Il progetto si chiama “Life ClimAction” ed è l’espressione concreta dell’azione di monitoraggio di Legambiente in tema di dispersioni termiche, consumi elettrici e inquinamento indoor. Una campagna condotta nel corso del 2022 grazie all’attivazione degli Sportelli Energia nati in 6 Regioni – Emilia-Romagna, Veneto, Sardegna, Piemonte, Campania e Lombardia – con il coinvolgimento di 42 famiglie.
L’obiettivo dichiarato del progetto “è rendere sempre più consapevoli cittadini e cittadine non solo delle possibili criticità presenti nelle diverse abitazioni, ma anche il potenziale di intervento e di risparmio”. I risultati del monitoraggio sono presenti nel Rapporto di Legambiente “Civico 5.0: Vivere in Classe A” di cui vi abbiamo già illustrato l’importanza di una riforma dedicata all’efficienza energetica degli edifici.
In particolare, sono stati 18 i diversi elettrodomestici monitorati, per due settimane, nelle 42 famiglie coinvolte. “Un’indagine – precisano i promotori dell’iniziativa Life ClimAction – che non vuole certamente essere esaustiva in tema di consumi medi nazionali, ma che restituisce una chiara fotografia non soltanto delle criticità più comuni, ma anche delle opportunità di intervento in termini di riqualificazione e stili di vita. La consapevolezza dei punti di debolezza è anche il primo strumento per dire alle famiglie dove e come poter intervenire”.
La modalità operativa è consistita nel registrare, attraverso l’utilizzo di ben 146 plugin, la media dei consumi di tutti gli elettrodomestici monitorati. In questo modo si è arrivati ad ottenere una bolletta ipotetica con tutta una serie di interessanti indicazioni sull’assorbimento energetico da parte degli apparecchi coinvolti.
La prima evidenza riguarda l’elettrodomestico più energivoro che è chiaramente il “vecchio” ed irrinunciabile frigorifero, con un’incidenza del 15,2% rispetto a tutti i consumi domestici presi in considerazione. A seguire si trova invece un apparecchio di ben più recente concezione, la cantinetta dei vini, che arriva a quasi il 12% di incidenza nella bolletta ipotetica.
Per la terza voce presente nella classifica dei consumi, l’illuminazione, va detto che rappresenta l’unico caso in cui non è stata monitorata direttamente da Legambiente, ma è stato preso in considerazione il dato statistico di Enea, pari all’11% di incidenza.
Tra gli elettrodomestici più energivori figurano anche lavastoviglie e asciugatrice, entrambe con il 9%. Da notare come quest’ultimo apparecchio finisce per assorbire più del doppio dell’energia rispetto alla lavatrice (4%) con cui fa obbligatoriamente “coppia”.
Nella maxi bolletta ipotetica elaborata nel progetto “Life ClimAction” sono interessanti anche i casi dei monitoraggi effettuati su console e radio. Nel primo caso, che peraltro è stato monitorato in una sola abitazione, si sono registrati dei consumi abbastanza elevati: considerando circa un’ora e mezza di gioco al giorno si arriva a quasi 30 euro all’anno (con costo dell’energia 1 kWh=0,425 euro).
In relazione alla radio, fa da indicatore soprattutto “di come uno strumento lasciato in stand-by, senza alcun utilizzo attivo, possa effettivamente incidere sui consumi per un totale di 4,3 euro all’anno”. Si tratta di un costo che va sommato ai tanti e diversi consumi “nascosti” che abbiamo nelle nostre abitazioni. E come esempio di tutte quelle tecnologie che usiamo per pochi minuti al giorno, nel report si indica il caso della macchinetta elettrica per il caffè, che incide per il 6,4% dei consumi totali per una spesa media che può raggiungere anche i 60 euro l’anno.
