Transizione energetica, non solo vantaggi ambientali ma anche ritorni economici

Trent’anni d’investimenti nella decarbonizzazione del Paese fino al 2050: lo scenario di Enel e The European House – Ambrosetti evidenzia le ricadute positive per il sistema Italia
Transizione e decarbonizzazione: lo scenario Net Zero

Scenario. Una parola che spesso ci porta a pensare a qualcosa di astratto e per questo non così importante. Eppure, è proprio sugli scenari che, ora più che mai, occorre esercitarsi lungo la via della transizione green, un cammino che si sta ulteriormente complicando per via del conflitto ucraino e della conseguente emergenza energetica.

Lo studio “Net Zero E-conomy 2050”

Ed è proprio di scenari che si occupa un recente studio, dal titolo “Net Zero E-conomy 2050”, realizzato da Enel e The European House Ambrosetti. Una ricerca che analizza le traiettorie della transizione energetica in Italia (oltre che in Spagna) e quantifica i gap rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, di diffusione delle rinnovabili e di miglioramento dell’efficienza energetica.

Nella ricerca viene definito uno scenario di decarbonizzazione al 2050 in Italia, con il relativo ammontare di investimenti necessari ed i conseguenti benefici. Da qui la constatazione che “un impegno deciso per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione garantisce maggiori benefici economici, occupazionali e di indipendenza energetica a livello europeo rispetto a scenari con ambizioni ridotte”.

Decarbonizzazione ancor più necessaria

“Due anni dopo lo scoppio della pandemia COVID-19 e le sue rilevanti implicazioni sull’economia globale – ha affermato Francesco Starace, amministratore delegato di Enel. -, la guerra in Ucraina ha reso più che mai urgenti le preoccupazioni sulla sostenibilità dell’attuale sistema energetico. Seppure la necessità di affrontare il cambiamento climatico sia da sola una ragione più che sufficiente per perseguire una transizione energetica, la vulnerabilità delle nostre economie, dipendenti dal gas e dal petrolio, ha reso tale urgenza più che mai impellente”.

Considerazioni che sono ancor più valide per quei Paesi dell’Unione europea che si trovano a fare i conti con un’eccessiva dipendenza dal gas, un gruppo di cui fa parte anche l’Italia, per i quali lo studio evidenzia “i vantaggi molto chiari che un’accelerata riduzione dell’uso delle fonti energetiche fossili può portare proprio a chi oggi ne fa un uso eccessivo”.

investimenti scenario net zero
Investimenti scenario net zero – Fonte “Net Zero E-conomy 2050”, realizzato da Enel e The European House Ambrosetti

Oltre tremila miliardi di investimenti

In particolare, lo scenario “Net Zero” in Italia è associato a benefici rilevanti fino al 2050, e questo in termini di ritorni:

  • economici (quantificati in 328 miliardi di euro),
  • di occupazione,
  • di riduzione dell’inquinamento (e quindi dei costi connessi alla salute e alla minore produttività)
  • e di risparmio sulle spese per combustibili fossili.

Altro aspetto importante è quello della sicurezza energetica offerta dallo scenario “Net Zero” entro il 2050. La sua adozione in Italia abiliterebbe un’enorme riduzione dell’intensità dell’utilizzo di gas (-94% nell’indice di intensità di gas sul PIL rispetto al 2020) e della dipendenza energetica (-73,5% rispetto al 2020).

Più transizione, più ritorno economico

Un risultato sorprendente contenuto nello studio firmato da Enel e The European House Ambrosetti è quello che deriva dal confronto fra lo scenario “Net Zero” ed uno con ambizioni più ridotte, appunto denominato “Low Ambition”. Infatti, emerge che tanto maggiore è l’intensità della decarbonizzazione, tanto minori sono le risorse necessarie a metterla in atto.

Nel dettaglio, l’adozione nel nostro Paese dello scenario “Net Zero” fino al 2050 comporterebbe investimenti pari a 3.351 miliardi di euro, inferiori per più di 500 miliardi rispetto a quelli necessari nello scenario “Low Ambition (3.899 miliardi di euro).

Gli impatti della transizione green
Gli impatti negli scenari Net Zero e Low AmbitionFonte “Net Zero E-conomy 2050”, realizzato da Enel e The European House Ambrosetti

Il confronto fra due scenari per l’Italia

Un “saldo”, quello fra i due scenari, che assume la stessa valenza ragionando in termini di benefici. E così in Italia nello scenario “Net Zero” viene creato un maggior numero di posti di lavoro, 2,6 milioni contro i 2,1 dello scenario “Low Ambition”. Invece, i risparmi legati alla riduzione delle malattie, nonché al miglioramento della produttività e alla riduzione di morti premature, resi possibili dal contenimento dell’inquinamento nello scenario “Net Zero” ammontano a circa 614 miliardi di euro in Italia contro i 495 miliardi realizzati nello scenario meno ambizioso.

Ancora più imponenti le cifre legate al taglio delle fonti inquinanti da qui alla metà del secolo. Infatti, per quanto riguarda i risparmi sulle spese per i combustibili fossili, nel periodo 2021-2050 il beneficio nello scenario “Net Zero” sarebbe pari a 1.914 miliardi di euro contro gli 851 miliardi relativi allo scenario “Low Ambition”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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