Esistono molte domande relative al futuro della mobilità elettrica, in Europa così come nel resto del mondo. Ad esempio, in molti si chiedono quanto impatterà l’aumento del costo dell’energia.
A questa e altre domande ha provato a dare una risposta Lars Thomsen, futurologo e membro del consiglio di amministrazione di Juice Technology AG, azienda produttrice di stazioni e software di ricarica per veicoli elettrici.
Quello del costo dell’energia è un problema dovuto all’attuale crisi geopolitica, quindi può essere considerata transitoria. Perché se da un lato i prezzi dell’elettricità hanno subito una impennata nel 2022, dall’altro è altrettanto vero che buona parte delle responsabilità è da attribuire al costo del gas (che viene usato appunto per la produzione di elettricità).
Preoccupa di più, invece, la necessità di aggiornare la rete elettrica al fine di gestire al meglio i flussi. Molto si sta facendo in questo senso, perché rispetto al passato l’inserimento di fonti rinnovabili crea degli squilibri da gestire (e, ovviamente, le fonti rinnovabili continuano a crescere per potenza installata).
Le auto elettriche possono svolgere un ruolo chiave per creare stabilità nella rete elettrica (V2G, Vehicle to Grid) e negli anni a venire sarà un argomento sempre più importante per tutte le parti coinvolte (produttori di auto, gestori di reti e clienti).
La curva della diffusione della mobilità elettrica nel settore commerciale e pubblico cresce in maniera sempre più ripida. In questo senso, sarà decisiva la disponibilità di infrastrutture di ricarica pubbliche.
Lo stesso vale per il tipo di ricarica: i costi di acquisto di un punto di ricarica rapida in corrente continua sono elevati. Pertanto collocarle nel posto più indicato può fare la differenza: parcheggi di hotel, strutture ricreative, attrazioni turistiche, centri commerciali, aeroporti e parchi industriali possono essere dotati di 15-20 stazioni di ricarica CA al prezzo di un HPC (High Power Charger).
Parlando di Europa, in Scandinavia, Paesi Bassi e Germania il potenziamento delle infrastrutture è già in una fase molto avanzata. Paesi come Spagna, Italia o Grecia saranno in grado di recuperare il divario in breve tempo.
Negli Stati Uniti c’è più strada da fare, anche se negli ultimi anni le vendite di auto elettriche sono cresciute in modo netto: alla virtuosa California si stanno affiancando anche altri stati. Anche il potenziamento delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici è in crescita, ma deve tenere il passo con l’aumento della domanda.
Il gigante asiatico, infine, potrebbe guadagnare una quota pari al 20% del mercato globale dei veicoli elettrici entro il 2027, arrivando ad assumere una posizione dominante nel medio e lungo termine in categorie innovative della mobilità elettrica per il trasporto autonomo di persone e merci.
Negli Stati Uniti, a patire dal 2023, l’Inflation Reduction Act darà impulso a sviluppo, produzione e vendita di veicoli elettrici e alla creazione di stabilimenti per la produzione di batterie. L’Europa non starà certo a guardare e metterà in campo nuove iniziative in grado di preservare la competitività del proprio settore industriale rispetto a Stati Uniti e Cina.
La Cina, dal canto suo, si sta trasformando in uno dei maggiori mercati e paesi esportatori di veicoli elettrici e con misure incentivanti porterà quindi la propria industria ad accelerare maggiormente la corsa all’innovazione e produzione di veicoli elettrici e batterie. È in corso una vera e propria competizione mondiale per la supremazia nella prossima generazione della mobilità.