In realtà il problema principale, ovvero dove trovare i soldi, era già stato risolto dal precedente esecutivo guidato da Mario Draghi che aveva deciso di creare il fondo denominato “Automotive”, finanziato con 8,7 miliardi di euro fino al 2030 con l’intento di accompagnare la riconversione in chiave green della filiera nazionale dell’automobile. Logico, quindi, attendersi quanto sta accadendo adesso, con l’annuncio dei nuovi incentivi auto per il 2023.
Nuovi incentivi auto che poi nuovi non sono, nel senso che si tratta di un rifinanziamento di agevolazioni all’acquisto già esistenti, sia per quanto riguarda i contributi legati all’immatricolazione di veicoli per nulla o poco inquinanti, sia per il contributo relativo all’installazione di punti di ricarica elettrica in spazi privati o in aree condominiali.
A ben guardare, però, una novità importante esiste e va nella direzione di agevolare la sostituzione dei veicoli più inquinanti anche quando sono di proprietà delle famiglie con minore disponibilità economica. Per questo, i nuclei familiari con un ISEE inferiore a 30mila euro l’anno prossimo potranno usufruire degli incentivi all’acquisto maggiorati del 50%.
Nel 2023 il rinnovato fondo per gli incentivi all’acquisto delle auto sarà finanziato con 650 milioni di euro, ai quali si dovrebbero però aggiungere i soldi che risulteranno inutilizzati nell’anno che sta per concludersi, una cifra che potrebbe superare quota 250 milioni. Per quanto invece riguarda l’installazione delle infrastrutture di ricarica, il fondo disponibile ammonterà a 40 milioni di euro.
Il meccanismo d’accesso agli incentivi, come detto, resta sostanzialmente lo stesso del 2022. Questo significa che le categorie di veicoli a nullo o basso impatto ambientale coinvolte sono quelle delle auto elettriche, ibride plug-in e ibride, anche se un’agevolazione economicamente ridotta continuerà a premiare l’acquisto (decisione che ha suscitato molte critiche) dei mezzi Euro 6 spinti da un tradizionale motore termico.
In particolare, il massimo dell’incentivazione, 5mila euro, si ottiene nel caso di acquisto di un’auto elettrica e contestuale rottamazione di una vettura (la cui classe deve essere inferiore a Euro 5), in assenza della quale la cifra scende invece a 3mila euro. Esiste anche un vincolo, perché il costo dell’auto non potrà superare i 35mila euro più IVA. Tetto massimo che, come detto, sale a 7.500 euro nel caso di acquirente con ISEE inferiore a 30mila euro.
Se ad essere acquistata è una vettura ibrida plug-in, quindi capace di percorrere decine di chilometri in modalità elettrica ma dotata anche di motore a benzina, l’incentivo scende a 4mila euro con rottamazione e duemila senza. Quest’ultima è la stessa somma che riceveranno coloro che compreranno una vettura ibrida o Euro 6 a benzina (nella fascia di emissioni 61-135 g/km di CO2), in questo caso però con l’obbligo della rottamazione.
Per quanto riguarda la menzionata installazione di colonnine di ricarica e wallbox nelle aree condominiali o in spazi privati (esempio tipico il garage di proprietà), il Bonus colonnine 2023 prevede un contributo dello Stato pari all’80% della spesa sostenuta per l’acquisto e l’installazione. Ovviamente esistono dei tetti massimi di spesa: 1.500 euro per il richiedente singolo, che salgono a 8mila qualora l’intervento venga effettuato da un condominio.