Il Governo italiano ha parzialmente ritratto la mano sugli incentivi per la riqualificazione del residenziale, ma il Pnrr procede e gli obiettivi europei per una sostenibilità di ampio respiro (ambientale e sociale) chiedono un approccio ancora più consapevole alla transizione energetica nel 2024.
Comprendere le dinamiche che guidano lo sviluppo di questo mercato risulta fondamentale per sfruttarne al meglio le opportunità. Da qui, l’analisi di Termo circa i possibili ritmi evolutivi della sostenibilità, nel privato come nei contesti aziendali.
“Nell’ultimo anno, il mercato della riqualificazione energetica ha vissuto uno stravolgimento che ne ha profondamente cambiato i paradigmi. La volatilità ha caratterizzato non solo l’Italia, ma anche altri Paesi europei, generando un clima di incertezza – spiega il Ceo di Termo Gabriele Basile -. La cultura della sostenibilità, ora deve essere accompagnata da azioni concrete. In assenza di incentivi governativi, per esempio, saranno le banche a supportare aziende e privati con iniziative dedicate. L’obiettivo sarà dare linfa a un mercato più stabile e solido, svincolato dai bonus”.
Dunque, chi vorrà intraprendere un percorso efficace verso la sostenibilità e la transizione energetica nel 2024 dovrà tenere conto delle seguenti tendenze.
Il 16 febbraio 2023, il Governo italiano ha sostanzialmente fermato i bonus edilizi con cessione del credito e sconto in fattura. Lo stop ha colpito profondamente il mercato della riqualificazione energetica, mettendo aziende e cittadini di fronte a sfide inaspettate. Da un lato, infatti, bisogna continuare a rispettare le indicazioni europee in materia di riduzione dell’impatto energetico (vedi la recente direttiva Case Green). Dall’altro, però, la revisione del sistema di incentivi ha determinato un brusco rallentamento degli investimenti nel settore.
Nonostante questo paradosso, il dibattito dell’ultimo anno ha comunque favorito la crescita della consapevolezza su questi temi. Aprendo la strada a un cambiamento ormai inarrestabile, che vede aziende e privati impegnarsi per migliorare i consumi e adottare uno stile di vita più sostenibile. Cosa accadrà alla riqualificazione energetica nel 2024? Nei prossimi mesi, si prevede una doppia evoluzione. La prima sul medio termine, con gli interventi agevolati dalle detrazioni fiscali tradizionali. Sul lungo periodo, invece, ecco l’ingresso delle banche nel mercato Esg (Environmental, Social, Governance) e la relativa promozione di Green Loans e Sustainability Green Loans.
Non esiste azienda, istituzione o privato che negli ultimi mesi non abbia guardato, direttamente o indirettamente, alla questione della sostenibilità. Le banche, come anticipato, non fanno eccezione. La loro svolta green si deve all’affermarsi della finanza sostenibile, basata su fattori Esg e necessità di implementare i Gar (Green Asset Ratio).
Insomma, gli istituti bancari avranno un ruolo chiave. E diventerà per loro strategico contare sul supporto di operatori specializzati per finalizzare la gestione dei progetti sostenibili. Ma servirà anche approntare validi processi di controllo per evitare il rischio di “greenwashing” da parte dei soggetti che accedono ai finanziamenti.
La nuova Legge di Bilancio lascerà poco spazio agli incentivi per la riqualificazione energetica residenziale. Dunque, i progetti di efficientamento e la transizione energetica nel 2024 passeranno innanzitutto dai contesti aziendali. Permettere l’accesso alle nuove energie green a una fascia più ampia di popolazione rimarrà comunque appannaggio del Governo, ma le opportunità di business si sposteranno sul comparto B2B. In sostanza, la cultura della sostenibilità risulta ormai consolidata, ma saranno le aziende a metterla in atto per prime anche tramite politiche di economia circolare. A fronte di benefici concreti in termini di finanziamenti, impatto ambientale e immagine sul mercato.
L’impiego di sistemi intelligenti per gestire gli edifici in maniera automatizzata sarà orientato quest’anno soprattutto al monitoraggio granulare dei consumi. Strutture, impianti, servizi e gestione sono infatti gli elementi da ottimizzare per ottenere edifici davvero efficienti, in risposta alle attuali sfide macroeconomiche.
La svolta sarà appunto avere il controllo dei consumi di ogni singolo punto di accesso, così da prendere decisioni consapevoli e ottimizzare i costi. Qui, forse, il fronte “culturale” è ancora aperto, in quanto coinvolge prioritariamente le abitudini degli utenti. Ma l’accresciuta conoscenza, favorita dal dibattito su costi energetici e tecnologie green per abbassarli, aiuterà questa evoluzione.
L’ultimo tassello della riqualificazione energetica riguarda l’approccio delle aziende della filiera. Le complessità dell’anno appena concluso hanno infatti evidenziato una volatilità che queste imprese devono imparare ad affrontare. La soluzione, dunque, è identificare i trend più stabili a medio lungo termine, dove i cambiamenti normativi avranno un minor impatto, e definire di conseguenza i segmenti di mercato da presidiare.
Fermo restando che, per sfruttare appieno le opportunità della sostenibilità e rimanere competitivi, bisognerà offrire prodotti e servizi all’avanguardia. Ovvero, rispondere alle diverse esigenze di banche, aziende e soggetti privati che punteranno su progetti di transizione energetica nel 2024.
