La transizione energetica sta rivoluzionando la politica industriale

Un articolo sul sito di Carbon Tracker mostra l’impressionante avanzata delle fonti rinnovabili e delle tecnologie sostenibili che vanno ormai considerate come il maggiore sistema energetico
Le green technology stanno trasformando la politica industriale

Ma non può essere che, comprensibilmente e gravemente “distratti” prima dalla pandemia e poi dall’invasione russa dell’Ucraina, non ci siamo accorti che qualcosa di molto importante, questa volta assai positivo, stava e sta ancora succedendo nel mondo? È un po’ la domanda, non esplicitata ma sottintesa, che sta alla base di un interessante ragionamento sulla transizione energetica contenuto in un articolo a firma Harry Benham sul sito di “Carbon Tracker”.

Del resto, che nel settore della produzione e del consumo di energia siano accadute delle cose eccezionali è suffragato dai numeri, e l’autore ha buon gioco nell’elencarli. Innanzitutto, vent’anni dopo il loro emergere, le principali fonti rinnovabili e le tecnologie sostenibili collegate – energia eolica, solare, veicoli elettrici, batterie e tecnologie ausiliarie – sono diventate il “sistema energetico” per eccellenza.

Oltre il concetto di green technology

E qui scatta una riflessione importante: fino adesso il comparto sopra citato è stato etichettato soprattutto con il termine green technology. Una descrizione che, con facile ironia, si può definire colorita e che, soprattutto, l’opinione pubblica percepisce come indicazione di qualcosa di particolare e in qualche modo subalterno al tradizionale sistema energetico dominante. Ma se prima ciò poteva essere corretto – è la tesi dell’articolo – adesso non lo è più…

Con l’aggettivo green non si indica più un sistema energetico particolare, ma semplicemente il sistema energetico migliore, e la tesi, appunto, è suffragata dai numeri. Siamo infatti di fronte ad un’evoluzione impressionante, se è vero che ognuno degli elementi della transizione energetica sopra esposti è cresciuto ben oltre le dieci volte dal Duemila a oggi.

Tassi di crescita eccezionali

Una spinta, peraltro, tutt’altro che esaurita se è vero che il comparto di quella che non andrebbe più chiamata green technology continua a crescere a tassi del 15-20% all’anno, e questo significa che potrebbero raggiungere dimensioni fino a tre o quattro volte maggiori entro il 2030. In particolare, l’eolico e il solare rappresentano già il 12% dell’industria energetica globale, mentre i veicoli elettrici pesano già per il 15% nelle vendite globali di auto nuove.

Si tratta di aumenti percentuali a cui inevitabilmente corrispondono altrettanti incrementi finanziari. Un dato su tutti cattura l’attenzione: il valore annuale relativo agli investimenti nel comparto basato sulle fonti rinnovabili e sulle tecnologie ad esse collegate ha superato per la prima volta quota mille miliardi di dollari.

Cambia la produzione energetica globale

Una crescita economica enorme che può stupire il grande pubblico ma non certo gli addetti ai lavori che inquadrano questa accelerazione della generazione di valore nell’ambito di un cambiamento epocale della società industriale. Stiamo infatti assistendo alla mutazione su larga scala della produzione energetica, con un rapido passaggio dall’estrazione (dei combustibili fossili) alla generazione (fonti rinnovabili).

rinnovabili  fotovoltaico

A fotografare questa transizione ci sono naturalmente altri numeri, come la grandissima crescita della diffusione dei veicoli elettrici (ormai al 50% annuale), a sua volta dovuta agli investimenti enormi sulla mobilità non inquinante, che poi rappresentano circa la metà degli oltre mille miliardi annuali sopra menzionati. Il tutto mentre, a monte del comparto produttivo “pulito”, energia eolica e solare registrano incrementi annui del 20%.

Nuova generazione eolica e solare

Ed a proposito di vento e sole, nell’articolo viene sottolineato un ulteriore dato molto recente. Nel 2022 l’energia eolica e quella solare hanno aggiunto tra 600 e 700 terawattora di nuova generazione. Si tratta di un risultato notevole, equivalente a quanto grandi nazioni come il Brasile e il Canada riescono a generare in un anno.

“Questa è una generazione incrementale maggiore di quella che il gas naturale ha mai raggiunto in un anno – spiega Azeem Azhar, noto opinionista energetico e tecnologico -. Si tratta di un valore doppio rispetto a quello raggiunto dal nucleare nel suo momento di picco, a metà degli anni ’80. Ed è anche un risultato maggiore di qualsiasi anno di crescita incrementale dell’energia a carbone negli ultimi tre decenni, con l’eccezione del 2021, quando la generazione è aumentata come parte del rimbalzo dell’attività economica e del consumo di energia dopo lo shock del COVID”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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