e al pomeriggio. Una flotta di veicoli elettrici è stata dunque collegata ai punti di ricarica dell’ufficio tramite Flexo. Il sistema di gestione intelligente dell’energia, dotato di intelligenza artificiale, permette infatti di controllare i profili di ricarica dei veicoli elettrici in base alle tariffe. Dal test è emerso un aumento che va dal 10% al 50% annuo dell’autoconsumo del fotovoltaico da parte delle auto elettriche. Inoltre, lo smart charging ha consentito un risparmio sui costi energetici del 13 – 25% rispetto al costo annuale della ricarica EV tradizionale.

“La ricarica intelligente è fondamentale per garantire una transizione all’elettrico efficiente e sostenibile – spiega Gianluca Corbellini, Ceo e co-founder di Hive Power -. Garantire un numero più elevato e meglio distribuito di punti di ricarica per veicoli privati e mezzi pesanti è necessario, ma non basta. È altrettanto importante che le colonnine di ricarica vengano gestite in modo efficiente, così da evitare la congestione della rete elettrica e dei punti di ricarica stessi. Garantendo una ricarica rapida e affidabile per tutti e riducendo al minimo i costi grazie anche all’impiego delle rinnovabili”.

Energy player come aggregatore

Quali sono, dunque, i “doveri” degli operatori del settore? La prima considerazione è che l’infrastruttura non è la risposta. L’espansione delle capacità della rete, infatti, non conviene alle aziende energetiche perché, dopo il periodo di picco, c’è ridondanza. Interessante, piuttosto, la capacità di flessibilità per rispondere ai momenti di massima richiesta. L’aggregazione, in tutto questo, è la chiave di volta. Servono infatti un insieme di risorse flessibili, in grado di fornire servizi utili alle aziende e ai consumatori.

Un’ottima esperienza di ricarica intelligente richiede anche un’interfaccia senza soluzione di continuità, come nei dispositivi mobili. In questo modo, gli utenti gestiranno autonomamente la propria ricarica EV. Potranno anche attivare altri servizi a valore aggiunto, che gli OEM potrebbero iniziare a fornire. “Per ricoprire il ruolo di aggregatori, gli OEM possono decidere se creare una forte partnership con l’aggregatore esistente, oppure iniziare a svolgere questo ruolo in autonomia, a seconda delle capacità del network di veicoli elettrici all’interno della rete elettrica”, conclude Corbellini. Fornendo così nuovi servizi agli operatori energetici e creando nuove opportunità di business.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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