L’Italia è a buon punto nel percorso di raggiungimento degli obiettivi nazionali al 2030 in tema di efficienza e riduzione delle emissioni. Tuttavia, sarà necessario fare degli sforzi ulteriori per riuscire a semplificare ancora di più la burocrazia nel settore delle energie rinnovabili e arrivare così a traguardare i nuovi target fissati dal pacchetto UE Fit for 55, che includerà nuovi obiettivi per il 2030.
A delineare questo scenario è il report dell’International Energy Agency Italy 2023 – Energy policy review che traccia un quadro capillare dei risultati raggiunti dal nostro Paese sul fronte della transizione ecologica.
In particolare, secondo il direttore esecutivo della IEA Faith Birol l’Italia ha fatto passi da gigante sul fronte dell’efficienza energetica e della riduzione delle emissioni, contribuendo a rendere il suo sistema energetico più resiliente dopo un evento disruptive come la crisi energetica legata al conflitto russo-ucraino.
Tuttavia, secondo Birol, è necessario che il nostro Paese prosegua su questa strada, accelerando la diffusione delle energie rinnovabili e rafforzando ulteriormente l’efficienza energetica. Queste misure saranno infatti fondamentali per coniugare al meglio il tema della decarbonizzazione e quello della sicurezza energetica.
Entrando più in dettaglio, il report della IEA sottolinea come, grazie alle misure realizzate per rendere sempre più smart il consumo energetico degli edifici, dal 2017 nel nostro Paese si sia registrato un calo continuo della domanda di energia nel settore residenziale.
Questo risultato è stato, secondo l’agenzia, il frutto di diverse misure politiche, primo fra tutti il superbonus. Tuttavia, precisa il report, sebbene il programma abbia favorito i risparmi energetici, non tutti i gruppi socioeconomici sono stati in grado di trarne vantaggio in ugual misura. In quest’ottica il report raccomanda al nostro Paese di prendere in considerazione l’adozione di politiche e misure per l’efficienza energetica plasmate sulle necessità delle diverse fasce di popolazione, con una particolare attenzione a quelle più vulnerabili.
Lo studio della IEA sottolinea inoltre come la riduzione della povertà energetica sia “una preoccupazione politica fondamentale in Italia” e come l’attenzione sul tema si sia intensificata in questa particolare fase storica, caratterizzata dall’aumento vertiginoso delle bollette energetiche. Da questo punto di vista, spiega l’agenzia, l’Italia sta attuando diverse misure per contrastare il fenomeno, anche se comunque rimane spazio per interventi più mirati.
Un altro ambito di intervento importante per affrontare la questione della povertà energetica è la sensibilizzazione dei consumatori sulla relazione tra consumo energetico e costi. Per cercare di diffondere maggiore consapevolezza su questo tema l’agenzia menziona l’importanza di una maggiore diffusione dei contatori intelligenti, ma anche una maggiore attenzione alla flessibilità del sistema energetico, “due aree in cui l’Italia ha già compiuto progressi sostanziali”.
Tra i comparti analizzati dal report c’è anche il settore del gas. In risposta all’invasione russa dell’Ucraina – sottolinea la IEA – il governo italiano si è impegnato a eliminare gradualmente le importazioni di gas dalla Russia entro il 2025. Grazie agli investimenti effettuati nell’ultimo decennio per diversificare le rotte di approvvigionamento del gas, anche attraverso il Medio Oriente e il Nord Africa, l’Italia è stata in grado di “svincolarsi rapidamente dalla Russia”.
In sintesi, il giudizio sul nostro Paese emerso dal report della IEA è estremamente positivo. “La leadership internazionale dell’Italia nella modernizzazione del sistema energetico è encomiabile”, sottolinea Birol in una nota.
“Spero che questo rapporto fornisca alcune preziose informazioni su come il Paese possa sfruttare i suoi attuali successi per realizzare una transizione energetica sostenibile, sicura e conveniente. Non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con l’Italia sotto la sua Presidenza del G7 nel 2024 per sostenere queste priorità all’interno della comunità internazionale”.