Ricarica veicoli elettrici, entro il 2025 il consolidamento di modelli di business

I dati dello studio “Ricarica veicoli elettrici: cosa servirà per vincere?” realizzato dalla società tedesca di consulenza Roland Berger evidenziano quattro tipi di modelli di business in base a velocità di ricarica e rischio dell’investimento
Ricarica veicoli elettrici

Sarà il 2025 la data fatidica entro la quale il settore delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici in UE registrerà un consolidamento di modelli di business vincenti. Solo allora saranno infatti definitivamente delineati schemi operativi in cui attori del mondo dell’energia e dell’automotive contribuiranno – attraverso partnership mirate e sviluppo tecnologico – a dispiegare appieno il potenziale di un comparto caratterizzato da un trend di continua crescita, legata a doppio filo al sempre maggiore sviluppo della mobilità elettrica.

Per ora, invece, nonostante la crescente diffusione dei veicoli elettrici, gli operatori del settore delle infrastrutture di ricarica non sono ancora riusciti a identificare in modo chiaro una strategia organizzativa precisa per ottenere vantaggi competitivi sul mercato, rimanendo ancora in un limbo di sperimentazione tra la ricarica a casa, in viaggio e a destinazione.

A far cambiare la situazione nel giro del prossimo triennio sarà, però, il consolidamento di 4 diversi modelli business basati sulla combinazione di due elementi:

  • il livello di rischio dell’investimento (alto o basso)
  • la velocità di ricarica (lenta o rapida).

A spiegarlo è lo studio “Ricarica veicoli elettrici: cosa servirà per vincere? Modelli di business di successo per un mercato complesso”, realizzato da Roland Berger, società tedesca di consulenza strategica, secondo cui per ogni diversa strategia di mercato emergeranno almeno 3 player principali.

Modelli di business: velocità di ricarica e rischio dell’investimento

Ma concretamente quali sono i risvolti legati al diverso posizionamento delle imprese sui due assi del grado di rischio dell’investimento, da un lato, e della tipologia di ricarica, dall’altro?

Per quanto riguarda l’investimento, da un lato, ci saranno dei player che si dedicheranno esclusivamente al comparto della ricarica elettrica, mettendo a disposizione maggiori risorse economiche e assumendosi in prima persona il rischio più alto di vedere le stazioni di ricarica vuote; e, dall’altro, player che invece forniranno servizi, ad esempio, di manutenzione delle infrastrutture di ricarica, ma che potranno trovare alternative in caso di rallentamenti del mercato, affrontando un rischio di investimento decisamente più basso.

Allo stesso modo ci saranno player che punteranno sulle infrastrutture con una velocità di ricarica elevata – ampiamente utilizzate ad esempio nei tragitti a lunga percorrenza – e altri che investiranno invece in soluzioni per la ricarica lenta, adottate maggiormente in contesti residenziali e di lavoro.
In base alla collocazione in uno dei 4 quadranti generati lungo questi due assi verrà definito un diverso modello di business.

Ricarica veicoli elettrici: ingresso di nuovi player

Dallo studio di Roland Berger emerge come in generale quello delle infrastrutture di ricarica elettrica sia un settore che offre molte opportunità per le imprese, nonostante sia nato solo nel 2010. Nello specifico tre sono i fattori su cui si basa la sua attrattività:

  • la forte domanda,
  • la presenza di innovazioni tecnologiche in continua evoluzione,
  • le opportunità di partnership.

Per quanto riguarda il primo punto, ovvero l’incremento della richiesta sul mercato delle infrastrutture di ricarica, la ricerca sottolinea come, nonostante la domanda attuale sia già elevata in UE, la quota di mercato dovrebbe attestarsi al 18% entro il 2030, per poi toccare quota 95% entro il 2050.

A ciò si aggiunge il fatto che, secondo le previsioni, la flotta di veicoli elettrici leggeri aumenterà in media del 34% all’anno, passando da 4,4 milioni di unità nel 2022 a 45,5 milioni nel 2030. Questo scenario, di riflesso, avrà ricadute positive anche sui tassi di utilizzo dei punti di ricarica pubblici.

flotta e ricarica veicoli elettrici - Roland Berger
La flotta europea di veicoli elettrici dovrebbe crescere del 34% all’anno fino al 2030, raggiungendo i 45 milioni di veicoli

Passando invece all’aspetto tecnologico, le tante innovazioni già messe in campo e la loro agilità nell’utilizzo, rendono il settore delle infrastrutture di ricarica già pronto al grande orizzonte di crescita verso cui si sta muovendo. I diversi player hanno infatti già adottato i software e le interfacce necessarie sia lato CPO (Charge Point Operator) sia lato MSP (Mobility Service Provider), nonché protocolli di comunicazione ampiamente testati e collaudati.

Infine, un terzo elemento che farà da catalizzatore allo sviluppo del settore della ricarica elettrica sarà l’opportunità di creare partnership tra attori che operano in diversi ambiti della filiera legata al comparto. In particolare, nell’ambito dei servizi, collaborazioni virtuose con società IT e OEM (Original Equipment Manufacturer) potranno fare la differenza.

In questo contesto, sottolinea la ricerca di Roland Berger, è opportuno che i player interessati a dominare il mercato della ricarica dei veicoli elettrici giochino d’anticipo, adottando rapidamente strategie mirate per cogliere tutte le opportunità offerte dal settore.

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Monica Giambersio

Giornalista professionista e videomaker. Da anni si occupa di energia e transizione ecologica
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