Italia Solare propone modifiche legislative per aiutare il fotovoltaico

L'associazione chiede di intervenire sul decreto semplificazioni e sul D.M. FER1 per semplificare le autorizzazioni e agevolare l'installazione del fotovoltaico
Fotovoltaico: servono semplificazioni per incentivarne l'installazione

Di solito, nelle democrazie consolidate, l’attività legislativa serve anche e soprattutto a risolvere dei problemi. Nel nostro singolare Paese, però, succede a volte l’esatto contrario, ovvero che l’entrata in vigore di una legge innesca una serie di problematiche alle quali, stranamente o colpevolmente, nessuno aveva pensato nella fase di elaborazione del testo. È un po’ questo il contesto nel quale inserire la recente iniziativa di Italia Solare con l’intento, appunto, di correggere e migliorare l’attuale quadro legislativo nazionale in tema di rinnovabili e soprattutto del fotovoltaico.

Le Istituzioni destinatarie delle richieste per il fotovoltaico

L’elenco dei destinatari delle proposte di semplificazione legislativa di Italia Solare è abbastanza lungo comprendendo il ministero della Transizione Ecologica, il ministero della Cultura, i presidenti delle Commissioni Ambiente e Attività produttive, Commercio e Turismo operanti alla Camera e Senato, oltre che il GSE. In particolare l’associazione chiede di modificare, in relazione agli iter autorizzativi e all’installazione degli impianti fotovoltaici, il recente Decreto Semplificazioni oltre che il D.M. FER1, quest’ultimo il provvedimento del 2019 che ha introdotto un nuovo meccanismo di incentivazione per la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile.

Le modifiche chieste per il Decreto Semplificazioni

Per quanto riguarda il Decreto Semplificazioni, la “lista della spesa” di Italia Solare è abbastanza lunga. In sintesi, queste sono le principali richieste di modifica per l’installazione di impianti fotovoltaici:

1) Tempi certi di autorizzazione attraverso la procedura abilitativa semplificata comunale per gli impianti in zona industriale esclusi da screening;

2) L’esenzione da screening e procedura abilitativa semplificata dovrebbe essere estesa a tutti gli impianti che percepiscono incentivi e dovrebbe essere possibile anche se vi sono vincoli ambientali, paesaggistici e idrogeologici, fatta salva la necessità di ottenere i relativi consensi;

3) La procedura semplificata di DILA da applicare a tutte le componenti dell’impianto, ivi compresa la linea elettrica;

4) Prevedere misure transitorie che permettano di evitare il blocco delle procedure per l’autorizzazione di nuovi impianti nelle more della costituzione della nuova commissione speciale VIA;

5) Per l’agrovoltaico incentivare qualsiasi tecnologia che consenta la produzione energetica senza compromettere la continuazione dell’attività agricola o zootecnica;

6) Le valutazioni delle soprintendenze e degli uffici ambientali in materia di impianti a fonti rinnovabili debbano essere coordinate con gli obiettivi della pianificazione nazionale;

7) Esclusione dalle valutazioni di impatto ambientale anche quando gli accumuli sono installati congiuntamente a impianti alimentati a fonte rinnovabile;

8) Chiarire che anche per il fotovoltaico, come per gli interventi di efficienza, il Superbonus sia esteso al 30 giugno 2022;

9) Dal 1° gennaio 2022 dovrebbe essere precluso l’uso del Superbonus per impianti esclusivamente fossili.

Le modifiche chieste per il D.M. FER1

In relazione, invece, ai cambiamenti da apportare al D.M. FER1 (per il quale viene richiesta la proroga al 31 gennaio 2023), i punti essenziali indicati da Italia Solare sono cinque:

1) Il ministero della Transizione Ecologica trasmetta una circolare, in particolare ai Comuni, chiarendo che la DILA si applica anche per autorizzare le cabine di connessione degli impianti a tetto;

2) Aumentare ad almeno 50€/MWh la tariffa supplementare in caso di rimozione amianto, in quanto i risultati dimostrano che i 12 €/MWh sono assolutamente insufficienti;

3) Consentire l’accesso al D.M. FER1 anche per il fotovoltaico con moduli installati nelle aree rese disponibili dalla sostituzione di vecchi moduli con moduli nuovi e più efficienti, oltre che evitare di applicare la disciplina dell’artato frazionamento con la stessa logica seguita fino a oggi per gli impianti a terra;

4) Una semplificazione delle regole operative per evitare o ridurre rischi di esclusione;

5) Prevedere contingenti riservati agli impianti fotovoltaici con accumuli.

 

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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