In Germania diventa un caso la città che blocca i nuovi allacciamenti elettrici

Transizione energetica al collasso? La vicenda di Oranienburg, un centro vicino a Berlino che ha deciso, a causa della potenza limitata della rete, di non collegare più nuove utenze o potenziare quelle esistenti, tagliando fuori, di fatto, pompe di calore e wallbox di ricarica
Casa full electric: allacciamenti elettrici e pompa di calore

È buona norma, nell’illustrare i vantaggi apportati da un qualsiasi cambiamento, raccontare le vicende reali di coloro che quel cambiamento lo hanno già intrapreso. Vale naturalmente anche per la transizione energetica, che anzi necessita più di altri settori di storie “vere” per far conoscere al grande pubblico potenzialità tuttora spesso ignorate. Ma nel cambiamento green può trovare spazio una storia “alla rovescia”, come quella che ci arriva dalla Germania. Parliamo di una storia alla rovescia perché quanto sta accadendo ad Oranienburg, una città del Brandeburgo di 50mila abitanti vicina a Berlino, viene descritto da molti media tedeschi come un fallimento nel recepimento delle nuove tecnologie legate alla transizione energetica, quali la ricarica dei veicoli elettrici e l’installazione delle pompe di calore.

Grande risalto sui media per l’allarme elettrico

Cominciamo col dire che la vicenda di Oranienburg, nonostante si tratti di uno dei tanti centri collocati nell’hinterland della capitale, sta avendo un grande risalto soprattutto perché il suo caso viene ritenuto emblematico dei problemi posti dalla rivoluzione green e per questo destinato non rimanere isolato nel prossimo futuro.

“Oranienburg è la prima città tedesca a lanciare l’allarme elettrico”, scrive la popolare Bild; “Una città precipitata nella crisi elettrica”, gli fa eco Report 24; “Oranienburg è rimasta senza elettricità”, titola la Märkische Allgemeine Zeitung. Ma che cosa sta realmente accadendo ad Oranienburg?

Pochi giorni fa le aziende municipali hanno annunciato che non potranno più approvare nuovi allacciamenti alla rete elettrica o aumenti delle prestazioni negli allacciamenti domestici già esistenti. Tradotto in pratica, non verranno collegate alla rete elettrica nuove pompe di calore, le stazioni di ricarica per veicoli elettrici o intere nuove zone industriali. La rete, infatti, non è abbastanza potente per “sopportare” domande aggiuntive di energia. È anche opportuno ricordare che la potenza disponibile nei contratti tedeschi nella maggior parte dei casi parte da 10 kW e non di rado si spinge oltre.

Energia insufficiente a Oranienburg

Peter Grabowsky, l’amministratore delegato dei servizi comunali di Oranienburg, ha affermato che “la rete ad alta tensione non fornisce energia sufficiente per la città in crescita. Le possibilità di approvvigionamento sono esaurite”. Conseguentemente, l’amministrazione comunale ha informato del problema l’autorità tedesca competente, ovvero l’Agenzia Federale delle Reti (Bundesnetzagentur).

Il coinvolgimento dell’Agenzia ha un significato particolare poiché proprio quest’ultima ha introdotto un importante regolamento, a partire dallo scorso gennaio, che non dovrebbe consentire iniziative come quella della municipalità di Oranienburg, vincolando gli operatori di rete ad effettuare i nuovi allacciamenti elettrici.

Allacciamenti elettrici per pompe di calore e auto elettriche

Ma anche in Germania le regole devono fare i conti con la realtà, tanto che un responsabile dell’Agenzia Federale, interpellato dal quotidiano economico Handelsblatt sul caso Oranienburg, ha spiegato che “gli operatori devono anche saper aggiornare la loro rete con lungimiranza, per evitare dei problemi dovuti alla capacità insufficiente”.

Un’altra versione sui fattori che causano la carenza di elettricità

In realtà, se la maggior parte dei media tedeschi sottolinea nella vicenda di Oranienburg il rapporto causa/effetto fra l’eccessiva domanda energetica green e lo stop ai nuovi allacciamenti, c’è anche chi racconta una storia un po’ diversa. È il caso del sito Zeit Online che ha spedito un suo inviato nella città del Brandemburgo, nota da secoli per il suo grande castello prussiano.

E proprio nell’intervista al citato Peter Grabowsky è emersa una descrizione più articolata della situazione. L’amministratore delegato dei servizi comunali ha infatti elencato una serie di fattori che causano la carenza di elettricità, alcuni dei quali hanno però poco o nulla a che vedere con la transizione energetica.

“Alcune grandi aziende si sono insediate nel nostro territorio – ha spiegato Grabowsky – e vorrebbero espandere la loro produzione chiedendoci quindi di soddisfare il loro maggiore fabbisogno energetico. Inoltre, si registra un afflusso di persone, soprattutto da Berlino, con circa 1.000 nuovi residenti all’anno, e con loro la necessità di potenziare scuole, centri medici e offerta abitativa. Tutto ciò richiede elettricità, allo stesso modo delle auto elettriche e delle pompe di calore”.

Transizione energetica: segnale per il futuro?

La verità, come spesso capita, potrebbe quindi stare nel mezzo, ma ciò non toglie che il caso di Oranienburg rappresenta un segnale ben preciso per le tante città tedesche, ed europee, che si “avventurano” nella transizione energetica.

Ne è convinto l’esperto di reti elettriche Pascal Hütt, della società di consulenza aziendale Arthur D. Little: “Presumo che nel prossimo futuro i colli di bottiglia della rete elettrica presso le aziende municipalizzate si verificheranno più frequentemente”.

In particolare, Hütt individua tre cause che provocano i colli di bottiglia della rete: “In primo luogo, la domanda di elettricità sta attualmente crescendo in modo massiccio a causa, tra le altre cose, delle stazioni di ricarica e delle pompe di calore. In secondo luogo, sempre più persone si trasferiscono nelle città, il che significa che sono necessarie nuove connessioni”.

Infine, una terza ragione è di ordine economico, ovvero “l’elevata necessità di espansione della rete elettrica combinata però con un basso rendimento del capitale. Una situazione che mette a dura prova gli operatori di rete quando si tratta di finanziare gli investimenti necessari nelle infrastrutture”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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