Gli obiettivi del PNIEC incombono, ma il cambio di passo vincente ancora non c’è: più che la pandemia, la crescita delle Fonti Energetiche Rinnovabili – FER in Italia soffre la burocrazia. Con 181 MW di potenza, l’Osservatorio FER di Anie Rinnovabili sui dati Gaudì di Terna del I trimestre 2021 registra un “piccolo” +2% sullo stesso periodo del 2020.
Segno positivo frutto, peraltro, del bilanciamento di andamenti ben diversi a seconda della fonte rinnovabile. Se il fotovoltaico spinge, recuperando quanto perso nel lockdown di marzo 2020, idroelettrico ed eolico scendono addirittura con doppia cifra.
A marzo 2021, dunque, il fotovoltaico registrava un +32% sul tendenziale. L’idroelettrico si attestava al -79% e l’eolico al -31%.
Dall’analisi congiunturale, invece, tra quarto trimestre 2020 e primo trimestre 2021:
Anche qui, le FER in Italia raggiungono comunque un +4% sul trimestre precedente grazie al contributo del fotovoltaico. Analizziamo in seguito i dettagli delle tre fonti rinnovabili.
Prosegue la crescita del solare, che nel 2021 innalza la media mensile del 2020 di 47 MW, portandola a 50,5 MW. Le installazioni di potenza inferiore ai 10 kW costituiscono il 35% della capacità totale, mentre quelle di potenza fino a 1 MW il 96% del totale. I siti di taglia > 1 MW sono invece quattro. Nel complesso, sono stati connessi alla rete poco oltre 14.000 impianti.
Le cinque regioni più “virtuose” in termini di crescita di potenza sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia. Male, invece, Campania, Liguria, Marche e Sicilia.
Complessivamente in calo del 31% rispetto al 2020 il contributo dell’eolico con 23 MW distribuiti su 8 nuove installazioni. A livello geografico, nel 1° trimestre 2021 solo la Calabria ha registrato un incremento del 33% rispetto al Q1 20. Questo grazie all’attivazione di un solo impianto da 21 MW nella provincia di Cosenza.
Sempre a livello territoriale, la maggior parte della nuova potenza connessa (96%) è localizzata nelle regioni del Sud Italia.
Ad avere la peggio, come accennato, il fronte idroelettrico: la flessione rispetto al 1° trimestre 2020 tocca quasi l’80%. Dei 30 nuovi impianti installati, tutti di potenza inferiore a 1 MW, il 92% è ubicato nel Nord Italia. A livello regionale, infine, solo il Piemonte ha registrato un +14% di nuova capacità produttiva rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno.
Gli esperti di Anie Rinnovabili non hanno dubbi. Senza un radicale cambio di approccio nella valutazione dei progetti FER ai fini autorizzativi, non si raggiungeranno gli obiettivi PNIEC al 2030 con i soli impianti di taglia inferiore a 1 MW, ovvero l’85% della potenza delle nuove installazioni del 1° trimestre 2021. Anzi, vista l’attuale capacità FER in Italia, circa 56,5 GW, con questo ritmo occorreranno minimo 53 anni per ottenere i traguardi auspicati. E l’analisi non considera l’incremento degli obiettivi atteso per il Green New Deal…
Cosa possiamo fare per invertire il trend? Dopo il DL Semplificazioni di settembre 2020, il governo è dovuto intervenire di nuovo, con il decreto del 31 maggio 2021. L’ultimo provvedimento – va detto – interviene in modo più organico e incisivo in materia di rinnovabili e accumulo, ma è fondamentale che nella fase di conversione in legge si aggiungano ulteriori semplificazioni. Solo così si potrà dare maggiore forza propulsiva alla decarbonizzazione del settore elettrico e alla vera diffusione delle FER in Italia.