L’energia rinnovabile vista dagli italiani

Da “semplice” soluzione eco-friendly a strategia chiave per la sicurezza e l’economia: l’indagine di Ipsos e Anter mostra cittadini più consapevoli e orientati all’energia rinnovabile
Indagine Italiani ed Energia Rinnovabile di Ipsos e Anter

Cosa pensano gli italiani dell’energia rinnovabile? I nostri concittadini sono pronti ad ampliare questi orizzonti e, soprattutto, li conoscono fino in fondo? Il sentimento sulla transizione energetica è affermativo, stando ai risultati della ricerca commissionata da Anter (Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili) a Ipsos.  

Lo studio “Italiani ed Energia Rinnovabile”, pubblicato lo scorso dicembre, rivela la fiducia di molti consumatori in un futuro più pulito e sicuro dal punto di vista energetico. Unica nota dolente, l’ancora poca conoscenza dei temi tecnici e normativi a riguardo. Di certo, la generazione distribuita è oggi al centro del dibattito quale elemento determinante contro il caro bollette e per la sicurezza energetica nazionale.

Energia rinnovabile: più sì che no

Cosa preoccupa di più gli italiani? Come comprensibile, la ricerca demoscopica su un campione di 1000 individui maggiorenni vede in cima alla lista guerra e salute. Fonti di timore in particolare per il loro impatto sul costo della vita e dell’energia. In sostanza, la preoccupazione per il cambiamento climatico slitta in secondo piano rispetto al tema economico. Ma l’energia rinnovabile resta protagonista, come soluzione per mitigare i rincari e favorire l’autosufficienza.

Italiani ed Energia Rinnovabile: quali preoccupazioni per l'aumento dei prezzi dell'energia

Oltre il clima, il problema economico

Per il 46% dei nostri concittadini, il problema più serio da affrontare nei prossimi mesi è il caro energia. Ma è altrettanto vero che il 56% degli intervistati ha notato un più concreto impegno del mondo politico e istituzionale nel dare una spinta alla transizione energetica. Solo l’11% ritiene che tale sforzo si sia ridotto.

“Negli ultimi anni ci sono state molte trasformazioni sociali ed economiche determinate da eventi tanto tragici quanto inattesi – spiega Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos -. Se, da una parte, questa situazione induce a cercare soluzioni ai problemi più contingenti, dall’altra è sempre più evidente quanto tutti gli accadimenti siano collegati tra loro, in un mondo sempre più interconnesso. Le persone stanno quindi maturando la consapevolezza, e l’auspicio, che i temi vengano affrontati con uno sguardo globale e di lungo periodo. Quello energetico e della sostenibilità è un tema cruciale”.

Quanto sappiamo dell’energia rinnovabile?

Le energie rinnovabili sono generalmente considerate in modo positivo. Per il 48% degli italiani sono il futuro e il 44% le guarda con attenzione. Un consenso legato alla convinzione che, se maggiormente presenti, potrebbero calmierare il costo dell’energia – lo pensa il 47% degli intervistati – o quantomeno ridurne la crescita (40%).

Insomma, i cittadini hanno gli occhi rivolti alle rinnovabili, ma le conoscono davvero? Anche qui, l’analisi va migliorando. Oggi 8 italiani su 10 sono abbastanza informati sul tema. Il 13% identifica con precisione tutte le fonti green: la percentuale è raddoppiata rispetto al 7% della rilevazione di gennaio 2021. La maggior parte degli intervistati, il 77%, ne conosce una buona parte e solo il 10% fa confusione tra rinnovabili e non.

La transizione energetica per gli italiani: quanto conoscono le rinnovabili?

La comunicazione, dunque, gioca un ruolo chiave in questo contesto. Viene ritenuta importante sia per la diffusione di informazioni sull’energia rinnovabile sia per spingere verso comportamenti individuali più virtuosi. I mezzi privilegiati sono televisione (64%), social media (59%) ed eventi o fiere (38%). Ma un buon 27% ripone fiducia in blog e influencer, sintomo di un mondo della comunicazione che cambia, anche in base alla fascia di età. Infine, 8 italiani su 10 riconoscono il lavoro di divulgazione ed educazione svolto dalla scuola, anche in collaborazione con le associazioni di categoria.

Ecobonus un po’ sconosciuti

Abbiamo capito, dunque, che la possibilità di autoproduzione e autoconsumo di energia pulita interessa gli italiani. Anzi, 3 rispondenti su 4 ne riconoscono il potenziale impatto sul bilancio familiare. Ancora pochi, però, sanno davvero come realizzare gli impianti. Il 9% conosce gli incentivi fiscali a disposizione, dato comunque in crescita del 2% rispetto a gennaio 2021. Il 37% ritiene di sapere come trovare le informazioni rilevanti e un altro 37% dichiara invece di averne una conoscenza scarsa. I rimanenti non ne hanno proprio mai sentito parlare.

Un Manifesto per l’ambiente e la transizione energetica

Le associazioni di categoria possono fare molto nella promozione di una rinnovata cultura della sostenibilità e delle rinnovabili. Per questo Anter ha presentato lo scorso luglio il proprio “Manifesto per l’ambiente”. Un decalogo di impegni per coinvolgere cittadini, aziende e istituzioni nella promozione di azioni concrete e sinergiche la vivibilità del pianeta. Tra i 10 punti di questo documento anifesto c’è proprio quello della transizione culturale. Ovvero l’insieme di iniziative volte ad agevolare, sostenere e accompagnare la transizione energetica ed ecologica insistendo sulla formazione e sulla sensibilizzazione dei giovani.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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